Pam Anderson e Gia Coppola premiate al Sun Valley Film Festival
Il 6 dicembre, durante il secondo giorno della Winter Screening Series del Sun Valley Film Festival 2024, Pamela Anderson e la regista Gia Coppola hanno ricevuto congiuntamente il Pioneer Award. Dopo la proiezione del loro film “The Last Showgirl“, hanno accolto i loro trofei a forma di fibbia di cintura dal direttore esecutivo del festival, Teddy Grennan, e dalla direttrice Candice Pate. Successivamente, si sono sedute per una conversazione con un rinomato editor senior.
Il riconoscimento del Pioneer Award
Celebrato in collaborazione con una nota rivista di intrattenimento, il Pioneer Award di Sun Valley onora i pionieri sia davanti che dietro la telecamera. Anderson e Coppola sono state riconosciute per il loro contributo innovativo in The Last Showgirl, un film che segue la storia di una veterana showgirl, Shelly, interpretata da Anderson. La protagonista riflette sul futuro della sua carriera dopo l’annuncio della chiusura del suo storico spettacolo.
Un percorso di preparazione unico
Prima di girare il film, Pamela Anderson aveva già pubblicato una memoria, un libro di cucina e un documentario sulla sua vita. Inoltre, aveva terminato una performance acclamata come Roxie Hart nella produzione di Broadway del musical “Chicago”. Anderson descrive questi eventi come una preparazione per il ruolo impegnativo di Shelly. “Se avessi avuto un’altra vita, non avrei potuto interpretare Shelly come ho fatto”, ha confessato. “È stato tutto utile e parte del mio percorso”.
L’aspirazione artistica di Anderson
Anderson ha sempre desiderato esprimersi come artista, un desiderio che non aveva potuto realizzare completamente durante la sua carriera di modella. “Ricordo, durante i giorni di Playboy, di aver posato per le copertine, ma poi andavo a leggere le opere di Tennessee Williams e Eugene O’Neill, pensando: ‘Come faccio a passare da qui a lì?’ è stata una strada lunga, e sono grata di essere qui adesso”.
Gli elementi chiave del film per Coppola
Gia Coppola è stata attratta dal copione di Kate Gersten per The Last Showgirl per vari motivi. ”Ho sempre amato Las Vegas”, ha dichiarato Coppola. “Ma era anche una storia incentrata sul rapporto madre-figlia, un tema a cui mi relaziono molto. Sono stata cresciuta da una madre single e, durante la realizzazione del film, sono diventata madre io stessa, riuscendo così a comprendere entrambe le sfaccettature di quella complessa relazione”.
La sfida di una produzione rapida
La produzione del film è durata solo 18 giorni, spingendo Anderson a prepararsi intensamente sin dal primo giorno. “Sapevo che avrei dovuto preparare questo film come se fosse una pièce teatrale”, ha detto Anderson. Interpretando Shelly, Anderson ha cercato di riconciliarsi con la figlia estraniata, Hannah (interpretata da Billie Lourd). Ha utilizzato molte esperienze personali per trarre ispirazione: “Essere una madre lavoratrice, specialmente nel mondo dello spettacolo, richiede di chiedere perdono ai propri figli adulti”.
L’impegno totale del cast
Coppola ha riconosciuto la passione dei suoi collaboratori per superare le sfide della produzione, con Anderson che ha rappresentato una guida costante. “Pamela è stata un punto di riferimento per tutti noi, incoraggiandoci ad essere onesti, reali e vulnerabile, creando un legame di famiglia che doveva emergere nel film”. Anderson ha motivato il cast con una visione semplice ma potente: “Dicevo alle ragazze, ‘Guardate, voi farete altri centinaia di film. Questa potrebbe essere la mia unica possibilità.'”
Un legame personale con il pubblico
Durante la sessione di domande e risposte, una spettatrice, emozionata, ha condiviso di essere una showgirl in pensione, vivendo la stessa situazione di Shelly. Anderson ha cercato di infonderle speranza, sottolineando l’importanza di reinventarsi nella vita. “Molte persone mi hanno detto di conoscere molte Shelly nel mondo del teatro”, ha detto Anderson.
La visione di Coppola sulla riconnessione culturale
Coppola ha empatizzato con il senso di perdita vissuto dalla spettatrice. “Capisco quel dolore a distanza, perché ho visto quanto fossero splendidi quegli spettacoli”. Ha concluso evidenziando l’obiettivo del film di connettere passato e presente. “La nostra cultura tende a scartare in favore del consumismo. Con questo film, abbiamo cercato di rendere omaggio alla nostalgia mentre tracciamo nuovi percorsi moderni”.
L’approccio di Coppola e Anderson in questo progetto dimostra una profonda comprensione e rispetto per il processo artistico e le complessità delle relazioni umane, offrendo al pubblico uno spaccato realistico e commovente del mondo dello spettacolo e oltre.