Un giorno nella vita di Domantas Sabonis: la docu-serie di Netflix “Starting 5”
L’arrivo della troupe
Immagina di tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e trovare una troupe cinematografica ad aspettarti nel salotto. Questo è quanto ha vissuto Domantas Sabonis nell’ultimo anno. Il talentuoso cestista statunitense-lituano, nonché centro titolare dei Sacramento Kings, ha condiviso la sua vita con le telecamere di Netflix per la docu-serie “Starting 5”.
Dietro le quinte della produzione
Peter J. Scalettar, showrunner della serie, ha spiegato che l’obiettivo non era solo raccontare la storia sportiva dei giocatori ma scavare più a fondo, mostrando il lato umano e vulnerabile degli atleti. “Ci è stato chiaro fin dall’inizio che dovevamo andare oltre la facciata mediatica dei giocatori,” ha detto Scalettar. La serie documenta anche le dinamiche familiari dei protagonisti, rendendo il racconto ancora più emozionante e autentico.
La vita familiare di Sabonis
Il coinvolgimento della famiglia
Uno degli aspetti su cui la serie si concentra maggiormente è il rapporto di Sabonis con la sua famiglia, in particolare con sua moglie Shashana Rosen. Il regista Trishtan Williams ha sottolineato l’importanza di catturare momenti autentici, come quello in cui Shashana, incinta, reagisce emotivamente a un incidente durante una partita di playoff nel 2023 in cui Draymond Green dei Golden State Warriors ha calpestato il petto di Sabonis. Questo momento ha messo in luce la fragilità e l’intensità delle emozioni che i giocatori e le loro famiglie vivono quotidianamente.
Le sfide di un secondo-generazione di stelle NBA
Domantas Sabonis non è solo un grande atleta; è anche il figlio di Arvydas Sabonis, leggenda della NBA e membro della Hall of Fame. Tuttavia, Domantas ha ammesso che non ha subito compreso la grandezza del padre, scoprendola solo anni dopo attraverso video di vecchie partite su YouTube.
“Pagare il prezzo della fama di seconda generazione è una narrativa affascinante,” sostiene Scalettar, “ci sono paralleli interessanti che meritano di essere raccontati.”
L’adattamento culturale e professionale
Essendo europeo, Sabonis ha affrontato numerose sfide per adattarsi alla NBA e alla cultura americana. Nonostante il prestigio del padre, Domantas è stato scambiato tra diverse squadre e ha dovuto spostare la sua famiglia in più occasioni. Nella stagione passata, pur avendo guidato la lega in triple-doppie, non è stato selezionato per l’NBA All-Star.
Uno stile unico e una leadership silenziosa
Sabonis non ha la stessa risonanza mediatica di alcune altre stelle della NBA. Non ha partecipato a film di Adam Sandler come Anthony Edwards, non ha una bromance con una pop star internazionale come Jimmy Butler, non appare sulle copertine dei videogiochi come Jayson Tatum e, ovviamente, non è LeBron James. Ma nella serie “Starting 5,” viene ritratto come un leader che regala doni di Natale a ogni dipendente dei Kings e come un padre premuroso che si veste da Big Bird per giocare con suo figlio Tiger.
Alla ricerca di riconoscimento
Sabonis si pone la domanda: “Perché non ottengo l’amore che hanno tutti gli altri?” Questa ricerca di riconoscimento e l’espressione di tali vulnerabilità rendono la sua figura ancora più affascinante. Questo lato umano emerge chiaramente nell’arco dei 10 episodi della serie, creando un ritratto complesso e commovente.
Scalettar evidenzia come questa vulnerabilità faccia emergere una profonda umanità nei superatleti, offrendo agli spettatori una prospettiva esclusiva e inedita sulla vita di Domantas Sabonis e sugli altri protagonisti di “Starting 5.”
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