L’anno straordinario del cinema europeo
Un risveglio delle produzioni europee
Nel 2023, i film europei hanno vissuto un periodo particolarmente florido, raggiungendo una notevole rappresentanza nelle principali competizioni cinematografiche globali. Grandi registi come Jacques Audiard, Edward Berger, Coralie Fargeat, Steve McQueen, Tim Fehlbaum e Pablo Almodovar sono al centro dell’attenzione con le loro nuove opere. Nonostante i grandi successi critici, la situazione commerciale racconta una storia diversa.
Prestazioni poco incoraggianti secondo l’EAO
Recentemente, l’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo (EAO) ha pubblicato il suo rapporto annuale sulle performance dei film europei in tutto il mondo. Il quadro delineato non è del tutto roseo. Secondo l’EAO, nel 2023 i film europei hanno rappresentato solo il 6% delle vendite di biglietti globali, a fronte del 56% delle produzioni statunitensi e del 26% dei film cinesi. Il Giappone, con il fenomeno globale degli anime, si avvicina all’Europa con il 5% delle ammissioni teatrali worldwide.
Ammissioni teatrali in calo
Le ammissioni totali per i film europei hanno raggiunto i 239 milioni lo scorso anno, con un leggero aumento del 2,7% rispetto al 2022. Tuttavia, le vendite di biglietti rimangono ben distanti dalla media pre-pandemica, che era di circa 367 milioni di ammissioni annuali tra il 2014 e il 2019. Preoccupante è la situazione negli Stati Uniti e in Cina, un tempo mercati di esportazione cruciali per i film europei, le cui ammissioni sono in drastico calo.
Il declino dei blockbuster europei
Parte del problema è la mancanza di blockbuster europei, ossia film che vendono più di un milione di biglietti. “I blockbuster europei sono una specie in via di estinzione,” si legge nel rapporto dell’EAO. I film che raggiungono più di un milione di ammissioni sono diminuiti del 43% rispetto agli anni pre-pandemia.
Una produzione in crescita, ma una domanda in calo
Nonostante le problematiche di biglietteria, il numero di film europei in circolazione continua a crescere. Nel 2023, l’EAO ha contato ben 3.349 film europei distribuiti a livello globale, con un incremento annuo del 7,8%. I film europei costituiscono oltre la metà (52%) del totale dei film in circolazione a livello globale, grazie principalmente a generosi finanziamenti governativi e incentivi fiscali.
Il paradosso della frammentazione europea
Secondo Matthijs Wouter Knol, CEO dell’European Film Academy, il mercato cinematografico europeo si trova a un bivio. La struttura frammentata del continente, con film che vengono distribuiti in tempi diversi in differenti paesi e con diverse strategie di marketing, non è più adeguata nell’era digitale. “Dobbiamo convincere i distributori a rompere con le vecchie abitudini. Il mondo intorno a noi sta cambiando, e così stanno cambiando le aspettative e le abitudini del pubblico,” sottolinea Knol.
Cooperazione transfrontaliera: la chiave del successo
Knol cita esempi di rilasci pan-europei coordinati, come quello de “The Triangle of Sadness” di Ruben Östlund e di “Anatomy of a Fall” di Justine Triet, per dimostrare che la cooperazione transfrontaliera è la strada del futuro. Questo approccio ha contribuito a migliorare significativamente le performance al botteghino.
L’attrattiva del cinema europeo
Se guardiamo ai titoli, al talento e alle tematiche affrontate dal cinema europeo, possiamo affermare che il continente offre alcune delle produzioni più originali e coinvolgenti del momento. Tuttavia, per garantire che questi film arrivino al pubblico, è necessario cambiare il modo in cui vengono promossi. “Non possiamo più spiegare perché continuiamo a promuovere film in modi e tempi diversi in differenti territori e lingue. Il mondo non funziona più così,” conclude Knol.
Per una panoramica completa sui titoli, puoi visitare il sito trailers-ita.movieetv.com e scoprire i film europei che stanno facendo discutere.