Un arcobaleno di storie: Il racconto di “Quir” al Taormina Film Festival
Un viaggio nella Palermo multietnica
Nicola Bellucci, rinomato regista italiano, ha presentato il suo ultimo documentario, “Quir,” al Taormina Film Festival, riscuotendo un’accoglienza calorosa. Questo film, che prende il nome dalla pronuncia fonetica di “queer,” racconta la storia di Massimo Milani e Gino Campanella, una coppia gay iconica per il movimento LGBTQ+ italiano, che vive e crea borse nella vivace città siciliana di Palermo. Quir non è solo un’opera cinematografica, ma un viaggio attraverso decenni di lotte, colori e comunità emarginate.
Una scoperta fortuita durante la pandemia
Bellucci ha fatto conoscenza con i protagonisti quasi per caso, durante la pandemia di COVID-19. “Passeggiavo per Balarò, un quartiere multietnico di Palermo, quando ho avvistato questo piccolo negozio pieno di colori e materiali, e varie scritture della parola ‘Quir’. Mi sono chiesto cosa fosse,” racconta il regista. Entrando nel negozio, si è trovato davanti Massimo Milani, vestito con una minigonna e una parrucca bionda. È lì che ha iniziato a scoprire le loro storie, dense di militanti esperienze nel movimento gay degli anni Settanta e Ottanta.
Il film come testimonianza storica
Bellucci ha colto immediatamente l’opportunità di fare un film che narrasse un movimento storico degli ultimi 50 anni in Italia. “Mi piace fare film su argomenti considerati sbagliati nel momento sbagliato, quando il tempo è già passato, raccontati da persone ai margini della società,” spiega. E infatti, il documentario non solo racconta la vita della coppia, ma esplora anche le vite di vari personaggi che ruotano intorno al loro negozio come un rifugio per la comunità trans e gay di Palermo.
Personaggi unici e indimenticabili
Tra i frequentatori del negozio troviamo Vivian Bellina, una giovane donna trans, in cerca di consigli e conforto, e Charly Abbadessa, un ex attore che rievoca storie degli anni dorati di Hollywood trascorsi fianco a fianco con star come Tony Curtis, Marilyn Monroe e Rock Hudson. Bellucci osserva: “Il film inizia a sembrare quasi una fiction con questi altri personaggi, perché sono veramente dei caratteri eccezionali. Sono tutti coinvolti nel riflettere sulle proprie identità e nel cambiare come personaggi di un film.”
Emozioni e politica
Al termine della proiezione al festival, Massimo Milani ha espresso tutta la sua commozione: “È stato davvero emozionante vederlo davanti a un pubblico. Le nostre vite sono passate davanti ai nostri occhi sullo schermo. Questa è la cosa più bella che il cinema possa fare.” Per Milani, il documentario è parte integrante della loro lotta politica. “Quando abbiamo capito di essere marginalizzati, ci siamo resi conto che la nostra vita sarebbe sempre stata parte della comunità LGBTQ+. Quindi tutte le nostre azioni erano personali e politiche. Abbiamo visto molte persone cadere a causa del suicidio, dell’oppressione fascista, della violenza. Ci sentiamo responsabili anche per loro. Il film è una conseguenza della nostra vita, quindi siamo stati molto felici di vederlo.”
Un tema centrale: prendersi cura degli altri
Un altro amico della coppia, Ernesto Tomasini, attore e cantante di fama internazionale, ha sospeso la sua carriera per prendersi cura della madre malata. Questo tema di cura reciproca è essenziale nel film. “Il punto del film è prendersi cura degli altri. Tutti nel film devono prendersi cura di qualcuno. Massimo e Gino si prendono cura l’uno dell’altro, ma anche di altre persone. Ernesto si prende cura di sua madre. Charly abbandona la sua carriera per tornare in Sicilia e prendersi cura di sua madre. C’è una scritta sul muro fuori dal negozio che recita ‘Il lavoro di cura è lavoro’. Massimo e Gino non vendono solo borse; sono veri e propri operatori di cura,” afferma Bellucci.
Lascio a voi, cari lettori, la riflessione su quanto sia importante il tema della cura e dell’accettazione delle diversità, specialmente in un mondo che spesso tende a emarginare chi è diverso. Allo stesso tempo, vi invito a esplorare ulteriormente questa affascinante storia attraverso il trailer del documentario.