La sfida della distribuzione nel mercato cinematografico indipendente del Regno Unito
Il panorama dei film indipendenti e delle produzioni in lingua straniera nel Regno Unito sta attraversando una fase critica. Pellicole di alto calibro come “Santosh”, che ha ricevuto solidi riconoscimenti a Cannes e ha rappresentato il Regno Unito nella categoria internazionale agli Oscar, trovano sempre più difficoltà a trovare distributori locali. Cosa sta succedendo nel settore e quali sono le possibili soluzioni?
Analisi del film “Santosh”: Un’opera che trascende le barriere
“Santosh” è un thriller in lingua hindi che esplora temi come classe sociale, religione e misoginia nella rurale India. Diretto da Sandhya Suri, ha raccolto numerosi premi, tra cui il Golden Frog per il miglior regista esordiente a Camerimage e due British Independent Film Awards. Nonostante il successo critico, il film ha lottato per trovare un distributore nel Regno Unito, mettendo in luce le difficoltà della distribuzione indipendente.
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Il punto di vista degli esperti del settore
Uno dei nodi cruciali è rappresentato dalle politiche di distribuzione e dall’economia del mercato. Secondo alcuni esperti, il problema non riguarda tanto la qualità dei film, quanto il panorama della distribuzione indie nel Regno Unito, descritta da alcuni come un vero e proprio ”campo minato”.
Danny Perkins, ex capo di StudioCanal UK, indica diversi fattori che hanno contribuito a questa crisi:
- Elevate percentuali di incasso per i cinema a scapito dei distributori.
- Una finestra Pay-One meno redditizia rispetto ad altri mercati per i titoli non mainstream.
- L’incapacità del VOD di compensare il calo delle entrate dai DVD.
“Con queste dinamiche,” afferma Perkins, ”i costi di produzione sono aumentati, mentre i ricavi per i distributori sono diminuiti.”
La classe e il contesto socioculturale in “Santosh”
Il film utilizza un contesto crime per esplorare profondi temi sociali e culturali. La protagonista, una vedova, assume il ruolo del defunto marito come ufficiale di polizia, un’azione che amplifica la sua lotta contro la discriminazione di genere e le disuguaglianze sociali. Questa trama abilmente intrecciata ha permesso a “Santosh” di risuonare non solo in India, ma anche a livello internazionale.
Il caso di “On Becoming a Guinea Fowl”: Un esempio similarmente complicato
Un altro esempio pertinente è “On Becoming a Guinea Fowl”, il secondo lungometraggio in lingua zambiana di Rungano Nyoni. Nonostante il successo critico a Cannes, ha incontrato difficoltà simili nella distribuzione britannica. A differenza di “Santosh”, che ha trovato un accordo con Vertigo Releasing solo all’ultimo minuto, “On Becoming a Guinea Fowl” ha dovuto attendere fino a ottobre per un contratto con Picturehouse Entertainment.
Guarda il trailer di “On Becoming a Guinea Fowl”
La crisi della distribuzione indie
La difficoltà di “Santosh” e “On Becoming a Guinea Fowl” nel trovare distributori riflette una crisi più ampia nel mercato britannico. Altri mercati europei, come Francia, Germania e Italia, sono riusciti a trovare il successo con titoli locali nonostante la concorrenza di Hollywood.
In Francia, hit come “A Little Something Extra” e “The Count of Monte-Cristo” dominano le classifiche del 2024. Germania e Italia hanno avuto simili successi con “Chantal in Fairyland” e “The Boy With Pink Trousers”.
Possibili soluzioni: Un’analisi proattiva
Per superare questa crisi, è essenziale un cambio di paradigma nelle strategie di distribuzione e finanziamento:
- Incentivi fiscali per i distributori che investono in film indipendenti.
- Partnership pubblico-privato che sfruttano canali di distribuzione alternativi, come piattaforme VOD e streaming.
- Crea una rete solida di supporto per i filmmakers indipendenti, che includa formazione e assistenza legale.
L’esempio delle piattaforme di streaming
Le piattaforme di streaming come Netflix e Amazon Prime possono giocare un ruolo cruciale. Tuttavia, come nota Zygi Kamasa, ex capo di Lionsgate UK, queste piattaforme tendono a concentrarsi sui titoli più noti, lasciando poco spazio ai film indipendenti.
“Queste piattaforme comprano in genere solo i primi 30 titoli,” afferma Kamasa, “e se acquistano film indie, pagano molto poco.”
Una possibile soluzione potrebbe essere l’introduzione di una quota minima di acquisti di film indipendenti da parte delle piattaforme di streaming, per garantire una diversificazione dell’offerta.
In definitiva, il mercato cinematografico britannico deve adattarsi e innovarsi per sostenere i talenti emergenti e preservare la diversità culturale che film come “Santosh” e “On Becoming a Guinea Fowl” rappresentano. Solo attraverso una collaborazione stretta tra distributori, produttori e piattaforme, sarà possibile superare questa crisi strutturale e tornare a far risplendere il cinema indipendente.# Il futuro incerto del cinema indipendente nel Regno Unito
Negli ultimi anni, il panorama della distribuzione cinematografica indipendente nel Regno Unito ha affrontato numerose sfide. Da recenti acquisizioni a cambiamenti strutturali, il settore si trova a navigare in acque tumultuose. Questo articolo esplora le dinamiche attuali e prospettive future del cinema indie nel Regno Unito.
Cambiamenti negli attori principali della distribuzione
Le due principali case di distribuzione di film d’autore nel Regno Unito, Curzon e Picturehouse, sono state recentemente coinvolte in complicazioni finanziarie. Curzon è stata acquisita da un gruppo di private equity statunitense, Fortress, che non ha intenzione di mantenerla a lungo e mira a rivendere il business, come già fatto in passato con la Alamo Drafthouse. Nel frattempo, Picturehouse, parte del gruppo Cineworld, ha chiuso sei cinema in tutto il Regno Unito come parte di un piano di ristrutturazione del debito.
Nuovi protagonisti e sfide
MUBI, piattaforma di streaming rinomata per la distribuzione di film d’autore, ha trovato un discreto successo ma non acquisisce molti titoli. Altri piccoli distributori come Modern Films, Studio Soho e Conic sono apprezzati per il loro supporto a film indipendenti a basso budget, ma mancano delle risorse necessarie per una distribuzione teatrale su larga scala.
Risorse e limitazioni del BFI
Il British Film Institute (BFI) ha introdotto il Audience Projects Fund per supportare film indipendenti sia locali che internazionali. Tuttavia, recenti modifiche ai requisiti di eleggibilità hanno limitato l’accesso ai fondi, escludendo i distributori con più del 50% di proprietà straniera.
Vue e l’entrata nel mercato distributivo
La catena di cinema Vue ha lanciato la propria etichetta di distribuzione, Lumiere, dopo il successo del film italiano “There’s Still Tomorrow”. L’obiettivo di Vue è di distribuire circa 12 film all’anno, utilizzando tecnologia AI per ottimizzare la programmazione nelle sale.
Riflessi sul futuro del cinema indipendente
Nonostante le difficoltà attuali, esiste un’ottimistica fiducia nel settore. Tim Richards, fondatore e CEO di Vue, sottolinea come il pubblico ci sia ancora e come i film indipendenti possano ancora raggiungere ottimi risultati se proposti nel modo giusto.
Opportunità nell’evoluzione digitale
Le efficienze del digitale hanno abbassato le barriere di ingresso e facilitato il raggiungimento del pubblico. La sfida per i distributori è ora quella di comprendere e sfruttare questa nuova economia.
Una crisi, ma anche una speranza
Anche se il mercato indipendente nel Regno Unito sta affrontando una delle sfide più difficili degli ultimi anni, c’è speranza che, una volta raggiunto il fondo, ci sia solo una via: la risalita. Come afferma un produttore: “Non può peggiorare più di così”.
Conclusioni senza conclusione
Il mondo del cinema indipendente è dinamico e in continua evoluzione, capace di reinventarsi dinanzi alle difficoltà. Con l’aiuto di tecnologie avanzate e strategie innovative, il settore potrebbe non solo sopravvivere ma prosperare, continuando a offrire storie emozionanti e coinvolgenti di cui il pubblico ha sempre fame.