La musica come testimone della storia: il documentario sull’ultimo musicista di Auschwitz
La memoria attraverso le note
La commemorazione dell’80º anniversario della liberazione di Auschwitz verrà onorata con un documentario straordinario intitolato The Last Musician of Auschwitz. Questa produzione di Two Rivers Media, in collaborazione con Access, ci permetterà di guardare agli orrori della storia attraverso un punto di vista peculiare e commovente: la musica.
Un progetto di grande spessore
Il film, della durata di 90 minuti, è cofinanziato dalla stessa società che ha portato al successo pluripremiato The Zone of Interest a Cannes, agli Oscar e ai BAFTA. Il documentario esplora le vite di quei musicisti che, in mezzo a uno dei contesti più disumani della storia, trovarono il coraggio e l’ispirazione per creare e performare musica nei campi di concentramento.
Le vite dietro le note
Anita Lasker-Wallfisch, 99 anni, è l’ultima musicista vivente delle orchestre di Auschwitz e sarà al centro di questa narrazione. Il documentario non solo si focalizza sulla sua incredibile storia, ma celebra anche altre quattro figure europee di spicco: Adam Kopyciński, Szymon Laks, Martin Rosebery D’Arguto, e Ilse Weber. Una delle perle del film sarà la scoperta di un’opera mai ascoltata di Weber, insieme alla prima registrazione di una ninna nanna composta da Kopyciński ad Auschwitz.
Una produzione di rilievo
Alan Clements, managing director di Two Rivers Media, sarà il produttore esecutivo del progetto, affiancato da Cohen ed Emily Blavatnik per Access. Per la regia troviamo Toby Trackman, mentre Deborah Lee si occuperà della produzione.
Danny Cohen, presidente di Access, ha descritto il progetto: “Questo importante film racconta la storia di Auschwitz attraverso la potente lente della musica. Sarà un film emozionante, sorprendente e talvolta scioccante — un ibrido innovativo di documentario osservazionale, interviste con esperti, archivi, dramma stilizzato e musica. Siamo estremamente orgogliosi di far parte di questo progetto.”
Distribuzione e aspettative
La distribuzione internazionale sarà gestita da Abacus Media Rights. Jonathan Ford, managing director di Abacus Media Rights, commenta: “Il recupero delle storie e delle musiche di queste persone dall’oblio è in gran parte merito della devozione di familiari, amici e studiosi dedicati, molti dei quali partecipano a questo film. Questo è un documentario potente che risuonerà a livello mondiale. Siamo estremamente felici di farne parte.”
L’eredità dei progetti precedenti
The Last Musician of Auschwitz si inserisce in una serie di progetti di successo recenti targati Two Rivers Media, tra cui Confessions of a Teenage Fraudster per BBC Three e iPlayer, e Keeping It Up, un documentario sulle pillole di Viagra per BBC Two’s Storyville.
La musica come resistenza
Questo film non è solo una testimonianza storica, ma rappresenta anche la sopravvivenza dell’umanità attraverso l’espressione artistica. La musica, nel cuore dell’oscurità, diventa un simbolo di resistenza, un linguaggio universale che trascende il tempo e lo spazio, portando con sé le eco delle voci e delle anime di coloro che hanno trovato nell’arte un’ancora di salvezza.
Scopri di più
Per chi desidera esplorare ulteriormente, è possibile consultare il trailer di The Last Musician of Auschwitz e la sua scheda informativa.
L’importanza di preservare queste storie e condividere le voci dei musicisti di Auschwitz non può essere sottovalutata. Il documentario rappresenta un’opportunità unica non solo per commemorare, ma anche per educare e ispirare le future generazioni attraverso la forza insita nella musica e nella narrazione.
Le voci di questi musicisti risuoneranno attraverso il tempo, ricordandoci che anche nei momenti più oscuri, la luce dell’arte può brillare.