Al Capolinea: un viaggio emozionante nel cuore del jazz italiano
Un docu-film riscopre il ’Tempio del Jazz Italiano’
Esplorare la storia di un luogo può rivelarsi un viaggio affascinante, specialmente se quel luogo ha intrecciato le vite di numerosi artisti e creativi. Questo è il caso di “Al Capolinea – Quando a Milano c’era il jazz”, docu-film della talentuosa regista Marianna Cattaneo. Questo lavoro cinematografico, attraverso spezzoni d’epoca e interviste avvincenti, racconta la storia indimenticabile di un locale che ha fatto la storia del jazz: il Capolinea di Milano.
Vuoi un assaggio? Guarda il trailer qui: https://trailers-ita.movieetv.com/search/al-capolinea
L’origine di un mito: il Capolinea
Sorto nel 1968 grazie alla visione di Giorgio Vanni, un ex batterista con una passione per il jazz e il desiderio di unire musica e buona cucina, il Capolinea è diventato in breve tempo un punto di riferimento per la scena jazz non solo italiana, ma internazionale. Il locale di Milano sui Navigli ha accolto innumerevoli musicisti, reso indimenticabili serate con le sue jam session spontanee e ha lasciato un segno indelebile nella cultura musicale.
La voce della regista: Marianna Cattaneo
“…La passione per il jazz mi ha spinto a realizzare un film su quello che tutti definiscono il Tempio del Jazz Italiano, il Capolinea,” afferma Marianna Cattaneo, che è cresciuta a Como ma ha studiato regia alla Scuola Civica di Cinema a Milano. Questa frase condensa la forte motivazione che ha guidato la regista nella creazione del documentario.
L’idea è nata grazie all’influenza del clarinettista Alfredo Ferrario, amico di Cattaneo e allievo di Paolo Tomelleri, un altro nome di spicco del jazz italiano. “In ogni discorso usciva il nome del Capolinea,” racconta la regista, rivelando come il locale stesso sia emerso come protagonista incontestabile delle storie raccontate dai musicisti intervistati.
Un ritratto vivente del jazz
Per realizzare il docu-film, Marianna ha incontrato vari musicisti che hanno suonato al Capolinea, come il sassofonista Michele Bozza. Ascoltando le loro storie, la regista ha compreso l’importanza di tale luogo nella vita degli artisti e del pubblico. Il docu-film non è soltanto un tributo a un locale storico, ma una testimonianza vitale e pulsante di un’epoca d’oro della musica jazz.
Una serata ricca di sorprese
Venerdì 17 maggio, alle ore 21, il Gruppo Acarya organizza una proiezione speciale di “Al Capolinea – Quando a Milano c’era il jazz” presso la sede di via Grandi, 21 a Como. La serata promette di essere un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati di jazz e cinema. La regista dialogherà con Luisa Azzerboni, offrendoci un’opportunità unica per scoprire i segreti dietro la realizzazione del film.
Uno sguardo al futuro: conservare la memoria attraverso il cinema
Marianna Cattaneo ci mostra come la memoria del passato possa essere conservata e riaccesa attraverso il cinema. Il suo lavoro non è solo un omaggio a un luogo ormai chiuso, ma una celebrazione dello spirito del jazz e delle persone che lo hanno vissuto e amato. Il Capolinea vive ancora, non sui Navigli, ma nei racconti, nelle note e negli animi di chi ne porta con sé il ricordo.
Questa iniziativa ci invita a riflettere sull’importanza di mantenere viva la memoria culturale e musicale per le generazioni future. Le storie, come quelle del Capolinea, continuano a risuonare, ricordandoci che la bellezza del passato può sempre illuminare il nostro presente e futuro. Così lasciamo aperte le porte della nostra mente, pronte a essere stupite dalle melodie di una storia che non smette mai di suonare.
Per chi fosse a Como o nelle vicinanze, la serata al Gruppo Acarya promette di essere un momento unico e suggestivo, un ritorno al passato che ci proietta direttamente nel futuro del jazz.