The Japanese parody of The Office: reflections by Mike Schur
A humorous attempt or a cultural misstep?
Mike Schur, noto autore e produttore di serie TV di successo, ha recentemente condiviso le sue riflessioni su uno sketch di Saturday Night Live che parodiava The Office ambientandolo in Giappone. Questa reinterpretazione dello spettacolo cult dell’NBC non è stata particolarmente apprezzata da Schur, come ha spiegato durante una recente partecipazione a un podcast in cui analizzava vari cortometraggi digitali di The Lonely Island.
Un’analisi tecnica dello sketch
Nella scenetta pre-registrata, l’originale creatore di The Office, Ricky Gervais, ha introdotto un clip da uno show televisivo giapponese affermando che fosse la fonte d’ispirazione per la sitcom britannica. Nel filmato, i personaggi principali come Michael, Jim, Pam e Dwight erano interpretati da attori bianchi, ma parlavano interamente in giapponese. La scena si concludeva con una battuta di Gervais: “È divertente perché è razzista.”
Schur ha espresso il suo disappunto riguardo lo sketch affermando, “Non rifletteva lo spirito dello show in modo che speravo.”
Interpretazioni complesse e problematiche di una grande serie
L’elemento centrale della parodia sembra essere un gioco sul concetto di appropriazione culturale, cosa che però non è stata ben recepita. Schur ha sottolineato come gli sembrasse un’interpretazione confusa, affermando: “È come se avessero rubato l’idea dello show da me, ma io l’avessi rubata dalla versione giapponese, e poi gli attori giapponesi fossero bianchi. Non mi è sembrata una cosa che fili.”
L’importanza di “The Office” nella cultura pop
Riconoscendo comunque l’importanza del momento per The Office, Schur ha ammesso che la presenza di Steve Carell come presentatore dello SNL, così come quella di Rainn Wilson, fosse un segno del successo e dell’influenza che la sitcom aveva raggiunto. “Era un grande traguardo che Steve ospitasse lo show,” ha detto Schur. “Mi è piaciuto molto quando Rainn ha presentato e ha fatto la parodia con il monologo. Ero come, stanno cogliendo tutti nel segno. Tutti stanno facendo un lavoro eccezionale.”
Un successo di lunga durata
The Office, andata in onda per nove stagioni dal 2005 al 2013, ha continuato a raccogliere una base di fan devoti molto dopo la sua conclusione, grazie alle varie piattaforme di streaming come Netflix e Peacock.
Il futuro di The Office
Con l’annuncio di uno spin-off ambientato nello stesso mondo di The Office, gli appassionati dello show sono in fervida attesa. Creata da Greg Daniels e Michael Koman, la nuova serie seguirà una troupe documentaristica, la stessa che immortala la filiale di Dunder Mifflin a Scranton, mentre cerca un nuovo soggetto interessante da raccontare. Questa volta, la storia si concentrerà su un antico giornale del Midwest e sul suo editore determinato a rilanciarlo.
Nel cast dello spin-off spiccano nomi come Domhnall Gleeson e Sabrina Impacciatore, accompagnati da Melvin Gregg, Chelsea Frei, Ramona Young, Gbemisola Ikumelo, Alex Edelman, Tim Key ed Eric Rahill.
Per chi volesse rinfrescarsi la memoria sugli epici momenti della serie originale, rimandiamo al trailer di The Office.
Un equilibrio tra rispetto e intrattenimento
Mentre parodie e reinterpretazioni possono spesso regalare nuovi punti di vista e divertimento, è fondamentale mantenere una sensibilità culturale che rispetti l’originale e le sue sfumature. The Office, con la sua satira intelligente e i suoi personaggi iconici, rappresenta un equilibrio delicato che richiede attenzione e rispetto, anche nelle sue interpretazioni più leggere e umoristiche. In futuro, con lo spin-off all’orizzonte, resta da vedere come verranno gestiti questi nuovi sviluppi e reinterpretazioni del mondo del lavoro più amato della TV.