Celebrazione del coraggio giornalistico: Onorate due giornaliste per il loro lavoro straordinario
Una serata dedicata alle donne coraggiose
Lo scorso martedì sera, l’International Women’s Media Foundation (IWMF) ha reso omaggio a due giornaliste eccezionali durante la loro annuale premiazione del Courage in Journalism Awards. L’evento intimo si è svolto a Los Angeles, accolto dalle co-conduttrici Willow Bay, Gelila Assefa Puck e Charmaine DeGraté.
Willow Bay, attuale decano della University of Southern California Annenberg School for Communication and Journalism, ha partecipato attivamente all’IWMF per due decenni e si è dichiarata grata per il sostegno di Puck e DeGraté come co-host per quest’anno. Bay ha sottolineato quanto le storie dei giornalisti premiati, una volta percepite come remote, oggi siano vicine e attuali, riflettendo sulla crescente pericolosità del mestiere giornalistico.
“Viviamo un momento in cui la libertà di stampa non è mai stata così in pericolo, e i giornalisti, soprattutto quelli donne e non binari, sono a rischio come mai prima d’ora,” ha affermato Bay.
L’importanza della verità nel giornalismo
Gelila Assefa Puck, grande sostenitrice della lotta contro la corruzione, ha elogiato il lavoro dei giornalisti che rischiano la vita per raccontare la verità. Questi giornalisti, spesso operanti in zone di guerra, non possono essere comprati e svelano la corruzione tra i funzionari governativi.
Tra le giornaliste premiate, troviamo Lauren Chooljian del New Hampshire e Mónica Velásquez dell’Ecuador. Mentre Velásquez non ha potuto partecipare alla cerimonia a causa delle minacce ricevute per le sue indagini sulla corruzione politica e la criminalità organizzata, Chooljian ha condiviso la sua esperienza e motivazione.
Toccare temi delicati con il giornalismo investigativo
Lauren Chooljian, giornalista e produttrice senior alla stazione NPR del New Hampshire, è stata riconosciuta per il suo lavoro su The 13th Step, un podcast che esplora la cattiva condotta sessuale nell’industria dei trattamenti per le dipendenze nello stato.
“Raccontare storie dinamiche che le persone vogliono ascoltare è un’opportunità straordinaria,” ha detto Chooljian. “È un lavoro estremamente difficile, soprattutto quando si affrontano temi così grandi, ma ciò che mi motiva è il coraggio delle persone che parlano con me.”
Un altro riconoscimento significativo è andato alla regista di documentari birmani Shin Daewe, premiata con il Wallis Annenberg Justice for Women Journalists Award. Daewe è stata condannata all’ergastolo nel 2024 con l’accusa di aver “finanziato e assistito terroristi,” senza accesso alla rappresentanza legale durante il processo.
Testimonianze di coraggio e sacrificio
La serata si è conclusa con una conversazione tra Willow Bay e Gulchehra Hoja, giornalista uyghura onorata nel 2020, attualmente al lavoro per Radio Free Asia negli Stati Uniti. Hoja ha raccontato le difficoltà vissute dalla sua comunità e il sacrificio personale nel non poter tornare a casa.
“Rispetto ai giornalisti comuni negli Stati Uniti, ogni volta che intervistiamo qualcuno nella comunità uyghura, dobbiamo chiedere: ‘Vuoi dare il tuo nome e la tua voce alla nostra radio? Danneggerà la tua famiglia a casa?’” Ha detto Hoja, ricordando il costo personale del suo lavoro.
Lauren Chooljian ha riflettuto sulle differenze nei rischi tra il suo lavoro e quello di Hoja, riconoscendo comunque l’importanza di raccontare queste storie cruciali: “Se non raccontiamo queste storie, chi lo farà?”
L’evento non solo ha celebrato il coraggio delle giornaliste, ma ha anche sottolineato l’importanza critica della libertà di stampa e della verità nella nostra società contemporanea. Le storie di queste donne straordinarie sono un potente promemoria del valore del giornalismo indipendente e del suo ruolo insostituibile nel mantenere i cittadini informati e responsabili i poderi.