Lo stato della produzione cinematografica a New York: sfide e opportunità
Resilienza della produzione cinematografica a New York
In un anno caratterizzato da tagli di budget, minacce di scioperi e un rallentamento dei nuovi progetti, la produzione cinematografica e televisiva a New York si sta mostrando più resiliente rispetto ad altre aree degli Stati Uniti. A livello statale, i livelli di produzione nei primi sette mesi del 2023 sono circa al 75% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per fare un confronto, il resto del paese si trova soltanto al 60%.
Incentivi fiscali: una spinta alla produzione
Una delle ragioni principali per cui New York sta resistendo meglio è l’espansione del programma di incentivi fiscali. L’anno scorso, i crediti d’imposta per le spese qualificate sono aumentati dal 25% al 30%, con un ulteriore 10% in molte contee delle aree settentrionali dello stato. Inoltre, sono stati inclusi anche alcuni stipendi sopra la linea, il finanziamento è salito da 420 milioni di dollari all’anno a 700 milioni, e il programma è stato esteso fino al 2034.
Tuttavia, sebbene l’industria stia affrontando molte sfide, ci sono dati che indicano una ripresa. L’Ufficio del Sindaco per i Media e l’Intrattenimento di New York (MOME) ha rivelato che nel mese di aprile 2024, il numero di permessi per riprese su proprietà pubblica in città ha quasi raggiunto i livelli pre-pandemia (827 vs. 900 di aprile 2019). Tuttavia, ad agosto, il numero di permessi è nuovamente diminuito, registrando un calo del 41% rispetto a cinque anni fa (616 vs. 1.050).
La produzione si sposta all’estero
Parte del problema è legato all’incertezza lavorativa che ha portato molti progetti all’estero. Ad esempio, il noto regista e produttore Oren Moverman ha dovuto rivolgersi a Germania, Giappone e Regno Unito per finanziare tre nuovi progetti e girare fuori dagli Stati Uniti. “Queste aree sono potenzialmente le più facili da finanziare,” ha dichiarato.
Calo delle nuove serie
Altri fattori a giocare un ruolo sono le nuove tendenze del mercato. Mentre alcuni progetti sono ripresi rapidamente, gli ordini per nuove serie sono significativamente diminuiti rispetto al picco del 2021-2022. Le piattaforme di streaming e le reti televisive stanno riducendo i contenuti, guidate dal cambiamento di priorità di Wall Street, ora più focalizzato sulla redditività piuttosto che sulla crescita degli abbonati. Durante il periodo 2015-2019, la spesa per i contenuti è aumentata vertiginosamente man mano che gli streamer costruivano le loro audience. Tuttavia, la pandemia di COVID-19 ha interrotto questa tendenza. La domanda di contenuti originali è nuovamente aumentata nel 2021 con nuovi ingressi nel mercato dello streaming, ma ha iniziato a calare nel 2022 dopo che i guadagni del secondo trimestre di Netflix non hanno raggiunto i target di abbonati, inducendo gli investitori a dare priorità alla redditività.
All’inizio del 2023 i volumi di produzione erano già diminuiti a doppia cifra, e gli scioperi hanno accelerato il ritiro della spesa per contenuti. Un’ondata di cancellazioni e processi di approvazione più rigidi sono diventati la norma nel 2024.
Nuove infrastrutture per la produzione
Malgrado le difficoltà, New York continua a investire nelle infrastrutture di produzione. Ad esempio, Bungalow Projects e Bain Capital Real Estate stanno pianificando nuovi studi nelle aree di East Williamsburg e Red Hook a Brooklyn, con l’inizio dei lavori previsto per il primo semestre del 2025 e un’apertura pianificata per il secondo trimestre del 2027.
I nuovi studi di Robert De Niro, Wildflower Studios, hanno aperto a settembre e hanno già ospitato le riprese di un episodio di una serie. Anche altri potenziali utilizzatori stanno visitando l’impianto per affittarne le sale di ripresa. Adam Gordon, managing partner di Wildflower Studios, ha commentato: “Ora che la minaccia dell’ultimo sciopero è passata, vedremo un aumento delle produzioni, ma ci sono molte forze che devono mettersi in movimento.”
Sfide nel settore della post-produzione
Al di là delle riprese, anche il settore della post-produzione ha subito degli scossoni. Yana Collins Lehman, presidente della Post New York Alliance, ha dichiarato che dopo due anni intensi, i lavori di post-produzione e VFX a New York sono crollati in gennaio a causa della minaccia degli scioperi IATSE e Teamsters, portando a licenziamenti e consolidamenti in tutto lo stato.
Collins Lehman spera che nuovi cambiamenti nei crediti d’imposta possano entrare in vigore “entro l’anno prossimo,” per aiutare a sostenere il settore della post-produzione.
Opportunità a costi ridotti
New York offre molte opzioni convenienti per le produzioni. Lucien Harriot, presidente di Mechanism Digital, ha sottolineato che l’intelligenza artificiale sta accelerando i processi e abbassando i costi, permettendo a molte produzioni indipendenti di trovare spazio nella città.
Un esempio recente è una serie Netflix, dove il produttore ha trovato più economico alloggiare le stelle e la troupe nel nord dello stato piuttosto che farli pendolare da casa a New York City. Alex Saks, di Saks Picture Co., ha sperimentato questo approccio mentre lavorava alla commedia con Jennifer Lawrence No Hard Feelings. Saks ha apprezzato anche il servizio concierge fornito dal MOME, che ha reso possibili cambiamenti di location e permessi in tempi record.
nonostante le sfide, New York sta mostrando segni di resilienza e continua a essere una destinazione attrattiva per le produzioni cinematografiche e televisive, grazie anche ai nuovi investimenti infrastrutturali e agli incentivi fiscali. Il settore sta attraversando una fase di transizione, ma ci sono segnali positivi che lasciano intravedere un futuro promettente.