Il nuovo volto di Gotham City in “The Penguin”: tra videogiochi e realtà aumentata
L’ispirazione videoludica dietro la città
Quando si è trattato di costruire la Gotham City per la serie HBO “The Penguin”, il videogioco “Gotham Knights” ha avuto un ruolo decisivo. La compagnia Pixomondo, specializzata in pre-produzione, produzione virtuale ed effetti visivi, è stata incaricata della progettazione ambientale della città. Tra i compiti principali c’era la creazione delle skyline di Gotham, il ripristino dei danni causati dall’alluvione vista in “The Batman”, e la rappresentazione delle strade e degli edifici in vari stati di degrado. Inoltre, la metropolitana è stata arricchita di rifiuti e macerie per aggiungere un tocco di realismo e grinta alla metropoli.
Il ritorno di Oswald “Oz” Cobblepot
Nella serie, Colin Farrell riprende il suo ruolo di Oswald “Oz” Cobblepot, il gangster di Gotham City già visto in “The Batman”. La trama si sviluppa subito dopo gli eventi di questo film, con Oz che cerca di prendere il controllo del sottobosco criminale della città a seguito della morte del suo vecchio boss, Carmine Falcone.
Una collaborazione pionieristica
La visione creativa della serie è stata resa possibile grazie alla collaborazione con gli sviluppatori del pluripremiato videogioco “Gotham Knights”. Il CEO di Pixomondo, Jonny Slow, assieme al Supervisore VFX Nathaniel Larouche, sapevano di voler creare una loro versione unica di Gotham City. “È un posto distintivo che è stato creato, qualcosa di familiare ma con un’interpretazione nuova, perché guardando la città si riesce quasi a empatizzare con il Pinguino”, ha dichiarato Slow.
L’integrazione tecnica
Larouche ha spiegato che la compagnia ha avuto accesso agli effettivi file del videogioco, il che è stato fondamentale per sviluppare il loro concept. “Abbiamo avuto due chiamate con gli sviluppatori del gioco, che si sono uniti alle nostre riunioni di produzione – un’esperienza rara”, ha detto Larouche. Grazie a questa collaborazione, il team di Pixomondo ha potuto trarre ispirazione dal ricco mondo di “Gotham Knights” e integrarlo nella loro pipeline di effetti visivi per creare una Gotham unica e distintiva.
Poiché gli elementi del videogioco erano già sviluppati nel motore grafico Unreal Engine, utilizzato per lo sviluppo di videogiochi, il team di produzione ha potuto lavorare comodamente alla creazione dell’aspetto desiderato. Slow sottolinea come questa collaborazione rappresenti un grande passo avanti tra le industrie degli effetti visivi e dei videogiochi, affermando, “È un semplice e ovvio esempio di come si possa ridurre i costi e i tempi per creare cose che già esistono”.
Il contributo del videogame al progetto
L’episodio 6 della serie mostra l’impero sotterraneo di Oz in piena attività. Il nuovo farmaco Bliss viene prodotto nelle fognature di Crown Point. È inverno e la neve ha iniziato a cadere sulla città, ma non c’è corrente nell’appartamento di Oz né nel resto della città, e il generatore non funziona. Slow spiega che il videogioco ha nuovamente fornito un punto di riferimento per le visuali di Crown Point. “Abbiamo detto, ‘Questo esiste, possiamo usarlo in qualche modo?’ È un buon esempio di come non sia necessario cercare troppo lontano per l’ispirazione perché è già lì”.
Test e produzione
Secondo Larouche, una volta sviluppato il concept, hanno condotto test “rendendo sequenze di guida lungo diverse strade. Poi, abbiamo portato questi elementi sintetici a un LED volume di cui avevamo accesso e girato alcune scene di prova per mostrarle a Johnny Han, il nostro supervisore lato cliente. Il test iniziale è stato un successo, quindi abbiamo programmato un altro incontro per affrontare alcuni strani problemi. Ad esempio, gli effetti atmosferici apparivano diversi da ogni telecamera, rendendo impossibile cucire insieme una singola ripresa coerente”.
La sinergia tra dipartimenti
La collaborazione è stata fondamentale anche con il dipartimento artistico e il design della produzione. Slow sottolinea l’importanza di queste conversazioni per fare bene il proprio lavoro, affermando: “Offriamo quella fusione senza soluzione di continuità tra ciò che è fisico e ciò che è virtuale. Sai che stai ingannando l’occhio e la telecamera. Non stai più guardando qualcosa di reale, stai guardando uno schermo LED. La coordinazione con il dipartimento artistico e il design della produzione è essenziale perché, se non avviene, sarai in grado di vedere dove si uniscono le parti, e poi deve essere corretto in post-produzione”.
Grazie a questa integrazione tecnologica e alla cooperazione intersettoriale, “The Penguin” è riuscito a portare in vita una Gotham City che bilancia perfettamente il realismo e la fantasia, valorizzando al massimo il personaggio di Oswald Cobblepot e il mondo oscuro che lo circonda.