JJ Abrams e Warner Bros.: un viaggio tra alti e bassi
L’accordo multimilionario del 2019
Nel giugno del 2019, JJ Abrams ha stretto un accordo colossale che lo avrebbe mantenuto legato a Warner Bros., il suo studio di casa sin dal 2006. Un patto di cinque anni, valutato all’epoca intorno ai 500 milioni di dollari, che prevedeva una struttura unica. Tale accordo consentiva ad Abrams di attingere a un fondo considerevole per firmare altri sceneggiatori con contratti globali, posizionandolo non solo come creatore di contenuti, ma come un vero e proprio magnate con la sua casa di produzione, Bad Robot.
Il piano prevedeva che Bad Robot fungesse da incubatore per la prossima generazione di narratori, con Abrams e sua moglie, Katie McGrath, al timone. Tuttavia, cinque anni e mezzo dopo, Warner Bros. non ha molti risultati da mostrare per tutto il denaro investito, tanto che il valore dell’accordo è sceso a metà della somma iniziale.
La nuova realtà per Abrams e Bad Robot
Alla fine del 2023, Abrams ha negoziato un accordo di produzione più modesto con lo studio, coprendo sia film che serie TV. Questo nuovo patto segnala un cambiamento significativo nell’approccio agli accordi megadeal per scrittori-produttori, un’era che sembra ormai al tramonto.
I titoli mancano all’appello
Se l’intenzione era trasformare Abrams in una figura a metà tra Bob Iger e Rembrandt, non è andata come previsto. Bad Robot ha investito circa 50 milioni di dollari in contratti satelliti con sceneggiatori-produttori come Angela Robinson, Dustin Thomason, Jessie Nelson e LaToya Morgan, ma con pochi risultati.
Analisi tecnica dei progetti falliti
- Madame X di Angela Robinson: Serie basata su un immortale personaggio della DC che HBO Max ha cancellato.
- Overlook di Dustin Thomason: Uno spin-off di The Shining che non ha visto la luce.
- Little Voice di Jessie Nelson: Una serie musicale per Apple TV+ cancellata dopo una sola stagione.
- Duster di LaToya Morgan: Un drama dell’FBI che ha ottenuto il semaforo verde nel 2020 e arriverà solo nel 2025 su Max.
La serie Duster rappresenta un caso emblematico: dopo un lungo viaggio, finalmente vedrà la luce, ma la sua produzione è costata oltre 10 milioni di dollari per otto episodi.
La nuova economia dei contenuti
Secondo Stephen Galloway, preside del Chapman University’s Dodge College of Film and Media Arts, “questa è ora un’economia di base”. La necessità di ridurre i costi ha portato a una maggiore attenzione sulle spese e sugli accordi di talento generosi.
Abrams e i mega-deal nel contesto attuale
Attualmente, Abrams non è più in cima alla lista dei produttori con contratti a nove cifre. Personaggi come Dick Wolf (famoso per le serie “Law & Order”, “FBI” e “Chicago”) dominano grazie alla quantità di contenuti prodotti. Seguono Ryan Murphy, Shonda Rhimes, Dan Fogelman, Taylor Sheridan e Greg Berlanti.
L’importanza della quantità di produzione
Nel panorama odierno, il volume è cruciale. Abrams ha incontrato degli ostacoli proprio quando il mercato stava cambiando. Basti pensare alla serie Constantine di HBO Max, basata sulla proprietà DC, che è stata abbandonata. Anche un lungometraggio su Superman con un copione di Ta-Nehisi Coates ha visto poco movimento. Invece, Warner Bros.-DC si prepara a lanciare un reboot di “Superman” diretto da James Gunn.
La produzione durante il COVID-19 e gli scioperi del 2023
Anche se il COVID-19 e gli scioperi sindacali del 2023 hanno avuto un impatto devastante sull’industria, rallentando le produzioni, Abrams ha prodotto “Flowervale Street,” un thriller ambientato negli anni ’80 con Anne Hathaway. Tuttavia, questa pellicola, sebbene costosa, non rappresenta il tipo di evento tent-pole che WarnerMedia aveva in mente nel 2019.
Il taglio dei costi e gli accordi di talento
L’attenzione economica rivolta al ridimensionamento dei talent deal è chiara. Molti studios, sotto pressione da parte degli azionisti e dei consigli di amministrazione, stanno rivedendo i costi e cercando di ridurre il debito complessivo.
Il segnale di un nuovo giorno
Ma il segnale più evidente di questo cambiamento è stato il rifiuto di HBO di procedere con la costosa serie “Demimonde” di Abrams, a causa di preoccupazioni di bilancio, nonostante fosse stata prodotta dalla Warner Bros. Television.
Un produttore veterano ha riassunto la situazione: “L’accordo con Bad Robot è stato una massiccia incoronazione per J.J. Abrams. Hollywood lo ha aiutato a diventare il prossimo Steven Spielberg. Ma la domanda rimane: cosa ne ha ottenuto Warner Bros.?”
Fonti e ulteriori risorse
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