Manny Jacinto: Dalla delusione di “Top Gun: Maverick” alla ribalta con “The Acolyte” di Star Wars
Manny Jacinto è ormai un volto noto grazie ai suoi ruoli in televisione ne “The Good Place” e “Nine Perfect Strangers,” ma sta facendo il grande salto grazie al suo personaggio, Qimir, nella serie di “Star Wars” su Disney+, “The Acolyte.” Jacinto nei panni di un seducente Signore Sith ha sorpreso molti, diventando rapidamente uno dei nuovi volti più discussi nel canone della celebre saga.
La frustrazione di “Top Gun: Maverick”
Sebbene “The Acolyte” stia regalando a Jacinto il suo primo vero assaggio delle vette che si possono raggiungere con l’ingresso in un mega-franchise di Hollywood, non è questa la sua prima esperienza in un grande blockbuster. Prima di entrare nell’universo di “Star Wars”, Jacinto aveva girato alcune scene per “Top Gun: Maverick.” Interpretava il LT Billy “Fritz” Avalone, anche se si potrebbe essere perdonati per non averlo notato, dato che tutte le sue battute sono state tagliate dal film e appare solo brevemente in alcune scene di sfondo.
“It’s flattering that there was a little bit of an outcry, but it wasn’t shocking to me,” Jacinto ha detto in un’intervista con GQ a proposito delle sue scene tagliate da “Top Gun: Maverick”. “There was this sense of where the film was going [on set], like I can see them focusing the camera more on these [other] guys and not taking so much time on our scenes.”
Nonostante “Top Gun: Maverick” abbia segnato un momento di grande successo per attori come Glen Powell e Miles Teller, sotto la guida di Tom Cruise, non ha avuto lo stesso impatto per Jacinto. Questo, però, non ha lasciato l’attore amareggiato. “Fortunately, it still was a great experience — you get to see this huge machine at work, see how Tom Cruise works, and you get to be a small part of this huge franchise,” ha spiegato a GQ.
Un’esperienza che vale per la vita
Jacinto ha ricordato di essere stato scelto per il sequel di “Top Gun” nel 2018 e di aver trascorso mesi in addestramento con piloti militari veri per prepararsi alle riprese. “You kind of feel like a superhero a little bit,” afferma Jacinto a proposito del suo addestramento. “And it’s an incredible feeling because even throughout shooting, we were able to meet a good amount of people in the Navy, people in the Air Force, and a good amount of them are Filipino.”
Non ha saputo che il suo ruolo era stato così drasticamente ridotto fino all’apertura del film nelle sale. “It kind of fuels you, because at the end of the day, Tom Cruise is writing stories for Tom Cruise,” ha riflettuto. “It’s up to us — Asian Americans, people of color — to be that [for ourselves]. We can’t wait for somebody else to do it. If we want bigger stories out there, we have to make them for ourselves.”
La rinascita con “The Acolyte”
Ora, grazie a “Star Wars” e The Acolyte, Jacinto sta avendo finalmente il suo momento di gloria. La prima stagione è ora interamente disponibile su Disney+, ma lo studio deve ancora annunciare una seconda stagione.
ll percorso di Manny Jacinto è un esempio di come la resilienza e la perseveranza possano portare a nuove e inaspettate opportunità. Il suo viaggio professionale illumina il potenziale dei racconti multiculturali in un panorama mediatico ancora in evoluzione, lasciandoci a riflettere su ciò che il futuro potrebbe riservare per lui e per molti altri. Il suo passaggio da “Top Gun: Maverick” a “The Acolyte” dimostra che anche dai momenti di delusione si possono costruire le basi per trionfi futuri.