La rinascita di “Save the Green Planet”: una produzione che supera i confini
Un viaggio tra cultura e narrazione
Quando il team di produzione dietro “Save the Green Planet” di Jang Joon-hwan decise di riproporre la commedia fantascientifica cult coreana del 2003, non poteva immaginare l’impatto globale che avrebbe avuto. Questo accadde prima del trionfo di “Parasite” agli Oscar e prima che il cinema coreano esplodesse sulla scena mondiale, rendendo CJ Entertainment uno dei più grandi produttori globali grazie anche all’acquisizione di Endeavor Content (ora Fifth Season).
Una scommessa vincente
Secondo Jerry Ko, capo della divisione cinematografica di CJ ENM, “[CJ ENM] all’epoca era una compagnia di produzione sconosciuta proveniente da una regione marginale.” Durante il forum sul Nuovo Paradigma al Festival Internazionale del Cinema di Busan 2024, Ko ha raccontato come il progetto sia iniziato con la convinzione che il concetto del film fosse in anticipo sui tempi. “Viaggiando per Hollywood, ci siamo resi conto che c’erano molti fan nascosti del film originale. Così, quando mi sono trovato a Los Angeles e ho visto Ari Aster moderare una proiezione di ‘Save the Green Planet,’ l’ho coinvolto nel progetto come produttore,” ha detto Ko. “Successivamente, anche Will Tracy, sceneggiatore di ‘Succession,’ ha scritto la storia. Da lì il buzz è iniziato a crescere.”
Un cast d’eccezione
“Bugonia,” attualmente in produzione, vanta la partecipazione di Emma Stone e Jesse Plemons. Questa versione hollywoodiana nasce dalla collaborazione tra CJ ENM e Square Peg di Ari Aster e Lars Knudsen. Focus Features, divisione di Universal Pictures, co-finanzierà e distribuirà il film a livello internazionale, con l’uscita negli Stati Uniti prevista per il 7 novembre del prossimo anno.
Rivisitare un classico
Il film originale, Save the Green Planet, racconta la storia di due protagonisti ossessionati dalle teorie cospirative che rapiscono il CEO di una grande azienda farmaceutica, convinti che sia un alieno pronto a distruggere il pianeta. Ko ha detto: “Abbiamo iniziato il progetto con l’intenzione di rivitalizzare l’immaginazione del regista Jang, che era in anticipo sui tempi e non pienamente apprezzata 20 anni fa. Il film è diventato più grande di quanto ci aspettassimo inizialmente.”
Il contributo della narrazione coreana al cinema globale
Ko, alla guida della produzione di film coreani presso CJ ENM, ritiene che il successo globale del racconto coreano sia dovuto alla capacità dei creatori locali di gestire generi ibridi, creando storie fresche e visivamente accattivanti. “Il cinema coreano è attraente per la sua unicità culturale comunicata attraverso un linguaggio cinematografico universale accessibile ai registi di Hollywood,” ha affermato Ko. “Abbiamo esplorato vari modi per ottenere un’esposizione globale come i remake hollywoodiani e la localizzazione di IP di successo. Se i creatori coreani elaborano storie nelle quali eccellono, li aiutiamo a espandersi all’estero in un modo che si adatta alla natura di ogni opera.”
Anteprime da non perdere
Al forum del Festival di Busan, CJ ENM ha anche presentato altri titoli del suo lineup per il 2025, inclusa la nuova opera del regista Park Chan-wook “No Other Choice” (titolo provvisorio), un adattamento in serie del film “Fabricated City,” e “Way Back Love,” previsto per il lancio sullo streamer coreano Tving nella prima metà dell’anno prossimo.
L’iniziativa di CJ ENM di rivisitare “Save the Green Planet” non solo mette in luce la prosperità del cinema coreano nel panorama globale, ma dimostra anche la capacità di innovare e adattarsi ai gusti internazionali. Continueremo a seguire con interesse l’evoluzione di questi progetti e le novità che ci riserveranno.