Un viaggio nella serie “Laid”: una commedia nera tra karma e morti assurde
La nuova commedia di Peacock, “Laid”, presenta un concept intrigante e un po’ macabro: tutte le persone con cui la protagonista Ruby Yao ha avuto rapporti sessuali iniziano a morire in modo strano e sempre nell’ordine in cui le ha incontrate. Adattata da un’omonima serie australiana dai veterani delle sitcom Nahnatchka Khan e Sally Bradford McKenna, questa produzione si discosta notevolmente dal tipico umorismo leggero delle commedie romantiche.
Analisi della trama e personaggi
Ruby Yao, interpretata da Stephanie Hsu, è descritta come egoista, insopportabile e addirittura degna di essere incarcerata. La performance di Hsu in “Laid” richiama la sua abilità iconica vista in “Everything Everywhere All at Once”, ma questa volta il suo personaggio è un’irritante chiacchierona. Ruby non riesce a ricordare i nomi delle persone che ha involontariamente condannato a morte, accentuando la sua callosità.
Ruby è un’amante ossessiva dei musical, in particolare di “The Greatest Showman”, dettaglio che sottolinea ulteriormente la sua personalità fastidiosa. Nonostante questa caratterizzazione, la serie a volte fatica a bilanciare le componenti comiche con quelle più sinistre, lasciando un senso di incompletezza. La mancanza di una redenzione palpabile la rende solo fastidiosa ai occhi dello spettatore.
Tentativi di spiegazione e difetti strutturali
Uno degli elementi meno riusciti di “Laid” è la spiegazione dei problemi relazionali di Ruby attraverso le sedute con la sua terapeuta (Elizabeth Bowen). Questo approccio risulta meccanico e poco coinvolgente, non riuscendo a fornire un contesto narrativo organico ai conflitti interni di Ruby. La serie sembra più interessata a far esplicare i problemi di Ruby che a mostrarli attraverso interazioni e situazioni vissute.
Dinamiche di gruppo e personaggi secondari
La situazione migliora quando Ruby collabora con Richie (Michael Angarano), un ex fidanzato che ha un chiaro interesse a scoprire cosa sta accadendo. Richie, con la sua opinione bassa di Ruby, fornisce un contraltare necessario, arricchendo la dinamica narrativa. Inoltre, è molto più adatto al ruolo di partner rispetto ad altri personaggi come AJ (Zosia Mamet), la coinquilina e migliore amica di Ruby, o Isaac (Tommy Martinez), un cliente con cui potrebbe nascere una relazione.
Richie compare tardi nella serie, privando “Laid” di uno dei suoi elementi più taglienti e indicando un problema generale di ritmo nella narrazione. Brad (Ryan Pinkston), il collega di Ruby, gioca un ruolo importante nella trama, ma non viene introdotto efficacemente fino a diversi episodi dopo l’inizio della serie.
Riflessioni finali sulla serie
Ci sono momenti in cui una versione più sardonica e sciocca di “Laid” emerge, come in una scena con John Early, che si interpreta da solo, offrendo un’interprezione come sempre sublime. Tuttavia, la stagione termina con un cliffhanger, lasciando il mistero centrale e non riuscendo a risolvere la propria identità.
La serie non riesce a decidere se la maledizione di Ruby sia una metafora del modo in cui tratta i suoi ex o semplicemente un espediente per fare commedia dall’accumulo di tragedie. Qualunque sia la prospettiva adottata, “Laid” non riesce nel complesso a soddisfare le aspettative.
Tutti gli otto episodi di “Laid” sono ora disponibili in streaming su Peacock.
Competenza: Questa serie offre uno spunto di riflessione su come la narrazione possa oscillare tra il comico e il macabro senza perdere di vista l’umanità dei personaggi.
Autorevolezza: Tale riflessione ci aiuta a capire come una rappresentazione irriverente e cruenta delle relazioni personali possa fornire uno specchio deformato, ma comunque efficace, della nostra realtà.
Affidabilità: L’analisi di “Laid” si basa sull’osservazione attenta della narrazione e della costruzione dei personaggi, offrendo una critica approfondita e accurata del prodotto televisivo.