# Una favola tra le onde: il castello di sabbia
"The Sand Castle" si distingue per la sua semplicità: un'isola deserta, un vecchio faro cigolante e una radio che funziona a intermittenza. Al centro della vicenda, una famiglia di quattro persone: una madre affettuosa, un padre ingegnoso, un figlio adolescente malinconico e una figlia sognatrice. La loro sopravvivenza dipende dalla costante speranza che qualcuno arrivi a salvarli, mentre si destreggiano tra la raccolta di cibo e l'attesa.
Un'avventura moderna: tra scavenging e sopravvivenza
A prima vista, il film ricorda una moderna versione di "Robinson Crusoe"; tuttavia, con il procedere della narrazione, si trasforma in qualcosa di più oscuro e pertinente ai nostri tempi. Il film di Matty Brown, che a tratti assume le sembianze di una favola per bambini, oscilla tra il thriller e il racconto morale, risultando a volte ambiguo nella sua esecuzione. Nonostante le buone intenzioni e la visione ambiziosa, il film fatica a mantenere coerenza nel suo messaggio.
Lungo le spiagge deserte di Jana
La trama si sviluppa principalmente dal punto di vista della giovane Jana (Riman Al Rafeea), che passa le sue giornate a costruire castelli di sabbia e a fare amicizia con le formiche. Mentre i suoi genitori aspettano e sperano in un salvataggio, Jana esplora la spiaggia, creando un rifugio mentale dalla dura realtà che la circonda. Le visioni di corpi che occasionalmente appaiono nel film, così come la scarpa di una bambina trovata nella foresta, suggeriscono una storia più tragica nascosta sotto la superficie serena dell'immaginazione di Jana.
Un gioco di prospettive e realtà
"La prospettiva di Jana domina l'estetica del film. Il direttore della fotografia, Jeremy Snell, mantiene la telecamera a distanze estremamente ravvicinate, dove formiche, mosche, fili d'erba e granelli di sabbia occupano gran parte dello schermo. Questa scelta stilistica crea una visione del mondo filtrata attraverso gli occhi di una giovane, dove l'immaginazione gioca un ruolo cruciale nel definire la realtà.
Dettagli tecnici e simbolismi
L'interpretazione visiva di Jeremy Snell è una testimonianza dell'importanza della prospettiva nell'arte cinematografica; le macro inquadrature fanno sì che ogni piccolo dettaglio diventi un elemento significativo, enfatizzando la percezione di Jana del mondo circostante. Il padre di Jana, Nabil (Ziad Bakri), è costantemente impegnato a riparare il faro, simbolo della speranza di salvezza per la famiglia. La madre, Yasmine (Nadine Labaki), lotta con la scarsità di cibo e tenta di far funzionare una radio, mentre il fratello Adam (Zain Al Rafeea) affronta la sua disperazione e la responsabilità di prendersi cura di Jana.
Un cast dalle radici profonde
Un elemento intrigante del film riguarda il casting: Zain Al Rafeea, che interpreta Adam, era un rifugiato siriano al momento delle riprese di "Capernaum" (2018). Vederlo recitare accanto alla sua reale sorella e al suo ex regista aggiunge un livello di autenticità e profondità emotiva alla narrazione. Questo dettaglio può fornire agli spettatori più attenti una chiave di lettura più profonda degli eventi rappresentati nel film.
Narrazione frammentata e poetica
Nella struttura narrativa, "The Sand Castle" adotta un approccio frammentato. Gli eventi, come una spedizione di pesca fallita, un oggetto misterioso sotto la sabbia e una tempesta che danneggia il faro, vengono presentati come visioni oniriche piuttosto che come momenti concreti. Questo stile riflette la volontà di Brown di mantenere il focus sulla percezione di Jana, ma rischia di confondere il pubblico, coprendo la verità dietro un velo di sogno.
Riflessioni finali sul film
"The Sand Castle" riesce a evocare immagini potenti e a trasmettere un messaggio urgente riguardo alla crisi dei rifugiati, sottolineando come i bambini siano spesso le vittime inconsapevoli di tali crisi. Tuttavia, il film può risultare troppo ermetico e insulare nella sua narrazione, non riuscendo sempre a trasmettere il suo messaggio con l'urgenza necessaria. Nonostante la sua estetica sognante e la poetica dei bambini che trasformano traumi in giochi, il film risulta più intrigante come concetto che come realizzazione effettiva.
Per vedere il trailer del film, visita The Sand Castle.
Note:
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