{"id":4720,"date":"2024-07-25T20:33:04","date_gmt":"2024-07-25T18:33:04","guid":{"rendered":"https:\/\/movieetv.com\/ita\/?p=4720"},"modified":"2024-07-25T20:34:37","modified_gmt":"2024-07-25T18:34:37","slug":"kevin-feige-difende-i-sequel-gli-avengers-potevano-nascere-animati","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/movieetv.com\/ita\/2024\/07\/kevin-feige-difende-i-sequel-gli-avengers-potevano-nascere-animati\/","title":{"rendered":"Kevin Feige difende i sequel: gli Avengers potevano nascere animati"},"content":{"rendered":"
Quando Kevin Feige \u00e8 salito sul palco del San Diego Comic-Con nel 2022, Hall H \u00e8 esplosa in un’ovazione simile a quella riservata ai grandi eroi del Marvel Cinematic Universe come Tony Stark e Steve Rogers. Dopo aver calmato l’entusiasmo del pubblico, un fan ha gridato a Feige una frase memorabile tratta da “Avengers: Endgame”: “We love you 3,000!”. Questo livello di adorazione \u00e8 raro per un dirigente di studio, ma \u00e8 facile comprenderne il motivo.<\/p>\n
Partendo con “Iron Man” e “The Incredible Hulk” nel 2008, la visione di Feige ha plasmato l’universo cinematografico Marvel in un\u2019impresa colossale. Con una combinazione di storytelling interconnessi come nei fumetti Marvel, ha impiegato dozzine di registi e sceneggiatori, centinaia di attori e migliaia di artigiani, generando oltre 29 miliardi di dollari al botteghino globale.<\/p>\n
Ora, alla vigilia della premiere di “Deadpool & Wolverine” \u2014 il 49\u00ba titolo del MCU tra film e serie TV \u2014 Feige sta per ricevere una stella sulla Hollywood Walk of Fame il 25 luglio.<\/p>\n
Feige, un ragazzino del New Jersey che visitava Hollywood in vacanza con la famiglia, non avrebbe mai immaginato un tale traguardo. “Non ti aspetti di ottenere una stella sulla Walk of Fame quando lavori dietro le quinte,” dice. Per lui, il sogno era semplicemente apparire nei titoli di coda di un film e avere un posto in un’industria che amava senza cinismo.<\/p>\n
Feige ricorda chiaramente il momento in cui ha capito di voler fare cinema. “Ero molto giovane, probabilmente dieci anni, quando in preparazione all’uscita de ‘Il ritorno dello Jedi’, George Lucas era sulla copertina di Time magazine.” Per Feige, quel momento rivel\u00f2 che esseri umani reali creavano questi magici mondi cinematografici.<\/p>\n
Feige tenne un diario, o meglio, un grafico composto da fogli allineati, registrando i film che vedeva e il sistema audio usato. Le estati della sua adolescenza furono spese in cinema, affascinato dal mondo del cinema, una passione che culmin\u00f2 nella visione di “Back to the Future Part II” sette volte e “La minaccia fantasma” ben tredici volte.<\/p>\n
Per Feige, il successo massimo era semplicemente trovarsi a Los Angeles e entrare ogni giorno in uno studio cinematografico per fare qualsiasi cosa, anche potare le siepi. Tuttavia, l’apice per lui era la possibilit\u00e0 di creare universi cinematografici, un sogno alimentato dalla sua ammirazione per George Lucas.<\/p>\n
Feige riflette sul significato di una stella sulla Hollywood Walk of Fame. “Significa che sei entrato nella storia fondante di Hollywood,” spiega. Per lui, \u00e8 un tributo duraturo alle persone che hanno costruito l’industria cinematografica, un riconoscimento eterno anche quando i loro progetti diventano meno rilevanti nel tempo.<\/p>\n
Anche se Feige ha sempre avuto un cognome complicato da pronunciare, un indicatore del suo crescente riconoscimento \u00e8 stato il momento in cui estranei iniziarono a pronunciarlo correttamente. “Pensavo fosse strano, ma \u00e8 stata la mia prima pista,” osserva.<\/p>\n
Feige, tuttavia, non sembra particolarmente interessato alla fama. “Se qualcuno mi riconosce, probabilmente \u00e8 una persona interessante,” dice, vedendo in quei riconoscimenti positivi un riflesso della sua stessa curiosit\u00e0 giovanile per i creatori di cinema.<\/p>\n
Ha avuto solo esperienze positive con la fama, raccontando di un episodio in cui un estraneo gli ha espresso gratitudine per il suo lavoro poco prima di un’importante riunione, dandogli la carica giusta per affrontarla con successo.<\/p>\n
Feige rimane fedele alla sua passione per il cinema, un’industria che ama senza alcun cinismo. La sua dedizione e il suo entusiasmo rimangono sempre vivi, un esempio per chiunque aspiri a un successo simile nel mondo del cinema.<\/p>\n
Con il futuro del Marvel Cinematic Universe in costante espansione, Feige continua a vedere nuove possibilit\u00e0 e a costruire sui successi del passato. La prossima fase del MCU promete di introdurre nuovi personaggi, storie intriganti e una continuit\u00e0 che manterr\u00e0 il pubblico incollato allo schermo.<\/p>\n
Esplorando l’evoluzione dei vari universi cinematografici<\/strong>, \u00e8 chiaro che Kevin Feige non solo ha tracciato un percorso distintivo nel mondo del cinema, ma ha anche ridefinito gli standard di come raccontare storie interconnesse su larga scala.<\/p>\n Per ulteriori dettagli e per vedere i trailer dei vari film del MCU, potete visitare i seguenti link:<\/p>\n Quindi, mentre continuiamo a seguire nuovi progetti e avvenimenti, \u00e8 evidente che la passione di Feige e la sua dedizione all’universo Marvel rimarranno una fonte d’ispirazione per molti anni a venire.# Il fascino della produzione cinematografica e la magia creativa dietro le quinte<\/p>\n La creazione di un film non \u00e8 solo un lavoro, \u00e8 un’arte e una sfida continua. Il mestiere del produttore cinematografico \u00e8 tanto variegato quanto affascinante, un ruolo che richiede una dedizione e una passione fuori dal comune.<\/p>\n Negli anni ’90, lavorare con un’icona come Lauren Shuler Donner<\/em> significa assistere da vicino a come un produttore efficace riesca a tenere in mano tutte le redini del set. Il produttore \u00e8 il mediatore tra tutte le parti coinvolte: dagli attori ai registi, dai tecnici agli sceneggiatori. <\/p>\n Lauren aveva una capacit\u00e0 unica di ascoltare tutti<\/strong>, gestendo le controversie con una diplomazia che ha sempre mirato a migliorare il film. Una volta ricordo che si fermava a discutere di acconciature con gli attori, un dettaglio che a me sembrava insignificante ma che per loro era cruciale. \u00c8 straordinario come un buon produttore debba avere un occhio per ogni minimo dettaglio, oltre che per i macro-obiettivi del progetto.<\/p>\n Durante i decenni passati, la figura del produttore creativo sembrava quasi svanita, ma grazie a pionieri come George Lucas, che ha prodotto “L’Impero Colpisce Ancora” e “Il Ritorno dello Jedi”, questa figura \u00e8 rinata. La mia carriera negli ultimi 15 anni \u00e8 stata fortemente influenzata da questo modello e ho cercato di mantenere viva l’idea del produttore come una figura centrale e creativa<\/em>.<\/p>\n Uno dei momenti di svolta nella mia carriera \u00e8 stata la scelta dell’attore per il ruolo di Captain America<\/strong>. Avere Chris Evans come Steve Rogers \u00e8 stato un processo lungo e complesso ma ha pagato immensamente. Recentemente, ho affrontato altre sfide creative altrettanto stimolanti, come integrare Spider-Man nell’MCU, lavorando direttamente con Amy Pascal<\/strong> e Tom Rothman<\/strong> di Sony Pictures.<\/p>\n Essere un produttore non significa solo gestire grandi accordi o risolvere crisi, ma anche godersi i piccoli trionfi quotidiani. Che sia trovando una soluzione creativa durante una riunione, o suggerendo un taglio in sala di montaggio che migliora drasticamente una scena. Questa passione per ogni singolo aspetto del processo produttivo \u00e8, a mio avviso, il segno distintivo di chi ama davvero questo lavoro<\/strong>.<\/p>\n Dai primi progetti come “Iron Man” e “The Incredible Hulk” fino alla supervisione di un’intera serie di film e serie TV, il compito del produttore \u00e8 cambiato notevolmente. Tuttavia, ci\u00f2 che mi appassiona di pi\u00f9 \u00e8 continuare a stare sul campo<\/strong>, immergendomi nei dettagli.<\/p>\n\n
Un viaggio nei ricordi: L’esperienza con Lauren Shuler Donner<\/h2>\n
La rinascita del produttore creativo<\/h2>\n
La sfida di trovare il giusto Captain America<\/h2>\n
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Dettagli che fanno la differenza<\/h2>\n
Dal primo “Iron Man” all’MCU<\/h2>\n