Anna Kendrick e la sua scelta solidale: un atto di generosità nel cinema
Il debutto alla regia e la scelta coraggiosa
Anna Kendrick, celebre attrice e ora regista, ha recentemente rivelato una decisione straordinaria durante un’intervista al podcast “Crime Junkie AF”: ha donato tutto il compenso ricavato dalla sua opera prima da regista, “Woman of the Hour”, a RAINN (Rape, Abuse & Incest National Network) e al National Center for Victims of Violent Crime. Queste organizzazioni sono tra le principali negli Stati Uniti nel sostegno alle vittime di abuso e violenza sessuale.
Una scelta etica nel mondo del cinema
Kendrick ha dichiarato che il suo lavoro su ”Woman of the Hour” non aveva mai avuto un fine di lucro. “Questa non è mai stata una questione di guadagni per me”, ha affermato. Solo poco prima della premiere al TIFF, quando Netflix ha acquistato il film, ha considerato la questione dei guadagni. “Mi sono chiesta se mi sentissi a disagio per questo, e la risposta è stata sì.”
La decisione di donare i suoi guadagni a RAINN e al National Center for Victims of Violent Crime è stata per Kendrick “il minimo che potessi fare”. La sua azione ha ricevuto elogi da molte piattaforme per il suo impegno verso una causa così importante e per il suo approccio etico al cinema.
Il supporto di RAINN e il messaggio di Anna Kendrick
Scott Berkowitz, fondatore e presidente di RAINN, ha espresso gratitudine per il sostegno di Kendrick e per il suo impegno a raccontare storie di violenza sessuale con compassione. “La sua donazione ci aiuterà a continuare a fornire supporto gratuito e continuo tramite la National Sexual Assault Hotline di RAINN”, ha dichiarato Berkowitz.
Il film e la sua trama
“Woman of the Hour” narra la vera storia del serial killer Rodney Alcala, interpretato da Daniel Zovatto, e della sua apparizione nel 1978 allo show televisivo “The Dating Game” durante la sua sequenza di omicidi. Alcala è stato condannato per l’omicidio di cinque persone, sebbene si sospetti che le sue vittime siano oltre 120. Kendrick interpreta Sheryl Bradshaw, una concorrente dello show.
Dato il delicato argomento trattato nel film, Kendrick ha scelto di non trarre profitto da esso, ritenendo inappropriato guadagnare da una storia così tragica.
Il riconoscimento del National Center for Victims of Crime
Il National Center for Victims of Crime e la sua CEO, Renée Williams, hanno accolto con entusiasmo la donazione di Kendrick. In una dichiarazione, hanno lodato la sua decisione, sottolineando l’importanza di un approccio centrato sulle vittime nella narrazione del crimine reale. “Il lavoro di Anna in ‘Woman of the Hour’ si distingue come un faro di compassione e leadership” hanno detto, lodando la sua capacità di dare voce alle storie delle vittime e di sostenere una cultura che ascolta, valida ed empodera coloro che hanno vissuto dolori inimmaginabili.
Un riflesso di esperienze personali
Kendrick ha precedentemente rivelato che il lavoro su questo film rifletteva un periodo della sua vita segnato da traumi personali. “Non credo sia un caso che abbia risposto a questa sceneggiatura in un momento della mia vita in cui stavo attraversando qualcosa di devastante e traumatico”, ha condiviso, riferendosi alle sue esperienze di abuso emotivo.
Disponibile su Netflix
“Woman of the Hour” è ora disponibile su Netflix. Questa opera non solo rappresenta un tassello significativo nella carriera di Kendrick come regista, ma anche un forte segnale di come l’integrità personale e professionale possano confluire in iniziative di supporto e sensibilizzazione.
Guarda l’intervista completa di Kendrick su “Crime Junkie AF” per saperne di più sulla sua decisione e sul percorso che l’ha portata a questa scelta.