Un incontro inaspettato a Marrakesh: “Lonely Planet” di Susannah Grant
Esplorare le sfumature dei sentimenti
In un’epoca in cui vediamo sempre più frequentemente giovani uomini coinvolti in appassionate relazioni con donne più mature, come in “The Idea of You” e “Babygirl”, il film “Lonely Planet” della sceneggiatrice e regista Susannah Grant rappresenta un’eccezione interessante. Questo film non si concentra tanto sui problemi legati alla differenza d’età tra i protagonisti, quanto piuttosto sulle intricate vicende personali che li portano a incrociare le proprie vite.
Un ritratto di vita contemporanea
Personaggi complessi e realistici
La storia ruota intorno alla rinomata scrittrice Katherine (interpretata da Laura Dern), che si trova in una fase di stallo della sua vita. Separata da poco da un ex fidanzato sopravvissuto al cancro, si trova senza una casa e in preda a un grave blocco dello scrittore mentre tenta di ultimare il suo prossimo romanzo. Per recuperare e trovare ispirazione, Katherine si reca a Marrakesh per partecipare a un esclusivo ritiro per scrittori.
In attesa di un nuovo inizio
La scoperta di un mondo nuovo
Il viaggio di Katherine a Marrakesh inizia con una serie di imprevisti: la perdita del bagaglio, la presenza indesiderata del suo ex-compagno Ugo (Adriano Giannini) e problemi idraulici nella sua lussuosa stanza. Tuttavia, la situazione cambia rapidamente con l’arrivo di Owen, un giovane intorno ai trent’anni (Liam Hemsworth).
Owen e Katherine: due mondi che si incontrano
Un’amicizia che evolve
Owen è un uomo che sembra avere tutto sotto controllo: un lavoro ben retribuito nel settore dell’equity privata e una relazione con l’autrice Lily (Diana Silvers), una nuova star della letteratura alle prese con la pressione di scrivere il suo secondo libro. Tuttavia, mentre Owen e Katherine esplorano insieme i mercati marocchini, nasce tra loro una comprensione profonda.
Analisi dei personaggi: una rappresentazione autentica
Critica delle dinamiche relazionali
Grant si distingue per la sua capacità di captare le sfumature e i sottotesti nelle relazioni tra i protagonisti. Owen e Katherine sviluppano una relazione complessa che non cade nei soliti cliché. Katherine non è presentata come una donna sessualmente frustrata o vittima delle sue circostanze, e Owen non è dipinto come un mero infedele alla sua partner Lily. Entrambe le coppie sono rappresentate con realismo e profondità, portando alla luce i problemi quotidiani e le tensioni sotterranee.
L’importanza dei dettagli nel cinema
Errori e incongruenze narrative
Nonostante le buone intenzioni di Grant, il film non è privo di difetti. I problemi tecnici, come l’uso di effetti visivi di bassa qualità e scene girate con illuminazione artificiale che non convincono, possono distrarre lo spettatore. Inoltre, alcuni aspetti della trama sollevano domande sulla coerenza, come quando Katherine appare sempre in perfetto ordine nonostante la mancanza di acqua corrente. Anche i personaggi secondari, come Ugo e l’anziana vincitrice del Nobel Ada (Shosha Goren), rimangono ai margini della storia senza offrire un contributo significativo allo sviluppo della trama.
Un’esperienza visiva unica
Un confronto con altri film del genere
A livello stilistico, “Lonely Planet” mantiene toni più simili a “Under the Tuscan Sun” rispetto alle commedie romantiche spesso prodotte da Netflix. Tuttavia, la narrazione del film talvolta ricade in banalità che non riescono a trasmettere un’autentica epifania. Le riprese, con panorami mozzafiato del deserto e la rappresentazione della cultura locale, sembrano riflettere una sorta di nostalgico desiderio turistico piuttosto che una genuina esplorazione del luogo.
Conclusioni finali
Una riflessione sull’amore e l’identità
“Lonely Planet” offre una rappresentazione onesta e coinvolgente delle complicate relazioni tra adulti e delle sfide personali che essi affrontano. Nonostante alcuni difetti tecnici e narrativi, la forza del film risiede nella sua capacità di catturare la complessità umana e gli intricati collegamenti tra i suoi protagonisti. Katherine e Owen, interpretati splendidamente da Laura Dern e Liam Hemsworth, mostrano che attraverso l’accettazione di sé e delle proprie vulnerabilità, è possibile trovare una versione migliore di se stessi.