Jacques Audiard: una carriera imprevedibile e la sfida di “Emilia Pérez”
Durante la sua carriera pluridecennale, Jacques Audiard ha sorpreso più e più volte con la sua versatile filmografia. Regista francese vincitore della Palma d’Oro, Audiard ha esplorato una vasta gamma di generi: dal dramma carcerario ”Il profeta” alla passione distruttiva di “Un sapore di ruggine e ossa”, passando per le storie di rifugiati in “Dheepan” e il western con “I fratelli Sisters”. La sua ultima fatica è “Emilia Pérez”, un musical criminale in lingua spagnola ambientato in Messico, con Karla Sofía Gascón nei panni della famigerata leader del cartello, Manitas del Monte.
La trama di “Emilia Pérez”
In ”Emilia Pérez”, il personaggio di Manitas del Monte finge la propria morte per vivere liberamente come donna trans. La storia è arricchita da un cast di supporto eccezionale: Selena Gomez interpreta la tormentata moglie di Manitas, Jessi, e Zoe Saldaña veste i panni di Rita, un’avvocatessa talentuosa ma oberata di lavoro, reclutata da Emilia per avviare una nuova vita. È interessante notare come Audiard, né messicano né trans, abbia accettato questa sfida avventurosa.
Scopri di più su “Emilia Pérez”
Un’opera di generi fluttuanti
Audiard ha descritto “Emilia Pérez” come una pellicola che “cambia genere continuamente”. La sua intenzione era quella di creare un film che passasse da un narco-movie a una telenovela, e così via. Questa continua mutazione di generi rende la pellicola particolarmente dinamica e imprevedibile, rispecchiando la carriera eclettica del regista stesso.
Sfide della produzione
Una delle sfide principali affrontate da Audiard è stata la decisione di girare il film interamente in studio, presso teatri di posa poco fuori Parigi. Quattro visite in Messico hanno aiutato il regista a comprendere quanto fosse potente la realtà messicana, portandolo alla conclusione che o la si affronta e la si filma in loco, o la si rompe e la si trasforma. Utilizzare un set teatrale era coerente con l’anima operistica del film.
Critiche e risposte
Il casting ha suscitato alcune critiche, in particolare per la scelta di attori non nativi messicani. Selena Gomez, ad esempio, è stata criticata sulla sua pronuncia spagnola da parte dell’attore messicano Eugenio Derbez, che in seguito si è scusato. Audiard ha risposto definendo questi spettatori “disattenti”, poiché il personaggio interpretato da Gomez chiarisce di non essere né spagnolo né messicano, ma pensato come americano.
Potenziali riconoscimenti
“Emilia Pérez” si sta rapidamente affermando come un front-runner nella corsa agli Oscar, dopo aver vinto il premio della giuria a Cannes e un primo premio per il miglior cast femminile. Se Gascón dovesse vincere il Golden Globe, potrebbe diventare la prima performer trans a vincere l’Oscar per la migliore attrice. Audiard, commosso, riconosce il potenziale impatto di un tale riconoscimento, affermando che potrebbe “aprire qualcosa”.
Un film che risuona fortemente oggi
Audiard suggerisce che il film abbia un’eco più forte oggi rispetto a quando iniziò a scrivere la sceneggiatura nel 2019. Nonostante le ambizioni di genere della pellicola, c’è un’area profondamente drammatica sottolineata dal desiderio di Manitas di essere una donna, nonostante la sua vita da leader di gang e marito.
Considerazioni finali
Audiard ha sempre dimostrato un enorme coraggio nell’affrontare temi complessi e controversi. Il suo approccio unico e la sua capacità di fondere vari generi cinematografici rendono “Emilia Pérez” un’esperienza visiva unica, che continua a spingere i confini dell’arte cinematografica.
# Jacques Audiard: una carriera imprevedibile e la sfida di "Emilia Pérez"
Durante la sua carriera pluridecennale, Jacques Audiard ha sorpreso più e più volte con la sua versatile filmografia. Regista francese vincitore della Palma d'Oro, Audiard ha esplorato una vasta gamma di generi: dal dramma carcerario "Il profeta" alla passione distruttiva di "Un sapore di ruggine e ossa", passando per le storie di rifugiati in "Dheepan" e il western con "I fratelli Sisters". La sua ultima fatica è "Emilia Pérez", un musical criminale in lingua spagnola ambientato in Messico, con Karla Sofía Gascón nei panni della famigerata leader del cartello, Manitas del Monte.
La trama di "Emilia Pérez"
In "Emilia Pérez", il personaggio di Manitas del Monte finge la propria morte per vivere liberamente come donna trans. La storia è arricchita da un cast di supporto eccezionale: Selena Gomez interpreta la tormentata moglie di Manitas, Jessi, e Zoe Saldaña veste i panni di Rita, un'avvocatessa talentuosa ma oberata di lavoro, reclutata da Emilia per avviare una nuova vita. È interessante notare come Audiard, né messicano né trans, abbia accettato questa sfida avventurosa.
Scopri di più su "Emilia Pérez"
Un'opera di generi fluttuanti
Audiard ha descritto "Emilia Pérez" come una pellicola che "cambia genere continuamente". La sua intenzione era quella di creare un film che passasse da un narco-movie a una telenovela, e così via. Questa continua mutazione di generi rende la pellicola particolarmente dinamica e imprevedibile, rispecchiando la carriera eclettica del regista stesso.
Sfide della produzione
Una delle sfide principali affrontate da Audiard è stata la decisione di girare il film interamente in studio, presso teatri di posa poco fuori Parigi. Quattro visite in Messico hanno aiutato il regista a comprendere quanto fosse potente la realtà messicana, portandolo alla conclusione che o la si affronta e la si filma in loco, o la si rompe e la si trasforma. Utilizzare un set teatrale era coerente con l'anima operistica del film.
Critiche e risposte
Il casting ha suscitato alcune critiche, in particolare per la scelta di attori non nativi messicani. Selena Gomez, ad esempio, è stata criticata sulla sua pronuncia spagnola da parte dell'attore messicano Eugenio Derbez, che in seguito si è scusato. Audiard ha risposto definendo questi spettatori "disattenti", poiché il personaggio interpretato da Gomez chiarisce di non essere né spagnolo né messicano, ma pensato come americano.
Potenziali riconoscimenti
"Emilia Pérez" si sta rapidamente affermando come un front-runner nella corsa agli Oscar, dopo aver vinto il premio della giuria a Cannes e un primo premio per il miglior cast femminile. Se Gascón dovesse vincere il Golden Globe, potrebbe diventare la prima performer trans a vincere l'Oscar per la migliore attrice. Audiard, commosso, riconosce il potenziale impatto di un tale riconoscimento, affermando che potrebbe "aprire qualcosa".
Un film che risuona fortemente oggi
Audiard suggerisce che il film abbia un'eco più forte oggi rispetto a quando iniziò a scrivere la sceneggiatura nel 2019. Nonostante le ambizioni di genere della pellicola, c'è un'area profondamente drammatica sottolineata dal desiderio di Manitas di essere una donna, nonostante la sua vita da leader di gang e marito.
Considerazioni finali
Audiard ha sempre dimostrato un enorme coraggio nell'affrontare temi complessi e controversi. Il suo approccio unico e la sua capacità di fondere vari generi cinematografici rendono "Emilia Pérez" un'esperienza visiva unica, che continua a spingere i confini dell'arte cinematografica.