Skincare: un noir gotico nella Los Angeles del sole
Un inizio ispirato a una vicenda reale
Il thriller “Skincare” prende ispirazione da un caso criminale fuori dal comune. Una famosa estetista di Los Angeles era stata accusata di complottare l’omicidio di una rivale. Tuttavia, il regista e co-sceneggiatore Austin Peters non era interessato a creare un’opera giornalistica o un documentario. Al contrario, lo considerava il punto di partenza perfetto per un racconto gotico ambientato nella soleggiata California del Sud.
“È ispirato a molti film e libri nel mondo del noir californiano,” afferma Peters. “Non abbiamo mai voluto raccontare la vera storia, non era la nostra intenzione. La cosa che ci ha attratto della vicenda è che sembrava un noir alla James M. Cain. Era qualcosa di nuovo e fedele alla Los Angeles che conosco, il mondo che conosco.”
Un team vincente sul set
Anche se “Skincare” è il debutto cinematografico di Peters, ha trovato un valido supporto nella protagonista, Elizabeth Banks. Lei interpreta Hope Goldman, la cui esistenza cambia radicalmente quando un esperto di skincare più popolare, Angel (interpretato da Luis Gerardo Méndez), apre una clinica proprio di fronte alla sua, attirando la sua clientela vip. Il ruolo di Hope è complesso, mescolando momenti di umorismo, paura e ambizione mentre interagisce con personaggi sempre più oscuri nel sottobosco di Los Angeles.
“Elizabeth è stata la partner ideale e incredibilmente di supporto per me, il film e la mia visione,” dice Peters. “Ha portato il personaggio alla vita e mi ha sempre supportato in ogni tipo di domanda avessi. È stata una collaborazione continua, sia nelle piccole prove prima delle riprese, che durante le riprese stesse. Non potevo chiedere un partner migliore come regista”.
La genesi visiva e musicale del film
Lo stile visivo di “Skincare” è stato influenzato dall’esperienza di Peters nella realizzazione di videoclip musicali per artisti come Diplo, Haim e Orville Peck. La sua direzione si adatta perfettamente alla performance dinamica di Banks. La musica gioca un ruolo fondamentale in molte scene chiave del film, dall’apertura che contrappone il mondo glamour di Hope a una traccia dei Queens of the Stone Age, a una danza surreale sotto l’effetto della cocaina sulle note di “Teenage Dream” di Katy Perry.
“Il ruolo della musica nel film è qualcosa che emerge molto presto,” racconta Peters. “Uno dei primi pensieri riguarda come sarà il sound, quale mondo sonoro creerà.”
Un’estetica temporale ben definita
Benché il 2013 non sia un passato remoto, Peters ha lavorato duramente con la scenografa Liz Toonkel per assicurarsi che le differenze di stile e tendenze fossero percepibili senza risultare caricaturali.
“Elizabeth è vestita fuori moda,” spiega Peters. “Sta seguendo una tendenza di molto tempo fa. Questo personaggio ci tiene molto a come si presenta al mondo, e abbiamo deciso che il modo in cui si veste racconta gran parte della sua storia.”
Questo distacco stilistico ha aiutato Peters e il direttore della fotografia, Christopher Ripley, a immaginare un linguaggio visivo unico per la cinepresa.
“È una sfida girare un film con molti personaggi il cui estetica non condivido,” afferma Peters. “Abbiamo parlato a lungo di come girare in questi spazi che non necessariamente si accordano con le nostre sensibilità, ma che facciano comunque sentire il film come il nostro, comunicando al pubblico di che tipo di film si tratta.”
Un’indagine sull’apparenza e il successo
“Skincare” riflette su temi universali come l’immagine del successo e fino a che punto si è disposti a spingersi per salvare la propria pelle e la propria apparenza esteriore. I personaggi coloriti che popolano il mondo di Hope sono unici e specifichi di Los Angeles.
“Questa è una città dove le persone arrivano da tutto il mondo, è così grande, ramificata e diversificata,” dice Peters. “Ci sono così tante storie sovrapposte. Al contempo, è una città isolante. È l’unica città dove puoi essere sempre circondato da persone — tutte di diversi ceti — e sentirti completamente solo. Questo è qualcosa che accade a molti personaggi qui, e abbiamo cercato di mostrare molteplici lati di questo mondo e di questi personaggi: l’esterno luminoso e solare e il lato oscuro.”
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