Immaginando il peggio: Y2K di Kyle Mooney tra horror e comicità
Un salto indietro nel tempo
Come scoccarono le mezzanotte del 1° gennaio 2000, il mondo trattenne il fiato. Ci si domandava se i nostri computer, inadatti al 21° secolo, sarebbero crollati simultaneamente, scatenando il caos. Fortunatamente, ciò non accadde. Tuttavia, nella sua scatenata opera prima alla regia, Y2K, Kyle Mooney immagina uno scenario apocalittico.
Una trama tra nostalgia e terrore
La commedia horror di A24, co-scritta da Mooney e Evan Winter, segue due adolescenti impopolari che, la notte di Capodanno del 1999, partecipano a una festa solo per ritrovarsi a lottare per la sopravvivenza contro un’ondata di dispositivi elettronici in preda alla follia omicida. La presenza di Jaeden Martell e Julian Dennison, entrambi nati dopo il nuovo millennio, impone loro di familiarizzare con le minutezze degli anni ’90, come la “Ragazza Herbal Essences” e le cassette di Tae-Bo.
Riferimenti culturali degli anni ’90
Nonostante il cast sia composto principalmente da giovani della Generazione Z, tra cui Rachel Zegler, Lachlan Watson e Daniel Zolghadri, il film riesce a catturare perfettamente l’essenza dell’era Y2K grazie anche alla presenza dell’icona degli anni ’90, Fred Durst, che appare nel film interpretando sé stesso.
Prepararsi alla scena più memorabile
Una delle scene più straordinarie del film vede Julian Dennison esibirsi in una personale interpretazione della famosissima “Thong Song”. Dennison, che non aveva familiarità con la canzone prima del film, ha seguito lezioni di danza e si è preparato a lungo per attingere alla giusta energia da portare sul set. “Mi sentivo a mio agio a cantare, soprattutto grazie alla presenza rassicurante di Jaeden,” racconta Dennison.
Soprese narrative e svolte improvvise
Uno degli aspetti più affascinanti del lavoro di Mooney è rappresentato dalle svolte improvvise nel racconto, come la prematura morte del personaggio di Danny, interpretato da Julian Dennison. Questa scelta narrative non solo stupisce il pubblico, ma funge anche da catalizzatore per il resto della trama. “L’idea di inserire svolte drammatiche così estreme mi ha sempre emozionato,” spiega Mooney.
La costruzione di una relazione sul set
La chimica tra i personaggi di Eli e Laura, interpretati rispettivamente da Jaeden Martell e Rachel Zegler, si sviluppa in modo genuino e naturale. Martell racconta: “È stato un processo piacevole costruire quella relazione e sentirci sempre più vicini durante le riprese, girate cronologicamente in modo molto sincero e autentico.”
Riflessioni sull’era digitale
Un passaggio iconico del film è la battuta “Internet è stato creato per diffondere informazioni, odio vitriolico e avere sesso finto.” Mooney riflette sulle sfide moderne del web, riconoscendo come molti di questi aspetti siano ancora pertinenti oggi, sebbene in forme evolute.
La critica sociale inserita nella pellicola evidenzia l’intento di Mooney non solo di intrattenere, ma anche di stimolare una riflessione sulle dinamiche dell’interazione umana nell’era digitale.
La presenza di Fred Durst
Fred Durst rappresenta al meglio l’essenza degli anni ’90 e ha saputo trasmetterla nel film con autenticità. Mooney racconta come Durst sia stato la scelta perfetta per incarnare quell’epoca. Nonostante fosse la prima scelta, Durst ha superato le aspettative con la sua performance.
Versatilità narrativa e impatto emotivo
L’obiettivo di Mooney era creare una combinazione di risate, paura e, idealmente, qualche lacrima dal pubblico. Se una pellicola riesce a suscitare tutte queste emozioni, ha sicuramente centrato il bersaglio.
Y2K racchiude elementi nostalgici, ma li mescola con sapienza a un racconto horror, offrendo così un’esperienza cinematografica unica. Un omaggio agli anni ’90 che, dal punto di vista tecnico e narrativo, si rivela una riuscita combinazione di umorismo e terrore, dimostrando la competenza e l’autorevolezza di Mooney nella creazione di un’opera memorabile.