Alien: Romulus e l’eredità di una saga iconica
Alien: Romulus, diretto da Fede Álvarez, rappresenta una tappa significativa nell’evoluzione di uno dei franchise più celebri della storia del cinema. Álvarez ha deciso di rendere omaggio non solo ai film più acclamati della serie, “Alien” e “Aliens”, ma a tutta la mitologia dell’universo alieno.
Un ritorno alle origini
Una delle idee portanti dietro “Alien: Romulus” è la rinascita di Ash, il sintetico umano interpretato dal compianto Ian Holm nel primo film della saga. Questo personaggio, rappresentante perfetto della Weyland-Yutani Corporation, viene ripreso per dare profondità a una trama che ruota attorno a un gruppo di giovani coloni su una stazione spaziale abbandonata.
Álvarez, noto per il suo utilizzo di effetti pratici, ha scelto di creare un animatronic per portare Ash nuovamente alla vita, interagendo con i nuovi membri del cast. Questa scelta non solo onora il passato, ma crea un ponte tra le diverse generazioni di spettatori della saga.
Riflessioni sulla legacy di Ash
La decisione di Álvarez di riportare Ash sulla scena è nata dalla volontà di equità e riconoscimento. Mentre personaggi come Bishop (Lance Henriksen) e David (Michael Fassbender) hanno avuto più apparizioni nei vari film, Ian Holm non è mai stato richiamato nel franchise. Con l’aiuto di Ridley Scott, Álvarez ha immaginato un androide con le sembianze di Holm, pur mantenendo rispetto per l’inimitabile talento dell’attore.
Prima di procedere, Álvarez ha personalmente contattato la famiglia di Holm per avere il loro benestare. La vedova di Holm ha espresso quanto l’attore si sentisse trascurato da Hollywood negli ultimi anni, accogliendo con entusiasmo l’idea di riportare Ash nel mondo di “Alien”.
Un nuovo abominio: l’ibrido umano-alieno
La parte culminante di ”Alien: Romulus” introduce un elemento sorprendente: la nascita di un ibrido umano-alieno. Questo essere, chiamato “l’Offspring”, ricorda le sembianze degli Ingegneri, la razza aliena che ha creato l’umanità, e richiama anche la silhouette del Xenomorfo visto in “Alien: Resurrection”.
Questa scena è stata un richiamo non intenzionale, come ha rivelato Álvarez, che si è accorto della somiglianza solo grazie al figlio. Tuttavia, l’intento principale era quello di collegare la trama alla mitologia degli Ingegneri esplorata in “Prometheus” e “Alien: Covenant”, rendendo il tutto coerente con i temi della genetica e delle origini della vita.
Il legame con “Prometheus” e “Alien: Covenant”
Il “black goo”, una sostanza introdotta in “Prometheus”, è stato un elemento centrale nella creazione del nuovo ibrido. Álvarez ha spiegato come questa sostanza sia la radice di tutta la vita, compresi i Xenomorfi. L’idea che il DNA umano, una volta contaminato da questa sostanza, potesse dare origine a una nuova specie è stata un concetto affascinante per il regista.
Implicazioni future per il franchise
L’introduzione dell’Offspring apre nuove possibilità narrative per il franchise di “Alien”. Questa nuova specie ibrida non solo amplia la mitologia esistente, ma offre anche nuove direzioni per possibili sequel o spin-off. Che si tratti di esplorare ulteriormente le origini degli Ingegneri o di seguire le vicende del nuovo ibrido, ”Alien: Romulus” ha posto le basi per un futuro ancora più complesso e intrigante per l’universo di “Alien”.
“Alien: Romulus” di Fede Álvarez è un tributo ricco di dettagli e rispetto verso l’eredità di uno dei franchise più iconici del cinema. Con il ritorno di personaggi storici e l’introduzione di nuove e affascinanti creature, il film offre agli appassionati un’esperienza avvincente e profondamente legata alle radici della saga.