Il fascino delle storie vissute sullo schermo: tra cinema e serie TV
Cinema e serie TV: un’eterna lotta tra narrazione e immaginazione
Negli ultimi anni, il panorama del grande e piccolo schermo si è arricchito di biopic aziendali, con titoli come “Air”, “BlackBerry” e “Flamin’ Hot”. Tuttavia, uno dei progetti più intriganti di questo filone è sicuramente “Widow Clicquot”. Il motivo? Semplice: il glamour e il fascino intrinseco dello champagne hanno un’attrattiva superiore rispetto a una scarpa da ginnastica o uno smartphone.
La storia dietro la leggenda: Madame Clicquot
Alla giovane età di 27 anni, Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot si trovò alle redini di un’azienda vinicola in difficoltà dopo la morte del marito. Invece di cedere alle offerte d’acquisto da parte di concorrenti maschili, trasformò la cantina in un business internazionale di successo, il primo del suo genere gestito da una donna. E, secondo la leggenda, fu proprio lei a inventare lo champagne rosé. Indubbiamente, Madame Clicquot merita non solo un ringraziamento collettivo, ma anche un biopic di qualità.
Ogni eroe ha bisogno di un’epica: l’approccio di Widow Clicquot
Diretto dal regista britannico Thomas Napper, “Widow Clicquot” punta su una narrazione rispettosa ma essenziale, impreziosita dalla performance di Haley Bennett nel ruolo principale. Tuttavia, non aspettatevi grande flair francese in questo anglo-americano-europeo: tutti parlano un inglese impeccabile nella Francia storica del film.
Per chi fosse interessato a scoprire di più, ecco il link al trailer: Widow Clicquot.
Due timeline, una lotta contro il patriarcato
La sceneggiatura di Erin Dignam utilizza un’architettura narrativa che intreccia due timeline: una che segue la vedova Barbe-Nicole mentre cerca di affermarsi come imprenditrice, e un’altra che mostra gli ultimi anni del matrimonio con François (interpretato da Tom Sturridge). La sua lotta contro gli uomini che ostacolano il suo cammino è costantemente interrotta da flashback che mostrano la discesa di François nella follia, rendendo Barbe-Nicole una figura reattiva in entrambe le situazioni.
Il cast di supporto
Ad affiancare Haley Bennett ci sono attori del calibro di Ben Miles, Leo Suter, Anson Boon e Sam Riley. Ben Miles interpreta Philippe, il suocero di Barbe-Nicole, una figura che incarna l’intera vecchia guardia della mascolinità. Leo Suter, Anson Boon e Sam Riley interpretano invece alleati più giovani e progressisti che aiutano la protagonista nella sua impresa.
I contorni della storia tra leggenda e realtà
Il film esplora i contorni della leggenda di Madame Clicquot, evitando però di approfondire alcuni aspetti più controversi e personali della sua storia, come la presunta relazione tra François e Louis Bohne (interpretato da Sam Riley). François emerge così come il personaggio più affascinante e instabile del film, con la performance intensa di Sturridge che bilancia il tono più sobrio e determinato di Bennett.
Verso un finale riflessivo
Alla fine, sebbene “Widow Clicquot” si concentri più sui miti aziendali che sulle complessità umane, ci ricorda che le storie di persone reali sono sempre più ricche, disordinate e frizzanti rispetto a quelle dei brand. La narrazione si intreccia elegantemente con la cinematografia di Caroline Champetier, offrendo una visione calda e seducente della vita della vedova Clicquot.
Mentre riflettiamo sulle storie raccontate sullo schermo, sia nel cinema che nelle serie TV, ci rendiamo conto che il vero fascino risiede nelle sfumature della vita umana, così complesse e avvincenti da meritare sempre attenzione e riflessione continua.