“Sunny”: Un’avventura affascinante tra Tokyo e Kyoto
Quando si parla di cinema e serie TV, non è raro che il Giappone sia il protagonista assoluto, illuminando lo schermo con la sua storia ricca e la sua cultura vibrante. Pensiamo a capolavori quali “Shōgun”, “Blue Eye Samurai” e “Tokyo Vice”. Recentemente, Apple TV+ ha arricchito questo filone con “Drops of God”, una serie che combina un’eredità vinicola con il dramma di successione. Qui esploriamo “Sunny”, una dramedy prodotta da A24 che ci trasporta in un Giappone futuristico con Rashida Jones nel ruolo di una casalinga americana.
Suzie e Sunny: Un’amicizia insolita e misteriosa
Suzie Sakamoto, interpretata da Rashida Jones, è una casalinga americana che si trova a vivere a Kyoto dopo che suo marito Masa, interpretato da Hidetoshi Nishijima, scompare misteriosamente. La serie segue la relazione tra Suzie e Sunny, un robot domestico lasciato da Masa a Suzie. Interessante è il fatto che su https://trailers-ita.movieetv.com/search/sunny è possibile visualizzare il trailer per avere un’anteprima dello show.
Suzie è una tecnofoba che odia i robot a causa di una passata tragedia familiare. Nonostante tutto, si ritrova costretta a dipendere da Sunny nella sua ricerca per scoprire la verità sulla scomparsa del marito e del figlio dopo un sospetto incidente aereo.
Un Giappone futuristico, ma familiare
“Sunny” non è animato come “Blue Eye Samurai” o ambientato in un contesto storico come “Shōgun” e “Tokyo Vice”. La serie si distingue per un’estetica di fantascienza morbida, ricordando per certi versi il film “Her” di Spike Jonze. La cornice è la città di Kyoto, con la sua architettura storica e i suoi siti religiosi sereni, contrapposta alla densità e alle luci al neon di Tokyo. La produzione, guidata dal designer Shinsuke Kojima e dall’art director Masaharu Maeda, crea un mondo accattivante e immersivo, che raccoglie elementi di tecnologia futuristica come droni raccogli-rifiuti e dispositivi che sostituiscono gli smartphone.
Il puzzle emotivo di Suzie
Suzie si ritrova in una realtà nuova e spiazzante. Non solo lotta con l’assenza della sua famiglia, ma anche con la sua personale resistenza alla tecnologia e alla cultura giapponese. La sua incapacità di imparare il giapponese, giustificata con la dislessia, si rivela essere una manifestazione delle sue tendenze misantropiche.
Durante la serie, vediamo Suzie stringere legami con personaggi come Mixxy (interpretata dalla comedian annie the clumsy), una barista che si offre di aiutare Suzie nella sua indagine. Emergono relazioni interessanti, come quella con sua suocera Noriko (Judy Ongg) e naturalmente con Sunny, il robot che diventa quasi una sua amica. La voce di Sunny è affidata a Joanna Sotomora, e il suo design, simile a un Michelin Man, la rende sia adorabile che utile.
Riflessioni tra dramma e quotidianità
Questa dinamica tra Suzie e Sunny è toccante. Rashida Jones riesce a recitare con convinzione al fianco del suo compagno animato, mentre sfoggia una serie di outfit spettacolari curati dalla costume designer Analucia McGorty. Tuttavia, la serie a volte si distrae dalla sua missione principale di esplorare la solitudine di Suzie e il suo matrimonio. I membri della yakuza appaiono come antagonisti stereotipati, e alcuni personaggi, come Noriko, vengono messi da parte troppo presto.
Nonostante queste digressioni, “Sunny” offre momenti di pura brillantezza, come le sequenze in un mock game show all’interno della mente meccanica di Sunny, che uniscono costruzione del mondo ed emozione. Anche se non sempre raggiunge il suo pieno potenziale, la serie ci regala un Giappone alternativo capace di affascinare e riflettere sulla complessità delle emozioni umane.
La storia di “Sunny” è una che risuona a lungo, una saga sospesa tra passato e futuro, con uno sguardo affettuoso ma critico sulla tecnologia e le relazioni umane. Con la sua straordinaria produzione e gli approfondimenti sui personaggi, è una serie che merita di essere esplorata.