Un film documentario controverso: la situazione di “My Sweet Land”
Il contesto del film
Nello scenario dei premi Oscar, la recente decisione della Giordania di ritirare il film documentario “My Sweet Land” dalla competizione per il Miglior film internazionale ha sollevato numerose polemiche. Questo atto è stato percepito come una evidente resa alla censura dettata dalla diplomazia, dopo che sono emerse pressioni da parte dell’Azerbaigian.
“My Sweet Land” racconta la vita di un ragazzo undicenne di nome Vrej che sogna di diventare dentista nell’enclave etnica armena di Artsakh, situata nella regione del Nagorno-Karabakh, nel sud-ovest dell’Azerbaigian. Da tre decenni, questa enclave è stata al centro di un conflitto intermittente che si è concluso nel 2023 con un’offensiva azera che ha causato un esodo di massa della popolazione armena etnica.
La censura diplomatica
Il governo azero sembra intenzionato a cancellare ogni traccia del conflitto con gli armeni nella regione contestata, e la Giordania ha dimostrato di essere disposta a conformarsi a tale desiderio. Il ritiro del film ha sollevato interrogativi sulle motivazioni dietro questa decisione. Secondo la regista Sareen Hairabedian, non è chiaro il motivo per cui l’Azerbaigian dovrebbe avere il potere di influenzare la Giordania in una maniera tale da sopprimere la narrativa di questo film.
Dettagli tecnici e analisi del film
Il film, girato tra il 2018 e il 2022, offre uno spaccato della vita nella contesa regione di Artsakh, utilizzando tecniche di ripresa all’avanguardia e un approccio narrativo empatico per portare alla luce le esperienze quotidiane del giovane protagonista e delle comunità colpite dal conflitto. La scelta di usare il nome armeno “Artsakh” invece di quello azero è già di per sé una dichiarazione politico-culturale che ha contribuito a farlo diventare un bersaglio per la censura.
Reazioni e dichiarazioni
Le parole della regista
La Hairabedian ha espresso disappunto per l’accaduto, affermando che la decisione ha avuto l’effetto di “un colpo”. La regista e il produttore del film si sono rivolti alla Royal Film Commission della Giordania, che aveva parzialmente finanziato e promosso il film, per chiedere chiarimenti. La commissione ha risposto, motivando la decisione con una pressione diplomatica proveniente dall’Azerbaigian.
“Per noi non è chiaro perché l’Azerbaigian possa esercitare tale influenza sulla Giordania per fermare e silenziare questo film”, ha detto la Hairabedian. “Oltre al contesto politico, questo è il silenziamento di una storia umana che descrive la vita di un ragazzo, tentando di vivere senza la minaccia di guerra e conflitto.”
La prospettiva di Azza Hourani
Il produttore giordano Azza Hourani ha aggiunto che il film, ponendosi dal punto di vista armeno e utilizzando il nome “Artsakh”, rappresenta una minaccia percepita per l’Azerbaigian. “Ovviamente, ogni territorio coloniale tenderebbe a vietare e silenziare le storie provenienti da quella zona,” ha spiegato.
Le riprese e gli ostacoli
Le riprese sono iniziate nel 2018 e si sono protratte fino a dicembre 2022. Quell’anno, un blocco di nove mesi imposto dall’Azerbaigian ha isolato Artsakh dall’Armenia, impedendo l’accesso a cibo, carburante e altre risorse essenziali. Nel settembre del 2023, un attacco militare azero ha portato all’esodo di oltre 100.000 armeni dalla regione.
Il futuro di “My Sweet Land”
Dopo il ritiro dalla competizione internazionale, il team dietro “My Sweet Land” ha deciso di concentrarsi sulla categoria documentari degli Oscar. Hanno intrapreso sforzi intensi per proiettare il film nel Doc NYC e lanciarlo a livello teatrale a Los Angeles. L’obiettivo è garantire che il film venga visto in tutto il mondo, partecipando a festival e proiezioni istituzionali.
“My Sweet Land”, accolto positivamente al Sheffield DocFest nel giugno scorso, avrà la sua prima nordamericana a New York il 16 novembre al DOC NYC. La proiezione qualificante per gli Oscar nella categoria miglior documentario è prevista a Los Angeles dal 29 novembre.
Un link al trailer del film “My Sweet Land” è disponibile per coloro che desiderano vedere in anteprima questa pellicola toccante e coraggiosa.