Trovare comicità nel buio: la comicità anticonvenzionale di Nikki Glaser
Nella complessa e multiforme dimensione della stand-up comedy, c’è sempre spazio per gli artisti che osano esplorare temi tabù, mettendosi in gioco con coraggio e umorismo disarmante. Una di queste artiste è Nikki Glaser, che con il suo più recente special, “Someday You’ll Die”, ha dimostrato che è possibile far ridere anche riflettendo su argomenti come la depressione e i pensieri suicidi.
L’umorismo come strumento di sensibilizzazione
Glaser racconta che i momenti più esilaranti del suo nuovo show derivano, paradossalmente, dai dialoghi più seri e personali, alcuni dei quali avuti proprio con sua madre. “La battuta che c’è nel mio special, dove mia madre dice ‘La gente non vuole sentire che parli di spararti in testa’ è una cosa vera che ha detto,” ricorda la comica. La sua convinzione è che, scherzando su argomenti considerati tabù, si possa rompere quel muro di silenzio che spesso circonda i pensieri più oscuri delle persone.
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La comicità come terapia
Esplorando temi tanto delicati, Glaser non solo punta a far ridere, ma spera di offrire un messaggio di speranza e solidarietà. Come lei stessa afferma, “La nostra società ha un problema. E parte del problema è che non ne parliamo abbastanza. Quindi le persone con pensieri suicidi non ne parlano con nessuno e finiscono per sentirsi così sole.”
Il messaggio è chiaro: parlare può salvare vite. Durante il suo special, Glaser ripete più volte il numero della hotline 988, un riferimento cruciale per chi ha bisogno di aiuto immediato.
Scherzi controversi ma necessari
La strada per affrontare temi tanto oscuri con ironia non è priva di ostacoli. C’è sempre il rischio di offendere qualcuno nel pubblico, come è successo quando una spettatrice, che aveva perso una persona cara a causa del suicidio, si è sentita ferita da una delle battute di Glaser. La sua risposta a queste critiche è stata diretta: “Anche io ho il diritto di parlare di questo. Se a qualcuno non piace, può andarsene.”
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La scelta di non avere figli
Un altro tema controverso affrontato da Glaser nel suo special riguarda la sua scelta di non voler diventare madre. “Non mi sento di dedicare il mio tempo libero a qualcosa che potrebbe finire per sposare un DJ,” scherza la comica. Questa affermazione, nata dalle conversazioni con le sue amiche — molte delle quali sono recentemente diventate mamme — ha creato una certa distanza tra Glaser e il suo gruppo, ma le ha anche offerto nuovo materiale per il palco.
Per chi è rimasto colpito dalla sua critica alla maternità, Glaser ha una risposta pronta: “Se qualcuna si sente offesa da questa battuta, probabilmente ha pensato pensieri simili, anche se non lo ammetterebbe.”
Nuove sfide e ambizioni musicali
Il percorso artistico di Glaser non si ferma alla comedy. Recentemente, ha aggiunto anche il cantautorato alla sua lista di talenti, scrivendo e interpretando la canzone principale del suo special. “Non ho ancora scritto una seconda canzone, ma voglio farlo. Anche se sono terrorizzata dal pensiero che potrebbe non succedere di nuovo,” ammette.
Ascolta la canzone di Nikki Glaser su Spotify
La sua determinazione a espandere i propri orizzonti è ammirevole. Nonostante riconosca le sue paure e incertezze, è risoluta nel continuare a esplorare nuove forme di espressione artistica. E se non dovesse riuscire a scrivere altre canzoni? Per Glaser va bene lo stesso, perché in fondo, come ricorda il titolo del suo special: un giorno moriremo tutti.
Per chiunque stia vivendo momenti difficili o abbia pensieri suicidi, è disponibile il National Suicide Prevention Lifeline chiamando il numero 988 o visitando il sito SpeakingOfSuicide.com/resources.