L’invasione degli ultracorpi rivisitata: una lettura contemporanea
Il cinema e l’adattamento dei classici
Sono passati 70 anni dalla pubblicazione del romanzo ”The Body Snatchers” di Jack Finney, un classico incontestabile della narrativa di fantascienza. Le versioni cinematografiche e televisive che ne sono seguite si sono trasferite in contesti tra i più diversi: dalle tranquille cittadine della provincia americana agli anni settanta di San Francisco, passando per basi militari e scuole superiori. Tuttavia, un tema comune le attraversa tutte: l’umanità viene infiltrata e cooptata da una forza mutaforma proveniente dallo spazio.
‘The Becomers’: un nuovo twist su un tema antico
Zach Clark, con il suo nuovo film “The Becomers”, aggiunge una sfumatura interessante a questo tema. Qui, gli invasori alieni non sono mossi da intenti di conquista. In realtà, desiderano solo convivere pacificamente con gli esseri umani. Tuttavia, nella loro esperienza, scoprono che l’umanità attuale è forse troppo incasinata per essere degna del loro sforzo.
The Becomers prometteva un’intrigante miscela di fantasia e satira socio-politica. Tuttavia, sebbene la premessa potesse fare sperare in una commedia nera ingegnosa, il film arriva corto nell’esecuzione. La narrazione episodica perde colpo man mano che si realizza che probabilmente non arriverà a una destinazione definita.
Una narrazione frammentata ma affascinante
Lo storytelling di Clark, pur ricco di momenti curiosamente surreali, manca della coerenza necessaria per tenere alta l’attenzione dello spettatore. Il film si apre con una narrazione fuori campo di Russell Mael, del gruppo cult Sparks, che introduce la storia della vita su un pianeta natale morente e il successivo viaggio attraverso il cosmo.
La protagonista aliena, il cui atterraggio avviene in una foresta dell’Illinois, comincia la sua avventura occupando il corpo di un cacciatore e poi di una donna in travaglio. L’assorbimento della cultura umana avviene in modo affascinante attraverso le trasmissioni televisive in un Motel 6, finché la situazione si complica quando la polizia inizia a cercare il neonato abbandonato.
Ma la realtà umana si rivela presto un groviglio inestricabile. La protagonista, incarnando diverse identità umane, si trova a schivare poliziotti, intrecciare relazioni problematiche e persino a combattere contro fanatici teorici della cospirazione stile QAnon.
La critica e il potenziale inespresso
L’idea di creature spaziali che cercano asilo su un pianeta alla mercé di estremi cultisti è intrigante, ma il film di Clark non raggiunge il livello di sferzante critica di cui vorrebbe fregiarsi. “Brother From Another Planet” di John Sayles è un parallelo valido, sebbene manchi del calore e della profondità emotiva del film di Sayles.
La fragilità emozionale dei protagonisti alieni e la loro ricerca di una pacifica convivenza si dissolvono in una narrazione che, per quanto divertente, non riesce a toccare le corde giuste.
Conclusione: un’idea brillante, un’esecuzione lacunosa
“The Becomers”, seppur competente in termini di recitazione e realizzazione tecnica, lascia la sensazione di un’opera ancora in fase di bozza. La fusione tra la critica sociale e la commedia fantastica non riesce a trovare un equilibrio soddisfacente, risultando in un film che, per quanto innovativo nell’idea, si spegne troppo presto.
Il film è stato lanciato a New York e verrà distribuito in altre città prima di approdare sulle piattaforme On Demand il 24 settembre.
Riflessioni finali per appassionati di cinema e fantascienza
L’adattamento e reinterpretazione dei classici di fantascienza sono sfide affascinanti per cineasti e creativi. Ogni nuovo approccio offre la possibilità di rivisitare temi eterni con una lente contemporanea, ma richiede anche una sensibilità narrativa e una coerenza esecutiva che “The Becomers” sembra mancare.
Per chi fosse comunque interessato a esplorare questa rivisitazione, ecco il link al trailer di The Becomers.