Il rivoluzionario ‘The Stimming Pool’: una nuova prospettiva cinematografica
L’incontro cinema e neurodiversità
“The Stimming Pool” è un’opera cinematografica sperimentale britannica che si distingue per la sua visione unica del mondo attraverso una prospettiva autistica. Descritto come un film ibrido che esplora le possibilità di un mondo visto con occhi diversi, questo progetto innovativo è stato realizzato da un collettivo di filmmaker autistici britannici. Utilizzando una “telecamera autistica,” il film riesce a catturare un insieme eterogeneo di situazioni e persone.
Una sinossi particolareggiata
La sinossi descrive un mondo in cui una telecamera curiosa scopre un relè di soggetti che vagano attraverso vari ambienti. Questi spaziano da luoghi ostili all’esperienza autistica, come ambienti lavorativi caotici e pub affollati, a spazi tranquilli che offrono un rifugio. I protagonisti includono un presentatore di club di film di serie B, una giovane donna in un test di tracciamento oculare, un lavoratore d’ufficio che nasconde la sua natura autistica e uno spirito cane-umano enigmatico. Ognuno di loro cerca un luogo sicuro dove poter esprimere liberamente la propria unicità.
Un cast inclusivo e un progetto ambizioso
Il film presenta un cast di attori autistici e non attori, tra cui il noto performance artist neurodivergente Dre Spisto. La produzione è stata curata dalla Neurocultures Collective in collaborazione con artisti e registi come Steven Eastwood e Chloe White. Il direttore della fotografia è Greg Oke, noto per il suo lavoro su “Aftersun”. Il progetto ha avuto la sua prima mondiale al CPH:DOX 2024 di Copenaghen e ha partecipato a festival come il BFI London Film Festival.
Analisi tecnica e competenze
L’uso della pellicola Super 16mm conferisce a “The Stimming Pool” una qualità visiva che richiama il cinema classico, ma con un taglio moderno e sperimentale. La regia di Eastwood gioca con il formato non lineare, invitando lo spettatore a esplorare ogni dettaglio del fotogramma, quasi come in un rompicapo visivo. Questo approccio non convenzionale rompe con le tradizionali narrazioni lineari, offrendo un’esperienza sensoriale unica.
Autorevolezza e riflessioni professionali
Nel campo della neurodiversità, “The Stimming Pool” rappresenta una vera e propria pietra miliare. La decisione di evitare di educare direttamente il pubblico sull’autismo, ma piuttosto di mostrare la vita quotidiana degli autistici, dà al film una naturalezza e autenticità raramente viste. I membri del collettivo sottolineano che il loro scopo era creare qualcosa di unico senza dover spiegare ogni aspetto, lasciando spazio alla curiosità e all’esplorazione da parte degli spettatori.
Affidabilità dell’informazione
Tutte le informazioni fornite nel film sono state accuratamente verificate con l’aiuto di consulenti autistici e altri esperti del settore. Questo approccio accurato e collaborativo non solo migliora l’affidabilità del contenuto, ma incentiva anche un ambiente di produzione inclusivo e rispettoso.
La genesi del progetto
Il progetto è iniziato grazie a una sovvenzione del Wellcome Trust per un’iniziativa chiamata “Autism Through Cinema” presso la Queen Mary University di Londra. Questa ricerca mirava a esplorare come il cinema ha rappresentato l’autismo e influenzato la nostra comprensione della neurodiversità. I workshop organizzati come parte della ricerca hanno costituito le fondamenta per la formazione della Neurocultures Collective e la successiva creazione del film.
La visione dei creativi
Secondo i membri della collettiva, il film non è concepito per risolvere enigmi o rispondere a ogni domanda, ma per permettere allo spettatore di “fluttuare” all’interno della narrazione. Eastwood ha enfatizzato che il film mira a presentare un’alternativa ai tradizionali archi narrativi, invitando il pubblico a esplorare, scoprire e ritornare più volte per cogliere nuovi dettagli.
Un finale senza spoiler
Il film si conclude con una scena memorabile, descritta dai creativi come una “celebrazione” e un “rilascio”. Questa scelta si discosta dalle tipiche narrazioni drammatiche, offrendo un punto di chiusura naturale e appagante, che risuona con l’intera visione del progetto.
Il futuro della Neurocultures Collective
Mentre il collettivo guarda avanti, emergono nuove possibilità creative. Alcuni membri hanno già collaborato a progetti cinematografici successivi, e ci sono conversazioni in corso per ulteriori collaborazioni future. La speranza è che “The Stimming Pool” possa aprire la strada a nuove forme di narrazione e produzione cinematografica inclusiva.
Per chi è interessato a esplorare ulteriormente, è possibile trovare il trailer di “The Stimming Pool” su questo link.
Con questo approccio multidisciplinare e inclusivo, “The Stimming Pool” non è solo un film, ma una celebrazione della diversità e della creatività libera da convenzioni.