Winona Ryder e il ritorno di Beetlejuice: tra nostalgia e nuovi orizzonti
Winona Ryder, l’attrice iconica degli anni ’80 e ’90, ha rivelato recentemente in un’intervista con Harper’s Bazaar una curiosa clausola che ha inserito nel suo contratto per “Stranger Things”. Quando incontrò per la prima volta i creatori Matt e Ross Duffer, insistette affinché, se mai “Beetlejuice 2” avesse preso vita, le fosse concessa una pausa dalle riprese per girare il sequel del film cult del 1988.
Una condizione unica per una star versatile
“È il mio decimo anno interpretando Joyce Byers,” ha dichiarato Ryder in una video intervista per il magazine. “È la prima volta che mi trovo a interpretare un personaggio così a lungo. Era una grande sfida dire sì solo per un episodio… mi avevano dato solo l’episodio pilota. A quei tempi non sapevo cosa fosse lo streaming. Era terrificante sotto quel punto di vista.”
Riley ha proseguito raccontando come, durante i colloqui iniziali per “Stranger Things”, Tim Burton e lei stessero discutendo di una possibile sequel di “Beetlejuice”. “Ci sono stati momenti negli ultimi 15 anni in cui pensavamo che potesse accadere, ma doveva essere perfetto per tutti affinché si realizzasse. Ricordo di aver detto ai fratelli Duffer al nostro primo incontro: ‘Se Beetlejuice 2 dovesse succedere, dovete lasciarmi andare a girarlo.’ Loro accettarono. Fortunatamente tutto è andato per il meglio. Era la mia unica condizione.”
Beetlejuice: tra il passato e il presente
Tim Burton ha rivelato a Harper’s Bazaar che dopo il successo di “Beetlejuice” del 1988, diverse idee per un sequel erano emerse, come “Beetlejuice Va nello Spazio” o “Beetlejuice fa qualsiasi cosa”. Tuttavia, non aveva mai compreso pienamente perché il film fosse diventato così popolare. “Ai tempi, non si parlava molto di sequel,” ha aggiunto.
Per anni, i colloqui su un possibile sequel tra Ryder e Burton continuarono in segreto. “Ci sono state molte volte in cui i miei agenti non sapevano che mi stavo incontrando con lui,” ha aggiunto Ryder.
Un’attesa lunga decenni e una trama intricata
Alla fine, Ryder non dovette interrompere le riprese di “Stranger Things” per girare “Beetlejuice Beetlejuice” (titolo ufficiale di “Beetlejuice 2”), che uscirà nei cinema questo settembre dopo la prima mondiale al Festival del Cinema di Venezia. Il tanto atteso sequel è stato girato tra le stagioni di “Stranger Things”, permettendo a Ryder di rispettare tutti i suoi impegni per la serie Netflix, che attualmente sta filmando la sua quinta e ultima stagione.
In “Beetlejuice Beetlejuice”, Ryder riprende il ruolo di Lydia Deetz. Questa volta, Lydia è una vedova dipendente dalle pillole che fatica a connettersi con sua figlia, Astrid, interpretata da Jenna Ortega. Lydia conduce un programma televisivo chiamato “Ghost House” grazie alla sua capacità di vedere e parlare con i morti, ma tra lei e Astrid c’è tensione poiché Lydia non riesce a comunicare con il defunto marito e padre di Astrid.
Per guardare il trailer di “Beetlejuice Beetlejuice”, segui questo link.
Riflessioni sui ruoli iconici e l’evoluzione dell’industria dell’intrattenimento
La storia di Winona Ryder è un esempio affascinante di come gli attori possano gestire carriere che abbracciano decenni, riprendendo ruoli iconici e trovando nuove sfide nel contesto di un’industria dell’intrattenimento in continua evoluzione. La capacità di Ryder di collaborare con i creatori di “Stranger Things” e contemporaneamente lavorare a progetti di lungo termine come “Beetlejuice Beetlejuice” dimostra la sua versatilità e il suo impegno nel mantenere viva la magia del cinema.
In un mondo in cui le serie TV e i film stanno vivendo una vera e propria rivoluzione grazie allo streaming e alle nuove tecnologie, è interessante vedere come attori come Ryder siano in grado di adattarsi e prosperare. Il suo viaggio, dalle prime discussioni con Tim Burton fino al ritorno sul grande schermo nei panni di Lydia Deetz, rappresenta un incrocio intricato di nostalgia e innovazione.
Per ulteriori dettagli sulla sua lunga carriera e le sue nuove sfide, guarda la video intervista completa di Ryder con Harper’s Bazaar.
Potresti essere sorpreso da quanto una singola condizione possa influire su un’intera carriera, chi lo sa, forse la storia di Ryder è solo l’inizio di molte altre simili a venire.