Storia personale e battaglia per i diritti riproduttivi
Sally Field ha deciso di condividere la sua “storia orribile” sull’aborto illegale che ha subito quando, a 17 anni, rimase incinta, ben prima della storica decisione della Corte Suprema in Roe v. Wade.
Espressione di sostegno politico
In un video pubblicato su Instagram, la due volte vincitrice dell’Oscar ha collegato questa dolorosa esperienza al sostegno per la candidatura presidenziale di Kamala Harris e Tim Walz. Nel messaggio che accompagna il video, Field ha sottolineato l’importanza di sostenere i candidati e le iniziative di voto che possono proteggere la libertà riproduttiva. L’appello finale, scritto in lettere maiuscole, sottolinea la sua urgenza: “PER FAVORE. NON POSSIAMO TORNARE INDIETRO!!”
Rivivere il passato
Nel video, Field ricorda le sue emozioni e le circostanze quando ha scoperto di essere incinta in così giovane età, dicendo: “Non avevo scelte nella mia vita; non avevo molto sostegno familiare o finanze”. Dopo il diploma di scuola superiore, nessuno le parlò di università, e senza piani definiti, scoprì di essere incinta.
Field ammette: “Mi sento ancora molto vergognosa per questo perché sono stata cresciuta negli anni ’50, e questo è radicato in me”. Ha anche spiegato che era stata molto esitante a raccontare la sua “storia orribile”. A quel tempo, la contraccezione non era facilmente disponibile e solo per chi era sposato.
Un viaggio traumatico
Field racconta che un amico di famiglia, un medico, la portò insieme a sua madre a Tijuana. “Ci fermammo in una strada dall’aspetto squallido. Era spaventoso, e il dottore parcheggiò a tre isolati di distanza dicendo: ‘Vedi quell’edificio laggiù?’ Mi consegnò una busta con dei contanti e mi disse di entrare e consegnarli, poi tornare subito da lui,” ha ricordato.
Durante la procedura, Field racconta di non aver ricevuto anestesia: “C’era un tecnico che mi dava qualche soffio d’etere ma poi lo toglieva, così le mie braccia e le mie gambe si sentivano intorpidite e strane, ma sentivo tutto, quanto dolore provavo”. Scopre inoltre che il tecnico in realtà la stava molestando, dicendo: “Dovevo capire come far muovere le mie braccia per allontanarlo. Era solo un pozzo assoluto di vergogna.”
Le conseguenze della procedura
Field continua la sua storia descrivendo la fuga dal luogo dopo l’aborto: “Quando fu finito, dissero, ‘Vai vai vai vai!’, come se l’edificio fosse in fiamme. Non mi volevano lì, sai, era illegale!” Anche se l’esperienza fu “oltre che orribile e alterante la vita”, Field ringraziò il medico per la sua “generosità” e “coraggio”, consapevole che avrebbe perso la licenza se qualcuno avesse scoperto cosa aveva fatto.
Un impatto duraturo e una carriera emergente
Poco dopo l’aborto illegale, Field iniziò a fare audizioni e ottenne il suo ruolo iconico in Gidget entro la fine dell’anno. Usa la sua esperienza personale per sottolineare le attuali sfide che le donne affrontano da quando Roe v. Wade è stato rovesciato nel 2022.
Field scrive nella didascalia: “Sento che tante donne della mia generazione hanno vissuto eventi traumatici simili e mi sento più forte quando penso a loro. Credo che, come me, vogliano lottare per i loro nipoti e tutte le giovani donne di questo paese.”
Un ritorno al passato?
Nel video, Field parla delle difficoltà che le attuali generazioni di donne affrontano cercando di raggiungere altri stati per ottenere un aborto sicuro: “Non hanno i soldi, non hanno i mezzi, non sanno dove andare.” Afferma che non si può tornare a fare questo alle nostre ragazze e giovani donne, senza rispetto e considerazione per la loro salute e le loro decisioni sulla maternità. “Non possiamo tornare indietro. Dobbiamo tutti alzarci e combattere.”
Field conclude la didascalia incoraggiando gli altri a condividere le proprie storie, sperando di continuare la battaglia per la libertà riproduttiva e creando un movimento collettivo di testimonianze e sostegno.