Una nuova luce sulla diversità nell’industria cinematografica
Esplorando la diversità e l’inclusione nei film
L’industria cinematografica continua a fare i conti con questioni critiche di diversità e inclusione. Durante un recente panel alla 32ª edizione del festival EnergaCamerimage a Torun, in Polonia, un gruppo di esperti ha discusso le sfide e le opportunità di una maggiore rappresentanza nel mondo del cinema.
“L’idea che l’inclusione diluisca l’eccellenza non è in discussione”, ha dichiarato la produttrice e columnist Anna Higgs, dando il via a una discussione tempestiva intitolata “Widening the Lens: Inclusion and Excellence in our Industry”.
Controversie e boicottaggi
La tavola rotonda è stata organizzata in risposta a una recente controversia legata a dichiarazioni del presidente del festival, Marek Zydowicz, che sembravano suggerire che un focus sull’inclusione potesse portare a produzioni mediocri. Queste affermazioni hanno spinto registi come Steve McQueen a boicottare il festival, mentre Coralie Fargeat ha ritirato il suo film “The Substance” dalla competizione.
La rappresentanza nel mondo della cinematografia
Il panel ha registrato la più grande affluenza di sempre per una sessione sulla diversità e l’inclusione. Tra gli ospiti, c’erano i direttori della fotografia Mandy Walker e Rodrigo Prieto, la regista Maura Delpero, la costumista Sandy Powell e l’attrice/produttrice Cate Blanchett.
Higgs ha sottolineato come la cinematografia impieghi circa il 7% di donne e il 93% di uomini a livello globale, rendendo evidente la carenza storica di rappresentanza non solo in termini di genere, ma anche per altri gruppi marginalizzati.
“La rappresentanza conta,” ha affermato Higgs, “perché le storie che raccontiamo come filmmaker modellano chi siamo come società.”
Trasformare i festival di cinema
Secondo Delpero, i festival come Camerimage giocano un ruolo cruciale nel processo di diversificazione, accettando naturalmente la necessità di includere prospettive diverse. Tuttavia, la strada da percorrere è lunga, in particolare quando si toccano temi come il genere e le disuguaglianze sociali ed economiche.
Prieto, noto per il suo lavoro in film come The Glorias e Barbie, ha espresso il suo privilegio nel partecipare a film diretti da donne e con argomenti femminili.
“Queste storie sono state per me molto illustrative, meravigliose e belle,” ha detto Prieto.
Il cambiamento nel pipeline di progetti cinematografici
Secondo Higgs, la pipeline dei progetti cinematografici in sviluppo sembra iniziare a cambiare, anche se il miglioramento è ancora necessario. Walker, che ha lavorato su “Elvis” e l’imminente musicale Disney “Snow White”, rappresenta tuttora un’eccezione nel settore.
Walker ha ricordato di essere stata scoraggiata dall’intraprendere la carriera di direttrice della fotografia a causa del suo genere, ma ha ignorato tali avvertimenti e superato numerosi ostacoli e pregiudizi consci e inconsci.
“Mi è stato detto che le donne non possono essere direttori della fotografia,” ha confessato Walker, “e ho totalmente ignorato questa affermazione.”
Un impegno attivo per l’inclusione
Walker ha dichiarato di impegnarsi attivamente per aiutare i talenti sottorappresentati a ottenere opportunità nel settore. Blanchett, presidente della giuria principale di Camerimage, ha notato come le carriere degli uomini sembrino seguire un percorso naturale e organico, un’esperienza che spesso non si applica alle donne.
Blanchett, co-fondatrice della compagnia di produzione Dirty Films, ha lanciato il programma Proof of Concept, che offre supporto finanziario e mentoraggio ai filmmaker emergenti. Nel 2023, ha prodotto e recitato in “The New Boy” di Warwick Thornton, vincitore della Golden Frog a Camerimage.
“Siamo tutti parte della conversazione,” ha concluso Blanchett. “Non possiamo allontanarci da essa. Dobbiamo essere parte del cambiamento.”
L’articolo offre una prospettiva ricca e dettagliata sulle sfide e le opportunità che l’industria cinematografica affronta oggi nel suo percorso verso una maggiore inclusione e diversità.