Uno sguardo approfondito su “Blink Twice”: quando il paradiso diventa un incubo
L’esordio alla regia di Zoë Kravitz, Blink Twice, trasporta lo spettatore in un’isola da sogno che rapidamente si trasforma in un luogo di incubo. Con un cast stellare che comprende Naomi Ackie, Alia Shawkat e Channing Tatum, questo thriller psicologico offre una profonda riflessione sui temi del potere, dell’abuso e della memoria.
Introduzione alla vicenda
Frida (Naomi Ackie) e Jess (Alia Shawkat) sono due amiche coinquiline e cameriere da cocktail che si trovano a lavorare alla festa di Slater King, un affascinante miliardario tech CEO (Channing Tatum). La serata prende una piega inaspettata quando Slater invita le due donne a trascorrere una vacanza sulla sua isola privata. Apparentemente contrito per un passato di comportamenti discutibili, Slater si nasconde dietro promesse di un futuro migliore. Tuttavia, Frida e Jess sono troppo affascinate dalla sua figura per prestare attenzione alle ombre che si celano dietro il suo sorriso.
L’illusione del paradiso tropicale
Sull’isola, le due amiche si uniscono a un gruppo di donne e alla ristretta cerchia di Slater, compresa la sorella Stacy (Geena Davis), che funge anche da assistente personale. Rinunciano ai loro cellulari, assaporando champagne, cibo gourmet e assumendo droghe psichedeliche. L’unico pericolo apparente sono i serpenti velenosi nascosti nell’erba.
Col passare del tempo, Frida comincia a notare alcune stranezze: lo sporco sotto le unghie che riappare e una macchia sul vestito che scompare magicamente. I giorni diventano indistinguibili l’uno dall’altro, trasformando l’incubo tropicale in una realtà opprimente. Jess viene morsa da un serpente, ma Slater e il suo gruppo assicurano che non morirà. Tuttavia, il crescente panico di Jess svela una verità più inquietante.
Segreti e svelamenti
Frida continua a incontrare una cameriera addetta a uccidere i serpenti. “Red rabbit!” grida la cameriera ogni volta che la vede, offrendole un liquido verde misterioso. Il sapore del liquido rivela essere veleno di serpente, confondendo ulteriormente Frida.
La realtà diventa agghiacciante quando Frida realizza che Jess è scomparsa, e nessuno sembra ricordarsi della sua presenza. Alla fine, i ricordi repressi iniziano a riaffiorare: le droghe somministrate nottetempo azzerano la memoria delle donne, che vengono poi aggredite e violate dai loro carnefici. Frida riesce a far bere il veleno a Sarah (Adria Arjona), un’ex concorrente di un reality show di sopravvivenza, e insieme decidono di svelare la verità alle altre donne.
La resa dei conti
Con un piano audace, Frida e Sarah mescolano il veleno alla tequila e lo servono a bordo piscina. Con il ritorno dei loro ricordi, la rabbia infiamma le donne dell’isola, scatenando una violentissima vendetta contro i loro aguzzini al ritmo della potente I’m That Girl di Beyoncé.
Il climax raggiunge un’inaspettata rivelazione: Frida non era alla sua prima esperienza sull’isola, ma era già stata vittima di violenza da parte di Slater in passato. Gli iconici conigli rossi sulle sue unghie ne sono una prova evidente.
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Un finale ambiguo
Alla fine della carneficina, solo Frida, Sarah e Slater rimangono vivi. In un ironico gioco di potere, Frida riempie il vape di Slater con droghe psichedeliche in attesa dei soccorsi. In una scena che riecheggia l’inizio del film, Frida viene onorata in una gala, avendo acquisito il controllo dell’impero tech di Slater e sposandolo. La vendetta è servita, e il film si chiude con la realizzazione del motto condiviso con Jess: “Il successo è la miglior vendetta.”
Considerazioni finali
“Blink Twice” è una potente esplorazione del trauma e dell’abuso, con un finale che lascia una miriade di emozioni contrastanti. Nella sua regia d’esordio, Zoë Kravitz dimostra di saper bilanciare la tensione narrativa con una critica sociale penetrante. L’isola, simbolo di isolazionismo e controllo, diventa il palco su cui si svelano le tensioni sottostanti della trama. Il film richiede una riflessione profonda, lasciando gli spettatori con domande irrisolte e una maggiore consapevolezza delle dinamiche di potere nella nostra società.
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