Un viaggio attraverso il tempo e le circostanze: la lunga attesa di “Bridgerton 3”
Il ticchettio dell’orologio non è mai stato tanto sentito dai fan di “Bridgerton” come nei lunghi mesi di attesa tra la seconda e la terza stagione. Dopo il debutto appassionante nel marzo del 2022, molti si sono chiesti il motivo di una pausa così estesa prima del ritorno della serie su Netflix, previsto per il 16 maggio.
Un nuovo capitolo si apre: la rivoluzione narrativa di “Bridgerton”
La terza stagione di “Bridgerton”, condotta sotto l’egida creativa di Shonda Rhimes e Betsy Beers, assieme al nuovo showrunner Jess Brownell, segna un significativo punto di svolta. Rompendo l’ordine canonico dei libri di Julia Quinn, la serie si concentra adesso su personaggi diversi rispetto al romanzo “An Offer From a Gentleman”, che vedeva protagonista Benedict Bridgerton.
In un’intervista rilasciata a Variety, Rhimes ha spiegato che la rivelazione dell’identità di Lady Whistledown, interpretata dalla talentuosa Penelope (Nicola Coughlan), alla fine della prima stagione ha accelerato gli eventi narrativi che altrimenti avrebbero richiesto più tempo per essere esplorati. La scoperta di Eloise (interpretata da Claudia Jessie), che avviene nella seconda stagione, ha posto nuove sfide creative agli sceneggiatori, che si sono trovati a dover ridefinire l’arco temporale della storia.
I fattori dietro i ritardi di produzione
Mentre i fan attendono impazientemente i nuovi episodi, sia Rhimes che Beers hanno discusso delle difficoltà incontrate nella produzione. La complessità nella realizzazione di una serie ambientata in un periodo storico così riccamente decorato come la Reggenza inglese, unita ad una narrazione che intreccia le vite di numerosi personaggi, ha naturalmente portato a tempi di produzione più lunghi.
Guarda il trailer ufficiale della serie “Bridgerton” per un assaggio di ciò che ti aspetta nella stagione tre.
La filosofia Netflix e l’impatto sulla programmazione di “Bridgerton”
Secondo Rhimes, anche il metodo di lavoro di Netflix ha avuto il suo peso sui tempi di produzione. La piattaforma preferisce che gli sceneggiatori completino l’intero script della stagione prima di iniziare le riprese, una pratica che si discosta significativamente da quella più tradizionale adottata in televisione, dove le puntate possono essere scritte mentre la stagione è già in corso di trasmissione.
Considerazioni finali: il valore dell’attesa
L’attesa può essere tortura per i fan, ma è anche un testimonial del tempo e della dedizione che gli autori stanno investendo per creare una narrazione degna del grande schermo. In un’epoca in cui il binging è diventato la norma, l’attesa tra le stagioni di “Bridgerton” serve a ricordarci il valore dello storytelling metodico e rifinito.
Mentre i countdown per il 16 maggio continuano, la domanda rimane: sarà la terza stagione all’altezza delle aspettative? Solo il tempo potrà dirlo, ma una cosa è certa: gli intrighi di “Bridgerton” sono lontani dall’essere conclusi. Il sound silenzioso della penna di Lady Whistledown è destinato a risuonare ancora tra le pagine della storia.