Mara, madre e imprenditrice: l’audace scommessa di Mirjana Karanović
Mirjana Karanović, attrice di lungo corso del cinema e del teatro, non è mai sfuggita alle sfide. Nel melodramma “Mara Madre”, suo secondo film come regista, co-sceneggiatrice e protagonista, si pone sfide numerose, tra le quali mostrare se stessa tanto fisicamente quanto emotivamente disarmata. Mara è una donna d’affari di successo, con riccioli platino à la Marilyn Monroe, la cui identità attentamente costruita si disintegra dopo la morte del figlio ventunenne.
Il lutto e la rinascita di Mara
La vicenda di Mara Madre inizia con il funerale del figlio di Mara, Nemanja (interpretato da Pavle Cemerikić). La dimora moderna, con pareti di vetro che si affacciano su una piscina e arredi raffinati, diventa teatro del lutto. Mara ha cresciuto Nemanja principalmente da sola, visto che il marito ha abbandonato presto la famiglia per formarne una nuova. Nonostante la sua condizione cardiaca, Nemanja era in procinto di iniziare una nuova vita al London School of Economics.
L’apparizione di Mara al funerale, asciutta e distaccata, provoca sconcerto e pettegolezzi. Tuttavia, lei rifiuta di abbandonare il lavoro o cercare conforto nei familiari, preferendo immergersi in un’affascinante relazione con un uomo molto più giovane, Milan. Questo personaggio, interpretato da Vučić Perović, è un personal trainer ventottenne che Mara incontra per caso. La loro relazione sfida le convenzioni e svela un dinamismo autentico, reso credibile dalle performance degli attori.
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Scoprire segreti attraverso Milan
Con l’aiuto di Milan e il cellulare ormai sbloccato del figlio, Mara scopre che Nemanja nascondeva diversi segreti, non prendendosi cura adeguatamente della propria salute. In questo caleidoscopio di emozioni, tra incubi e desolazione, Mara si sente sempre più attratta dalla vivacità di Milan. È interessante osservare come Karanović utilizzi i personaggi per mettere in discussione ruoli di genere tradizionali, rompendo stereotipi e cliché attraverso l’affair con il giovane Milan.
Lo stile di vita di Mara e il suo modo di vestirsi giocano un ruolo fondamentale nell’evoluzione del suo personaggio. In ufficio, indossa abiti attillati, tacchi alti e rossetti brillanti come un’armatura. A casa, si permette di abbassare la guardia, vestendo capi più morbidi. Le sue tenute da jogging nel fotogramma finale suggeriscono che Mara ha superato il lutto e si è aperta a nuove possibilità di vita.
Un forte team produttivo
Il film è co-prodotto da due registi premiati con Karanović come protagonista delle loro opere iniziali: la bosniaca Jasmila Zbanić e la croata-svizzera Andrea Štaka. La direzione artistica di Dragana Baćović e i costumi di Laura Locher definiscono abilmente i personaggi di Mara e Milan, sottolineando la loro evoluzione e la loro complessità.
Nel complesso, Mara Madre si presenta come un’opera audace che sfida le norme sociali e mette in discussione le aspettative di genere. La trama e i personaggi offrono tante riflessioni agli appassionati di cinema, andando oltre il semplice intrattenimento. La scelta di rappresentare una relazione tra una donna più anziana e un uomo più giovane non solo arricchisce il panorama narrativo, ma tocca anche tematiche contemporanee, stimolando il dibattito e l’analisi.
Sembra che Mara Madre prometta di essere non solo un film toccante, ma anche un’importante discussione culturale sui ruoli di genere e sulle convenzioni sociali. Mara sfida il pubblico con la sua forza e vulnerabilità, e Karanović segna un altro capitolo formidabile della sua carriera, sia dietro che davanti alla telecamera.
Considerazioni musicali legate al tema del film
Un parallelo interessante può essere tracciato con la musica che esplora temi di perdita e rinascita. Per chi volesse accompagnare la visione di Mara Madre con una colonna sonora adeguata, consiglio di ascoltare l’album “Love and Loss”. Il suo mix di melodie introspettive e coinvolgenti offre una cornice sonora perfetta per riflettere sui temi del film.
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In questa sinfonia di emozioni, Mara Madre emerge come una narrazione potente e profondamente umana, con un messaggio che resterà impresso nel cuore dello spettatore.