Nuovo film su Granny Lee: Un’icona transgender nel cuore di Johannesburg
Un nuovo lungometraggio che racconta la vita dell’icona transgender sudafricana Granny Lee è in procinto di iniziare la produzione a Johannesburg nell’aprile 2025. Il progetto, intitolato “Granny Lee”, ha partecipato al Film London Production Finance Market durante il recente BFI London Film Festival.
Storia e ambientazione
Granny Lee è ispirato a una figura reale, una persona bianca e trans femminile che illuminò la scena disco underground negli anni ’80 in Sud Africa. Il film è ambientato durante l’era dell’apartheid a Johannesburg e l’epidemia di HIV/AIDS. La trama seguirà Granny Lee mentre guida una madre in lutto attraverso il mondo LGBTQ sotterraneo della città.
Il cast e la squadra di produzione
Soli Philander, un talento eclettico dell’intrattenimento sudafricano, interpreterà il ruolo di Granny Lee. Anche Alexandra Billings è stata coinvolta nel progetto come produttrice esecutiva attraverso la sua società di produzione, Schmengie.
Squadra di regia e sceneggiatura
Il team di regia è composto da padre e figlio, Ian e Gabe Gabriel. Ian Gabriel, noto per il film sudafricano candidato agli Oscar “Four Corners”, porta con sé un’esperienza diretta della Johannesburg degli anni ’80. Gabe Gabriel, che ha scritto la sceneggiatura, si è affermato come difensore dei registi LGBTQ in Sudafrica. Tra i loro lavori precedenti c’è il film nominato ai GLAAD Media Award “Runs in the Family”, attualmente disponibile su Netflix. Guarda il trailer di “Runs in the Family”.
Produzione e co-produzione
Il film riunisce una serie di rinomate società di produzione. Known Associates Entertainment, guidata da Tshepiso e Joel Chikapa-Phiri e nota per “Death of a Whistleblower” presentato al Toronto Film Festival, guida il lato sudafricano del progetto. Fae Pictures di Shant Joshi, che ha ottenuto riconoscimenti al Sundance e ai GLAAD Media Award per “Framing Agnes”, rappresenta gli interessi canadesi. Peripheria di Yanick Letourneau, che ha prodotto il candidato all’Oscar della Costa d’Avorio “Night of the Kings”, partecipa come co-produttore. Pale Rebel Productions di Tamryn Reinecke, dietro il premiato “It Is In Us All” al SXSW, completa il team di produzione.
Gli executive producers includono Alexandra Billings e Chrisanne Blankenship-Billings per Schmengie, Conor Barry per Savage Productions e Lindsay Blair Goeldner e Abdul Malik per Fae Pictures.
Un mix di talenti internazionali
Il progetto è una co-produzione tra Sudafrica, Canada e Irlanda, con finanziamenti dal Known Associates Group e la partecipazione di Telefilm Canada e Screen Ireland. Attualmente, i produttori stanno cercando l’attrice per il ruolo di Irene, la madre, con la casting director Jessica Kelly. Il film è stato presentato ai potenziali finanziatori di gap al Production Finance Market del BFI London Film Festival.
Innovazione nei trattati di co-produzione
Granny Lee si propone di essere il primo progetto realizzato sotto il trattato di co-produzione recentemente modernizzato tra Canada e Sudafrica, firmato al MIP Africa a inizio settembre.
Analisi tecnica e contesto
Il progetto “Granny Lee” non solo offre una narrazione avvincente e visivamente ricca, ma rappresenta anche un’importante testimonianza della comunità LGBTQ durante un periodo storico estremamente complesso. Il contesto dell’apartheid e l’epidemia di HIV/AIDS forniscono uno sfondo drammatico che accentua la resilienza e il coraggio dei protagonisti. Inoltre, l’impiego di attori e produttori con esperienze dirette e competenze consolidate nel campo, promette una rappresentazione autentica e profonda di queste tematiche.
Il coinvolgimento di multiple case di produzione e finanziatori di diverse nazionalità evidenzia l’importanza di collaborazioni internazionali nel cinema contemporaneo, sottolineando come le storie locali possano avere una risonanza globale. Questa rete di collaborazioni non solo arricchisce la produzione con diverse prospettive e risorse, ma rafforza anche la professionalità e la credibilità del progetto sul mercato internazionale.
Granny Lee rappresenta un passo significativo verso una maggiore visibilità e riconoscimento delle narrazioni LGBTQ nei media mainstream, contribuendo al dibattito e alla riflessione sull’importanza dell’inclusione e della diversità nella cultura popolare.