Un tuffo nell’universo di Singham Again
Una spettacolare opera d’azione indiana
Singham Again, la quinta installazione dell’universo cop ideato da Rohit Shetty, offre un’esperienza cinematografica che sovrasta i sensi. L’azione ha un ruolo predominante, con battaglie navali, elicotteri, decine di auto distrutte e un vasto arsenale di armi, dalle mitragliatrici ai machete. Un momento saliente vede Tiger Shroff brandire l’Urumi, una spada indiana con lama a frusta proveniente dal Kerala moderno.
Un cast stellare e una produzione ambiziosa
Singham Again può vantare un cast eccezionale, che include Ajay Devgn, Akshay Kumar, Ranveer Singh, Tiger Shroff, Kareena Kapoor Khan, Deepika Padukone, Arjun Kapoor e Jackie Shroff, tra gli altri. La sceneggiatura, frutto del lavoro di sei sceneggiatori e tre collaboratori ai dialoghi, punta a creare un’esperienza di sovraccarico sensoriale, enfatizzata dalla colonna sonora di Ravi Basrur.
La trama e le sue radici mitologiche
La trama di “Singham Again” trae ispirazione dall’epica indiana, in particolare dal Ramayana. Il film utilizza una produzione teatrale dell’epica come dispositivo narrativo, dove ciò che accade sul palco si riflette nella realtà. Singham (Ajay Devgn) è raffigurato come una personificazione di Lord Ram, mentre sua moglie Avni (Kareena Kapoor Khan) rappresenta Sita. Altri personaggi, tra cui Simmba (Ranveer Singh) e ACP Satya (Shroff), incarnano rispettivamente Lord Hanuman e Lakshman.
Interpretazioni e critica
Nel mondo di Shetty, i poliziotti sono eroi sovrumani e ogni personaggio è ritratto come moralmente impeccabile. Anche Simmba, inizialmente corrotto, è ora un alleato leale di Singham. Tuttavia, questa rappresentazione solleva dubbi etici, dato che pratiche come gli omicidi extragiudiziali sono narrate come routinarie e persino celebrate.
Devgn sembra trovarsi completamente a suo agio come Singham, incarnando con successo una mascolinità supereroistica simile al “Giovane Arrabbiato” di Amitabh Bachchan incrociato con il Dirty Harry di Clint Eastwood. Tuttavia, ciò che manca in “Singham Again” è un antagonista che possa rivaleggiare con lui. Nonostante l’impegno, Arjun Kapoor non riesce a evocare la stessa minaccia di cui sono capaci Suriya in “Vikram” o Vijay Sethupathi in “Master”.
Azione, effetti speciali e stile registico
Le sequenze d’azione, progettate da Rohit e Mayyank Taandon, sono impressionanti ma la gestione di un cast così vasto si rivela una sfida insormontabile, specialmente nella scena culminante. L’approccio di Shetty, caratterizzato da un’esecuzione priva di sottigliezza e profondità, punta sull’esplosività e sul patriottismo vociferante, rischiando talvolta di sacrificare la logica narrativa.
Riflessioni finali
Il successo dell’universo cop di Shetty nei film precedenti è stato spesso legato a remake di pellicole del cinema dell’India del Sud. Singham del 2011 è una rielaborazione di “Singam”, film tamil del 2010, mentre Simmba è ispirato al film in telugu “Temper”. Le produzioni originali come Sooryavanshi e Singham Again sembrano non reggere il confronto con queste fonti di ispirazione.
Per chi cerca azione, colpi di scena e un’immersione nel patriottismo cinematografico indiano, Singham Again offre uno spettacolo grandioso. Ma potrebbe essere il momento per Rohit Shetty di guardare ancora una volta alle radici del cinema dell’India del Sud per trovare quell’ispirazione che ha reso i suoi film iniziali dei veri successi.
Crediti:
- Distribuzione: PVR Inox Pictures
- Compagnia di produzione: Rohit Shetty Picturez
- Regista: Rohit Shetty
- Direttori della fotografia: Girish Kant, Raza Hussain Mehta
- Design della produzione: Swapnil Bhalerao, Madhur Madhavan
- Designer dei costumi: Navin Shetty, Manish Malhotra, Mehek Navin Shetty, Laxman Ellappa Gollar, Shaleena Salim Nathani
- Montatore: Bunty Nagi
- Compositori: Ravi Basrur, Thaman S
In lingua hindi, durata 2 ore e 24 minuti.