M. Son of the Century: il fascino oscuro di Mussolini raccontato da Joe Wright
Scopriamo la mente di un dittatore
La visione audace di Joe Wright
Il regista Joe Wright ha scelto un approccio innovativo e provocatorio con M. Son of the Century, una serie di otto episodi che racconta l’ascesa del dittatore italiano Benito Mussolini. Wright svela subito le sue intenzioni quando Luca Marinelli, nei panni di Mussolini, sussurra agli spettatori: “Seguitemi, mi amerete anche voi. Vi renderò fascisti”.
Il percorso di Mussolini verso il potere
In otto ore di narrazione intensa, la serie ripercorre un decennio cruciale nella carriera di Mussolini, descrivendo la sua trasformazione da giornalista e outsider politico a capo di un movimento populista e dell’ideologia politica del fascismo. Ispirata al primo volume del “romanzo documentario” di Antonio Scurati, la serie mostra un Mussolini che, dopo aver rotto con la sinistra, usa ogni mezzo necessario, fino all’omicidio, per avanzare nella sua carriera politica.
Trailer di M. Son of the Century
Tecniche narrative innovative e coinvolgenti
Lungi dall’essere una lezione di storia arida, la serie di Wright getta gli spettatori nel caos, nella violenza e nell’entusiasmo frenetico del movimento che portò all’ascesa di Mussolini. I monologhi di Marinelli, diretti alla telecamera in stile House of Cards, servono a coinvolgere il pubblico, rendendolo complice delle azioni sullo schermo. L’obiettivo è comprendere la seduzione del fascismo, capire perché Mussolini abbia conquistato così tanti seguaci e perché messaggi simili trovino ancora eco oggi.
“Io, da britannico, ho sempre visto Mussolini come una figura quasi clownesca,” afferma Wright. “Questa serie è stata un’opportunità per capire le radici profonde del fascismo e come queste abbiano influenzato ciò che vediamo nel mondo contemporaneo.”
Un mix stilistico e musicale unico
Wright, noto per drammi storici come Atonement, Pride and Prejudice e The Darkest Hour, adotta una svolta radicale in M. Son of the Century. Ispirato dai registi sperimentali degli anni ’20 e dal movimento futurista italiano, Wright utilizza ogni espediente stilistico possibile: dal montaggio alternato di filmati d’archivio alle performance degli attori, all’uso di retroproiezioni vecchio stile per mostrare attività fuori dalle finestre dell’auto di Mussolini.
Un punto di spicco è la colonna sonora ipnotica composta da Tom Rowlands dei Chemical Brothers, che fornisce una cornice sonora moderna e insolita per le scene più brutali.
Una rappresentazione umana, ma controversa
Stefano Bises, sceneggiatore della serie mafia italiana Gomorrah, ha collaborato alla scrittura con Wright e Davide Serino. Bises descrive M. Son of the Century come “il ritratto di un gigante intelligente, seducente e codardo, qualcuno di cui comprendi le motivazioni, forse anche empatizzi per un momento, ma poi ti senti miserabile per averlo fatto.”
Il romanzo di Scurati è stato criticato per l’umanizzazione di Mussolini, una critica che potrebbe essere rivolta anche alla serie di Wright. Marinelli, irriconoscibile nei panni de Il Duce, mantiene comunque il suo carisma elettrizzante, anche con la sua nuova immagine di peso e capo pelato, frutto di “tanta torta e pasta”.
“Credo che il pericolo maggiore sia demonizzare personaggi come Mussolini al punto da disumanizzarli,” spiega Wright. “È importante per tutti noi prenderci la responsabilità di questi personaggi, di aver permesso loro di raggiungere posizioni di potere esaltate.”
L’attualità di un ritratto storico
Molti vedranno un chiaro parallelo tra il Mussolini di Wright e figure politiche contemporanee, specialmente quando Marinelli ammicca alla telecamera e dice: “Facciamo l’Italia. Grande. Ancora!”
“Alla fine abbiamo deciso di rimuovere la maggior parte delle allusioni alla politica contemporanea, confidando nell’intelligenza del pubblico,” afferma Wright. “Ma quella battuta era troppo buona per lasciarla andare.”
La produzione e il futuro della serie
M. Son of the Century è stata prodotta dalla sussidiaria di Fremantle, The Apartment, in collaborazione con Sky, Cinecittà, Pathé e Small Forward Productions. La serie debutterà su Sky in Europa nella primavera del 2025, mentre una data di lancio negli Stati Uniti non è ancora stata definita.
Con questa serie, Joe Wright non solo ricostruisce un periodo storico complesso, ma risuona anche con le dinamiche politiche attuali, facendo riflettere su come le lezioni del passato possano essere applicate al presente.