Una nuova voce del cinema afghano: “No Good Men” di Shahrbanoo Sadat
Una svolta romantica nel contesto giornalistico di Kabul
Nel panorama cinematografico internazionale, emerge con audacia il progetto di Shahrbanoo Sadat, una regista afghana che ha recentemente ottenuto finanziamenti tedeschi per il suo quarto lungometraggio, “No Good Men”. Si tratta di una commedia romantica ambientata in una redazione di Kabul durante l’era democratica, prima del ritorno dei talebani nel 2021. Il film sarà prodotto dalla berlinese Amerikafilm, insieme alla danese-tedesca Adomeit Film, La Fabrica Nocturna (con sede a Parigi) e la norvegese Motlys.
Il contesto dietro la storia
La pellicola racconta la storia di una giovane operatrice di camera, interpretata da Ghawgha Taban, che sviluppa un’intensa attrazione per un giornalista televisivo, interpretato da Mohammed Anwar Hashimi, due volte più anziano di lei, dopo aver scoperto che il marito la tradisce. Nel mentre di questa relazione proibita, il film dipinge anche un quadro delle condizioni spesso pericolose in cui operano i giornalisti a Kabul, insieme alle bizzarrie della vita quotidiana nella città di quel periodo.
Un viaggio personale
Sadat stessa ha dovuto affrontare una fuga drammatica da Kabul nel 2021, cercando rifugio in Europa. Tuttavia, questa esperienza non l’ha allontanata dal suo sogno. Anzi, ha continuato a sviluppare “No Good Men” con una rinnovata passione e determinazione. Il progetto è profondamente personale per la regista, che afferma come la sua intenzione con questo film sia cambiata nel tempo. Non si tratta solo di una commedia romantica, ma anche di un film periodico che cattura l’essenza di un’era democratica ormai conclusa in Afghanistan, un periodo di cui Sadat è stata testimone diretta.
Una trilogia autobiografica
“No Good Men” rappresenta la terza parte di una pentalogia basata sull’opera autobiografica di Hashimi. I primi due capitoli, “Wolf and Sheep” e “The Orphanage”, hanno ottenuto riconoscimenti importanti, con il primo che ha vinto il premio principale nella sezione Directors’ Fortnight a Cannes nel 2016. Il film si propone non solo come una storia d’amore, ma anche come un commento sui diritti delle donne e la politica in Afghanistan. Sadat insiste sul fatto che, sebbene stia raccontando una storia ambientata in Afghanistan, i temi della sessismo e patriarcato trattati nel film sono universali.
Per avere una visione più chiara, è possibile guardare il trailer di ”Wolf and Sheep“.
L’arte come forma di resistenza
Sadat descrive il suo lavoro come un modo per riscoprire la propria identità e riappropriarsi del proprio potere. La fuga da Kabul non ha ridotto la sua ambizione; piuttosto l’ha spronata a portare avanti il progetto da una nuova prospettiva. Ora residente ad Amburgo, la regista è determinata a iniziare le riprese principali di “No Good Men” a fine settembre, ambientando Kabul nelle strade di Berlino, Brandeburgo e Amburgo. La produzione sarà curata dalla scenografa Pegah Ghamlambor e il suo team.
Ostacoli e sfide
Nonostante l’ottimismo, il viaggio verso la realizzazione del film non è stato privo di sfide. La risposta da parte dei finanziatori europei è stata spesso tiepida, con difficoltà a comprendere l’importanza del progetto. La regista esprime la propria frustrazione per questa mancanza di comprensione, sostenendo che, se avesse trattato temi più esplicitamente politici, sarebbe stato più facile ottenere sostegno.
La commedia come diritto artistico
Sadat conclude affermando il suo diritto, come artista afghana, di realizzare una commedia romantica: “Il nostro popolo merita anche di ridere”. Questo progetto, quindi, non è solo un omaggio a un’epoca scomparsa, ma anche una celebrazione della resilienza e della speranza.
Per approfondire ulteriormente il lavoro della regista, è possibile visionare il trailer di “The Orphanage“. Buona visione!
Questo viaggio nel mondo di Shahrbanoo Sadat ci mostra come, attraverso il cinema, si possano narrare storie che vanno oltre i confini geopolitici, abbracciando temi universali di amore, speranza e resistenza.