Tan Siyou esplora i paradossi di Singapore con il film ”Amoeba”
Introduzione al film
La regista di Singapore, Tan Siyou, presenterà il suo primo lungometraggio, intitolato “Amoeba”, al Gap-Financing Market del Venice Production Bridge. Questa opera prima è prodotta da Fran Borgia di Akanga Film Asia e racconta la storia di una sedicenne che, dopo aver abbandonato la scuola, torna nel suo istituto d’élite e forma una gang con tre ragazze emarginate.
Una ribellione contro la conformità
Il film “Amoeba” (trailer) segue la protagonista e le sue compagne mentre trasformano i corridoi e le aule scolastiche con tentativi maldestri di fare i gangster. Attraverso questa narrazione, il film affronta il peso delle aspettative sociali e culturali imposte ai cittadini di Singapore e la pressione alla conformità nel rigido contesto del piccolo stato insulare.
Tan Siyou e il paradosso di Singapore
In un’intervista recente, Tan ha definito il suo debutto come un’esplorazione del “paradosso” del suo paese natale: una nazione contemporaneamente “aperta ma chiusa mentalmente, occidentalizzata ma radicata nel collettivismo orientale”. Dopo l’indipendenza, Singapore è passata da un tranquillo villaggio di pescatori a uno stato moderno e prospero, grazie a un “miracolo economico”. Tuttavia, questo progresso ha avuto un costo, con compromessi che hanno limitato certe libertà personali in cambio della prosperità.
L’impatto dell’educazione rigida
La narrazione di Tan si concentra anche sul ruolo delle scuole nel mantenere questa struttura sociale. “Le scuole sono strumenti per diffondere questo sistema e modellare ‘buoni’ cittadini”, ha spiegato. “Il liceo che frequentavo era molto accademico ma anche molto severo. Questo approccio disciplinare e la cultura della conformità erano accettati da tutti, perché fin da piccoli ci incoraggiavano a mettere la società prima di noi stessi.”
La classe del Buon Cittadino
Tan ricorda come durante i suoi anni scolastici, era obbligata a seguire corsi bizzarri come la “Classe del Buon Cittadino”. ”Si aspettavano che noi ereditassimo questo sistema e lo sostenessimo diventando lavoratori efficienti, e per le ragazze, buone mogli e madri”, ha detto la regista. “Era come un campo di addestramento, perché anziché trovare la mia forma negli anni formativi, la forma era già stata decisa per me.”
L’emergere di una regista
La regista, ora residente a Los Angeles, ha confessato di aver sempre coltivato un sogno segreto di studiare cinema. Durante i suoi studi alla Wesleyan University e successivamente presso l’American Film Institute, ha scoperto una nuova libertà di pensiero e di espressione.
“Essere in una stanza buia con estranei, tutti guardando la stessa proiezione di luce e suono, mi fa sentire vicina agli altri. È questa intimità speciale che mi ha spinto a diventare una regista”, ha dichiarato Tan.
Il processo di scrittura
Scrivere il copione di “Amoeba” ha aiutato Tan a “disimparare molte narrazioni e affrontare la repressione della mia adolescenza”. “È diventato un processo per riesumare cose che avevo sepolto. Non lo sapevo, perché ho sempre cercato la sicurezza di essere nascosta, ma dietro la macchina da presa, mi sento anche davanti ad essa.”
Il ruolo del produttore
Fran Borgia, produttore del film, ha descritto Tan come una “regista rara” e ha rivelato che ha scelto di sostenere il suo progetto non tanto per la storia stessa, ma per il potenziale della regista. “Non scelgo i progetti basandomi solo sui loro meriti, seleziono le persone con cui lavoro. Sono stato inizialmente attratto da Siyou come regista e dal suo potenziale, piuttosto che da una storia specifica. Tuttavia, man mano che condivideva di più sulla storia dietro ‘Amoeba’ e il suo significato per lei, mi sono coinvolto profondamente.”
Le sfide della produzione
Borgia ammette che finanziare un film di una regista esordiente con una storia profondamente personale e non convenzionale non è stato facile. Tuttavia, la sfida è stata anche un fattore di attrazione per lui. “Lavoro bene con le sfide, e questo progetto ne presenta una significativa. La strada è stata dura ma incredibilmente gratificante, e siamo solo all’inizio.”
Conclusione per appassionati di cinema e serie TV
Tan Siyou con “Amoeba” offre una visione unica e coraggiosa delle dinamiche sociali di Singapore, invitando gli spettatori a riflettere sul prezzo della conformità e sulla necessità di preservare la propria individualità. Il film promette di essere una scossa culturale e una rivelazione per gli appassionati di cinema indipendente, saldando definitivamente la sua presenza tra i nomi da tenere d’occhio nel panorama cinematografico internazionale.