I fratelli Boukherma e il loro nuovo film: tra emozioni, musica e quotidianità
I fratelli Ludovic e Zoran Boukherma stanno per fare il loro debutto internazionale con il quarto lungometraggio, “And Their Children After Them”, che verrà presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia. Questo film, tratto da un libro che ha vinto il prestigioso Prix Goncourt, esplora i torbidi sentimenti adolescenziali e le difficoltà della vita operaia con una profondità quasi romanzesca. La pellicola si presenta come un’ode alla crescita personale, pregna di emozioni viscerali e musiche indimenticabili.
La genesi del film
Il progetto, inizialmente concepito come una serie, ha subito una trasformazione significativa grazie a un incontro fortuito. L’attore e regista Gilles Lellouche ha fatto conoscere il romanzo ai Boukherma durante un pranzo, e da lì è nata l’idea di trasporre la storia sul grande schermo. “Volevamo trasformare una serie di conflitti apparentemente ordinari in qualcosa di ampio e cinematografico,” spiega Zoran Boukherma. Lellouche stesso ha riconosciuto il potenziale della storia e ha lasciato che i due fratelli la portassero avanti come un film, unendosi al progetto anche come attore.
Una narrazione estesa nel tempo
La trama del film si sviluppa lungo quattro estati, seguendo la crescita di Anthony (interpretato da Paul Kircher), che passa dall’essere un sognatore imbranato nei primi anni ’90 a diventare un giovane uomo sicuro di sé alla vigilia della vittoria della Coppa del Mondo di calcio in Francia nel 1998. Le difficoltà che Anthony affronta sono tipiche dell’adolescenza: un amore quasi non corrisposto con la benestante Steph (Angelina Woreth) e una rivalità crescente con Hacine, un giovane di origini marocchine interpretato da Sayyid El Alami.
Un approccio universale alla realtà sociale
“And Their Children After Them” non si sottrae dal rappresentare le dure realtà sociali e le conseguenze della precarietà economica, ma i registi hanno scelto un tono più accessibile rispetto al naturalismo tipico del cinema sociale. “Il libro parla di tutta la Francia,” afferma Ludovic Boukherma. “Quindi il film doveva essere altrettanto accessibile.” Questa scelta stilistica mira a rendere la pellicola più universale e coinvolgente, rendendo giustizia sia alle esperienze dei personaggi che a quelle degli spettatori.
Una colonna sonora iconica
La musica gioca un ruolo fondamentale nel film, con classici rock che spaziano dagli Aerosmith ai Red Hot Chili Peppers fino a Bruce Springsteen. Un punto dolente è stata l’impossibilità di ottenere i diritti per ”Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana. “Non vendono i diritti,” spiega Ludovic Boukherma, citando il costo esorbitante di ottenere quei pezzi emblematici.
Il cast e la rappresentazione dei personaggi
Paul Kircher, già nominato per i premi César, porta vulnerabilità e umanità al personaggio di Anthony, il quale viene ritratto come un giovane un po’ maldestro ma profondamente toccante. Gilles Lellouche interpreta il padre alcolizzato di Anthony, Patrick, con una delicatezza che evidenzia più le ferite interiori che la brutalità, un’aggiunta che umanizza ulteriormente il personaggio.
Steph, l’amore di gioventù di Anthony, vede in Angelina Woreth l’interprete ideale. “Era esattamente come l’avevamo immaginata,” afferma Zoran Boukherma. La dinamica tra Steph e Anthony, con lei più sicura e lui più impacciato, risulta autentica e vibrante sullo schermo.
La personalità nel cinema dei Boukherma
I Boukherma sono entrati nella scena cinematografica con commedie horror che richiamano cult come “Un lupo mannaro americano a Londra” e “Lo squalo”, ma ambientati in un contesto francese più rurale. “Il libro ci ha parlato moltissimo,” spiega Zoran. “Risuonava con la nostra adolescenza, e questo ci ha permesso di fare il nostro film più personale.”
Il ruolo della musica
Il film include sequenze coreografate sulla musica in tempo reale, come una scena in piscina accompagnata da “Under the Bridge” dei Red Hot Chili Peppers. “Questo contribuisce a creare un’emozione che sarebbe altrimenti impossibile senza la musica,” afferma Zoran, sottolineando l’importanza della colonna sonora nel dare vita alle scene.
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