Un salto emotivo: Il viaggio di Miles Levin in ”Sotto le luci”
La drammatica realtà di Miles Levin
Miles Levin, regista diagnosticato con epilessia, ha scelto di trasformare la sua condizione in un’opportunità creativa. Invece di nascondersi, ha deciso di compiere un “salto emotivo” con il suo prossimo lungometraggio, “Sotto le luci”. Egli sostiene che i film migliori nascano dai pensieri più profondi e personali, quelli che frequentemente restano nascosti.
“Se hai una storia che esce da te senza nessun rischio, è meno probabile che sia autentica. Ma se è qualcosa che preferiresti nascondere sotto il letto… allora può diventare qualcosa in cui altri si possono riconoscere.”
Un film pluripremiato in fase di post-produzione
Il dramma di Levin è già stato premiato all’American Film Festival in Polonia, ricevendo quattro riconoscimenti all’evento U.S. in Progress. Il film, attualmente in fase di post-produzione, segue le vicende di Sam, un giovane che rifiuta di essere definito dalla sua afflizione e anela a vivere una vita adolescenziale normale, con tanto di ballo di fine anno, nonostante le paure iperprotettive della madre.
Un approccio personale e autentico
Levin è profondamente legato a questo progetto, riconoscendo in esso molte delle proprie esperienze e sentimenti. Il regista desidera offrire una voce a chi non può esprimersi a causa della paura di essere ostracizzato o di perdere il lavoro.
“Racconto la mia storia con la speranza che possa rendere più sicuro per altri farlo in futuro. Nessuno mi crucifiggerà per questo, e se riesco ad abbattere questo muro, forse altri seguiranno.”
Cast stellare al servizio di una causa
“Sotto le luci” vede la partecipazione di attori del calibro di Lake Bell, Nick Offerman, Mark Duplass, Randall Park, Tanzyn Crawford e Marin Hinkle. La produttrice Natalie Metzger, vicepresidente di produzione e sviluppo alla Vanishing Angle, sottolinea l’importanza della sensibilità del cast verso il tema dell’epilessia.
“Abbiamo avuto molta fortuna con il cast. Molti attori avevano un legame personale con il tema dell’epilessia.”
Una sceneggiatura cruda e onesta
Levin ha affrontato non poche difficoltà nel delineare i rapporti familiari nel film, in particolare tra Sam e sua madre.
“Scrivere questo script mi ha permesso di comprendere mia madre in modo profondo. Anche loro sono persone complesse, e crescere significa riconoscerlo.”
Non solo un film adolescenziale
Nonostante l’ambientazione scolastica e il ballo di fine anno, “Sotto le luci” si distanzia dal tipico film adolescenziale. Metzger assicura che il film è anche divertente e intrattenente, evitando di cadere nel melodrammatico.
“Miles ha sempre inserito elementi di commedia nello script. Voleva realizzare un film divertente e leggero, non un angosciante annuncio di servizio pubblico.”
Un dramma sulla complessità umana
La pellicola esplora la complessità delle relazioni umane, mostrando come anche i personaggi con buone intenzioni possano commettere errori gravi.
“Il mondo non è pieno solo di buoni e cattivi. Spesso è composto da persone che cercano di fare il meglio e a volte falliscono,” afferma Levin.
Un messaggio di speranza per una comunità invisibile
Levin spera che il suo film riesca a dare visibilità a una comunità spesso invisibile, rivoluzionando la percezione pubblica dell’epilessia.
“Non ho mai amato qualcosa come amo questo film. Ogni sacrificio è stato reso significativo da questa esperienza. Se potessi tornare indietro nel tempo e curarmi, adesso, direi di no.”