Un primato culturale: il cinema che cambia le vite
L’importanza di raccontare storie di violenza domestica sul grande schermo
Il cinema ha sempre avuto il potere di influenzare le persone, stimolandole a riflettere su tematiche complesse e spesso dolorose. Un magnifico esempio è il film “It Ends With Us”, diretto dall’influente regista Justin Baldoni. Basato sul famoso romanzo di Colleen Hoover, questo film non solo racconta una storia avvincente, ma intende anche diventare un mezzo di sensibilizzazione e supporto per le vittime di violenza domestica.
L’impegno di Wayfarer Studios e No More Foundation
Wayfarer Studios, la compagnia di produzione di Baldoni, ha stretto una partnership con la No More Foundation per offrire risorse e informazioni relative agli abusi rappresentati nel film. Attraverso una pagina dedicata sul loro sito web e un messaggio diffuso durante i titoli di coda del film, No More mira a fornire un aiuto immediato a chi vive la dolorosa realtà della violenza domestica e sessuale.
In particolare, il No More Global Directory permette di collegarsi ai servizi di supporto in oltre 200 Paesi, garantendo un’ampia rete di aiuti facilmente accessibili.
Una trama che rispecchia la realtà
Il film “It Ends With Us” segue le vicende di Lily Bloom, interpretata da Blake Lively, una fiorista che si innamora di Ryle Kincaid (Justin Baldoni), un affascinante neurochirurgo. Ben presto, però, Lily si trova coinvolta in un ciclo di abuso domestico che fa eco ai traumi vissuti da sua madre. La storia non si limita a descrivere il dolore, ma offre anche una prospettiva di speranza e cambiamento.
Dai uno sguardo al trailer di “It Ends With Us” per capire meglio la portata emotiva e narrativa di questo film.
Un progetto con uno scopo profondo
“Wayfarer Studios ha un’ambiziosa missione: creare progetti che siano allo stesso tempo commercialmente validi e in grado di fare una reale differenza nelle vite degli spettatori,” afferma Justin Baldoni. La collaborazione con No More è stata creata proprio per assicurare che le produzioni di Wayfarer Studios, specialmente quelle che trattano temi di violenza e abuso, siano realizzate con l’intenzione di educare e sostenere.
Oltre al supporto emotivo e pratico, è stato creato anche “The Lighthouse”, una guida completa per riconoscere i segnali di abuso e ottenere risorse critiche per rompere il ciclo della violenza.
Promuovere la consapevolezza attraverso i social media
Per ampliare il loro impatto, Wayfarer Studios e No More hanno lanciato una campagna sui social media volta a sensibilizzare il pubblico sui temi principali trattati nel film. Questa iniziativa invita i follower a diventare parte della soluzione, promuovendo relazioni più sane e rompendo il ciclo di abusi.
Sostegno economico e consapevolezza culturale
Wayfarer Studios donerà una parte dei suoi profitti netti a No More per sostenere ulteriormente il loro lavoro di prevenzione della violenza domestica e sessuale. Pamela Zaballa, CEO globale di No More, sottolinea l’importanza del film nel ”evidenziare la complessità della violenza domestica e le difficoltà legate al porre fine a tali situazioni”.
Un cambiamento attraverso il racconto e l’advocacy
Questa collaborazione prosegue una partnership già esistente tra Wayfarer Studios e No More, che ha svolto un ruolo di consulenza per assicurare un’aderenza accurata e sensibile alla realtà della violenza domestica e sessuale, sia nella sceneggiatura che nella produzione del film.
Jamey Heath, CEO di Wayfarer Studios, descrive questa collaborazione come “inestimabile nella nostra ricerca di un cambiamento culturale attraverso il potere del racconto e dell’advocacy”.
Justin Baldoni ha espresso particolare gratitudine per il contributo di No More, che ha fornito una comprensione più profonda della psicologia dei personaggi e delle dinamiche relazionali complesse. Questa comprensione arricchisce ulteriormente il film, rendendolo uno strumento potente per la sensibilizzazione e il cambiamento.
Per ulteriori dettagli e risorse, visita il sito di No More.