“Homestead”: un film apocalittico dalle radici religiose con una svolta sorprendente
Uno scenario apocalittico religioso
Le storie di sopravvissuti in un mondo post-apocalittico continuano a catturare l’immaginazione del pubblico, come dimostrato da serie di successo su piattaforme di streaming come “Fallout” e “The Last of Us”. Tuttavia, “Homestead” segna un passo unico in questa direzione, integrando un approccio di ispirazione religiosa. Sarà probabilmente il primo film teatrale di questo genere a fungere da pilota per una serie TV, un dettaglio che sarà evidente agli spettatori negli ultimi minuti del film e potrebbe essere percepito da alcuni come una sorta di trucco per attirare pubblico.
Una promozione insolita
Nei minuti finali di “Homestead”, si assiste a una promozione netta della futura serie TV. Uno degli attori principali appare direttamente sullo schermo per parlare al pubblico di ciò che verrà, accompagnato da un codice QR che gli spettatori possono scansionare per ulteriori dettagli, a pagamento extra. Questa scelta di marketing innovativa invita il pubblico a utilizzare i propri cellulari direttamente in sala, nonostante le abituali raccomandazioni contrarie della gestione del cinema.
Un dramma coinvolgente
Se non fosse per l’interessante narrazione e per le impressionanti qualità tecniche, il finale promozionale di “Homestead” potrebbe risultare fastidioso, persino irritante. Tuttavia, molti spettatori saranno disposti a pagare di più per scoprire il destino dei loro sopravvissuti preferiti.
L’inizio del caos
La trama prende il via quando due fratelli di un paese straniero non specificato, a bordo di una barca al largo della costa californiana, fanno esplodere un’arma nucleare, causando devastazioni immense e numerose vittime non solo in California, ma anche oltre. Successivamente, viene menzionato un attacco informatico alla rete elettrica nazionale, suggerendo che i fratelli non agivano da soli.
La fortezza “Homestead”
Ian Ross (Neal McDonough), un ricco imprenditore preparato a catastrofi che possano sovvertire l’ordine sociale, ha costruito Homestead: una mansion-fortezza nelle Montagne Rocciose. Qui intende vivere con la famiglia e uno staff di una dozzina di persone, autosufficienti grazie a pannelli solari e orti. Tuttavia, Ian sa che prima o poi avranno bisogno di più armi e di persone qualificate ad usarle.
La sicurezza sotto l’incarico di Jeff Eriksson
Fortunatamente, Ian aveva stipulato un contratto prima del grande disastro con ex operativi delle forze speciali, guidati dal veterano Jeff Eriksson (Bailey Chase), per garantire ulteriore sicurezza. Con l’arrivo di Jeff, sua moglie Tara (Kearran Giovanni) e i loro tre figli, il caos del mondo esterno si intensifica, e persone sempre più disperate iniziano a presentarsi alla porta di Homestead in cerca di aiuto.
Tensioni interne e preparativi
Mentre Ian e sua moglie religiosa Jenna (Dawn Olivieri) sperano che il governo o la FEMA possano risolvere tutto, Jeff mantiene una visione più realistica, avvertendoli di prepararsi al peggio. Ian e Jenna riusciranno a mantenere la calma e la fede di fronte a questa crisi, ma anche un tattico esperto come Jeff potrebbe sottovalutare alcuni pericoli.
Analisi tecnica e narrativa
La sceneggiatura scritta da Phillip Abraham, Leah Bateman e Ben Casica, adattata dalla serie di libri “Black Autumn” di Jeff Kirkham e Jason Ross, è fortemente plausibile, arricchita da dettagli intelligenti e personaggi minori che amplificano la credibilità. Tra questi, un radioamatore invisibile che funge da coro greco sporadico e un burocrate locale che chiede imprudentemente a Ian di rispettare restrizioni sulle proprietà e di pagare tasse anche in mezzo al caos.
Tematiche religiose e narrative future
Viene lasciato intendere che Georgie (Georgiana White), una bambina adottata da Jeff e Tara, possieda poteri di precognizione, come dimostrato da un disegno di un fungo atomico fatto prima dell’esplosione. Questo e altri fili narrativi, come una testimonianza inaffidabile da parte di un sopravvissuto e una nascente storia d’amore tra la figlia di Ian, Claire (Olivia Sanabia), e il figlio di Jeff, Abe (Tyler Lofton), probabilmente troveranno maggior sviluppo nella serie TV spin-off.
Una conclusione religiosa
Un altro elemento narrativo piantato a metà del film porta a un sorprendente risvolto legato alle Scritture, con riferimenti ai pani e ai pesci. I personaggi principali sono ben scelti, con Chase e McDonough particolarmente efficaci nei ruoli di personalità complesse e imprevedibili. La cinematografia di Matthew Rivera e gli straordinari effetti speciali sono punti di forza notevoli, insieme alla commovente interpretazione di Dawn Olivieri, che ritrae una donna fermamente convinta che la fede possa davvero muovere le montagne.
Se vuoi approfondire ulteriormente, puoi vedere il trailer di “Homestead”.