Wrestling: quando il ring racconta storie incredibili
Il mondo del wrestling è in continua evoluzione e le storie che emergono da questo universo ricco di personaggi incredibili meritano di essere raccontate al grande pubblico. Una di queste storie è quella di Mildred Burke, una pioniera del wrestling femminile il cui straordinario viaggio è al centro del nuovo film “Queen of the Ring” diretto da Ash Avildsen.
Mildred Burke: una pioniera del wrestling femminile
Mildred Burke è stata una figura rivoluzionaria nel mondo del wrestling, diventando la prima donna atleta a guadagnare un milione di dollari. Con tre titoli mondiali tra gli anni ’30 e ’50, Burke ha sconfitto non solo i suoi avversari sul ring, ma anche le immense barriere sociali dell’epoca. La maggior parte del paese, infatti, vietava le competizioni di wrestling femminile.
Queen of the Ring: trama e analisi del film
Una narrazione avvincente
Il film si apre con una giovane Mildred, interpretata magistralmente da Emily Bett Rickards, che lavora come cameriera in un diner del Kansas mentre cerca di costruirsi un futuro per sé e per suo figlio. Dotata di una forza fisica straordinaria, Mildred sogna una carriera nell’intrattenimento. Non avendo doti per il canto o il ballo, trova nel wrestling una via di uscita.
Incontro con Billy Wolfe
L’incontro con il promoter Billy Wolfe (Josh Lucas) cambia radicalmente la sua vita. Wolfe, inizialmente scettico, rimane colpito dalla performance di Mildred durante un suo spettacolo itinerante e decide di prenderla sotto la sua ala protettiva. La relazione tra i due si sviluppa in modo complesso, passando dall’amore al matrimonio e infine a una collaborazione puramente professionale dopo i tradimenti di Wolfe.
Un casting stellare
Il cast di “Queen of the Ring” include volti noti e promettenti. Francesca Eastwood offre una performance carismatica come Mae Young, mentre Walton Goggins è perfetto nel ruolo del rivale promotore Jack Pfefer. La presenza di veri lottatori come Kailey Farmer aggiunge autenticità alle scene di combattimento.
Una realizzazione visiva impeccabile
Fotografia e scenografia
Nonostante il budget limitato, il film eccelle nella resa visiva, con una fotografia curata da Andrew Strahorn che utilizza toni seppia per immergere lo spettatore nell’epoca d’oro del wrestling. I costumi di Sofija Mesicek ricreano fedelmente il periodo storico, contribuendo a rendere ogni scena più credibile.
Sequenze di lotta
Le sequenze di lotta sono un punto di forza del film, grazie alla preparazione fisica degli attori e alla precisione coreografica. La regia di Avildsen riesce a catturare l’intensità e la fisicità degli incontri, rendendo giustizia alla forza e alla determinazione di Mildred Burke. Non sorprende che Avildsen, figlio del regista di “Rocky” e “Karate Kid”, abbia ereditato il talento per le scene di combattimento.
Analisi tecnica: il bilancio tra episodi e continuità
Struttura narrativa
Uno degli aspetti più interessanti del film è la sua struttura episodica. Mentre questo formato può risentire di una certa frammentazione, la narrazione è abbastanza avvincente da mantenere l’attenzione dello spettatore. La varietà di personaggi introdotti, da Elvira Snodgrass a June Byers, aggiunge ulteriore ricchezza al racconto, sebbene talvolta risulti difficile seguire tutti gli sviluppi romantici e professionali.
Impacto dell’editing
Il regista ha rivelato che un’ora di film è stata tagliata dalla versione finale, suggerendo che una miniserie avrebbe potuto esplorare la storia con maggiore profondità. Questa scelta ha indubbiamente influenzato il ritmo del film, con alcune transizioni narrative che appaiono brusche.
Riflessioni sul film
“Queen of the Ring” non è solo un film su una wrestler leggendaria, ma un racconto di forza, coraggio e resilienza femminile. La performance di Emily Bett Rickards è l’anima del film, portando sullo schermo una Mildred Burke tanto forte e determinata quanto vulnerabile e umana.
Per chi fosse interessato a vedere il trailer, ecco il link: Queen of the Ring.
Una celebrazione della storia del wrestling
In definitiva, “Queen of the Ring” celebra una delle figure più influenti nella storia del wrestling, offrendo una visione cinematografica che, nonostante le sue imperfezioni, resta affascinante e ispirante. Con il suo mix di dramma, romanticismo e azione, il film rispecchia l’essenza stessa del wrestling: uno spettacolo potente e coinvolgente che va oltre il semplice intrattenimento.