Un viaggio diretto nel cuore della natura: il mondo di Jake Williams
Tredici anni fa, il mondo ha conosciuto Jake Williams grazie al film “Due anni a zonzo” di Ben Rivers, vincitore del premio FIPRESCI a Venezia. Jake, un ex marinaio, vive isolato in una foresta scozzese, lontano dalla tecnologia e dall’urbanizzazione. Quest’anno, Rivers ci riporta nell’universo di Jake con “Bogancloch”, un seguito che esamina come la vita di Williams sia cambiata (o meno) nel corso del decennio passato.
Epoche parallele: dal passato al presente
Rivers, noto per il suo stile cinematografico unico e intimo, ha scelto di immergersi di nuovo nell’esistenza isolata di Jake. “Bogancloch” ha ottenuto il sostegno finanziario da Screen Scotland e sarà proiettato in concorso internazionale al Festival del Film di Locarno. La première britannica avverrà al Festival Internazionale del Cinema di Edimburgo il 18 agosto.
Una sinfonia visiva e sonora
Il film è una meditazione sulla vita solitaria di Jake attraverso le stagioni, interrotta solo occasionalmente da incontri con altre persone. Bogancloch è il luogo intimo e isolato dove Jake risiede, un rifugio in una vasta foresta delle Highlands scozzesi. “Bogancloch” esplora una vita che cambia sottilmente in un mondo che cambia radicalmente, senza esposizioni esplicative, puntando a qualcosa di meno riconoscibile e più interiore.
Incontro casuale, amicizia duratura
Ben Rivers racconta che l’incontro con Jake risale al 2005, quando, vivendo a Londra, era affascinato dall’idea di vivere in mezzo alla natura, lontano dalla società urbana. Questo lo portò a Jake tramite un amico comune. Dopo averlo conosciuto e averlo aiutato nelle sue attività quotidiane, Rivers girò un cortometraggio intitolato “This is My Land”. Da lì nacque un’amicizia duratura che si sarebbe evoluta in una serie di film.
Storia o esperienza?
Il progetto di Rivers era inizialmente una ricerca personale sulla vita off-grid. Tuttavia, la sua passione per la natura e il filmmaking lo spinse a documentare questa esperienza. Jake, con la sua residenza evolutiva ed eclettica, divenne il soggetto perfetto. Nonostante la sua vita solitaria, è una persona estremamente amichevole e accogliente, rendendo la sua storia ancora più interessante.
Comunicazioni moderne in un mondo antico
Nel tempo, il modo di comunicare con Jake si è evoluto. Una volta era necessario utilizzare un vecchio telefono fisso; ora, Jake ha accesso all’email tramite un dongle, anche se periodicamente deve camminare su una collina per un segnale migliore, ironicamente chiamando quel luogo il suo “Internet cafe”.
Continuità estetica e innovazione
Esistono delle somiglianze stilistiche tra “Due anni a zonzo” e “Bogancloch”. Entrambi i film sono girati in bianco e nero su pellicola 16mm, mantenendo una continuità visiva. Questa volta, però, Rivers ha scelto di includere alcune scene a colori e introdurre altre persone nel mondo di Jake. La scelta del bianco e nero aiuta a semplificare l’ambiente visivo affollato, mentre i pochi scatti a colori offrono un’anteprima delle potenzialità per un futuro film colorato.
Documentario osservativo con un tocco personale
Il metodo di Rivers si distingue dai tradizionali documentari osservativi. Ogni scena è attentamente diretta e ripetuta più volte, con immagini e obiettivi ben chiari nella mente del regista anche prima delle riprese. Rivers preferisce suggerire il passato di Jake attraverso indizi sottili, come fotografie e musica, piuttosto che una narrazione esplicita.
Equilibrio tra estetica e contenuto
L’approccio estetico di Rivers mira a un’atmosfera sognante e suggestiva. Le immagini in bianco e nero creano un effetto visivo unitario, mentre le rare scene a colori offrono sprazzi promettenti per un’esplorazione futura. L’obiettivo è creare una sensazione che completi il contenuto del documentario piuttosto che spiegarlo semplicemente.
Guardando al futuro
La carriera di Rivers con Jake Williams non è affatto conclusa. Rivers prevede di tornare da Jake tra dieci anni per esplorare ulteriormente come la sua vita e il mondo circostante evolvono. La partnership lunga e profonda tra Rivers e Jake lascerà senza dubbio un’impronta indelebile nel mondo cinematografico, testimoniando una vita solitaria ma affascinante nel cuore della foresta.
Per approfondimenti, è possibile vedere il trailer di Bogancloch.
Se siete appassionati di cinema documentario, esplorazioni fuori dal comune e storie di vite alternative, Jake Williams e il lavoro di Ben Rivers offrono uno sguardo unico e stimolante su una forma di esistenza diversa, lontana dai ritmi frenetici della vita moderna.