{"id":5035,"date":"2024-07-27T18:33:08","date_gmt":"2024-07-27T16:33:08","guid":{"rendered":"https:\/\/movieetv.com\/ita\/?p=5035"},"modified":"2024-07-27T18:33:40","modified_gmt":"2024-07-27T16:33:40","slug":"il-produttore-brent-miller-ricorda-lintesa-con-norman-lear","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/movieetv.com\/ita\/2024\/07\/il-produttore-brent-miller-ricorda-lintesa-con-norman-lear\/","title":{"rendered":"Il produttore Brent Miller ricorda l’intesa con Norman Lear"},"content":{"rendered":"

Un’amicizia tra cinema, vita e valori<\/h2>\n

Un incontro fortunato<\/h3>\n

Una splendida mattina soleggiata a Beverly Hills, Norman Lear mi ha invitato a colazione nella sua casa, con vista sulla piscina. Il menu comprendeva bagel svuotati, cipolle sottili, salmone affumicato, pomodori a fette, crema di formaggio e frutta fresca – i suoi preferiti. E, naturalmente, il suo amore appena scoperto per un bicchiere di succo di mandarino fresco. Guardate il trailer di One Day at a Time<\/em><\/a>.<\/p>\n

Lear, maravigliato ogni volta dal cibo che mangiava, gustava quel succo come fosse acqua santa. Parlammo dei nostri progetti in corso, delle produzioni, dello stato dell’industria cinematografica, un tocco di politica e della sua recente ossessione per gli alberi.<\/p>\n

La dichiarazione inaspettata<\/h3>\n

Dopo aver terminato il pasto, Lear si appoggi\u00f2 alla sedia e mi guard\u00f2 negli occhi. Disse: “Posso dirti qualcosa che potrebbe suonare strano? Non sbagliato, ma \u00e8 raro da dire e condividere con qualcuno”. Annui, curioso. Mi guard\u00f2 intensamente e disse: “Amo, e intendo davvero amo, il modo in cui ci usiamo a vicenda” – aveva 99 anni.<\/p>\n

Norman Lear \u00e8 sempre stato un uomo che credeva profondamente nel potere della mutualit\u00e0<\/strong>. Recitava spesso: “Usami. Qualunque cosa io possa fare per aiutare, usami”. Ricordo di aver sentito queste parole per la prima volta nel 2008, quando stavamo organizzando un evento del Quarto di Luglio sulla USS Midway a San Diego. Avevamo bisogno di un cantante per l’inno nazionale e vari canti patriottici, ma non riuscivo a contattare l’agente di un artista di “American Idol”. Lear, con un semplice colpo di telefono, risolse la situazione, insegnandomi un’importante lezione sul valore del supporto reciproco. <\/p>\n

Anni di collaborazioni<\/h3>\n

Per i successivi 16 anni, abbiamo avuto un rapporto di mutuo scambio<\/strong>. Lui mi ha aiutato a lanciare la mia carriera televisiva, io l’ho supportato nel dirigere la sua autobiografia e altri progetti. Questi anni sono stati tra i migliori della mia vita, ed ogni giorno sento una profonda gratitudine per quel legame fortuito.<\/p>\n

La lettera che cambi\u00f2 tutto<\/h3>\n

Ci sono stati molti momenti di gioia e commozione durante i nostri anni lavorativi insieme, ma uno in particolare mi ha toccato profondamente. Da giovane, non conobbi mio padre biologico fino a 17 anni. Lui aveva scelto di mantenere la mia esistenza un segreto.<\/p>\n

Norman, sempre incredulo di fronte a questa situazione, mi chiedeva se avessi mai tentato di rimettermi in contatto con lui. Rispondevo sempre che era troppo doloroso rimanere un segreto. Un giorno, Lear mi chiese se poteva scrivere una lettera a mio padre. “Fai come preferisci, Norman,” gli dissi, “ma ricordati che la sua famiglia non deve sapere di me.” Di l\u00ec a una settimana, ricevetti una email dalla sua assistente: “Brent, credo tu voglia questo per i tuoi archivi. Norman ha inviato questa lettera via FedEx e il tuo padre biologico l’ha ricevuta.” <\/p>\n

Un’opera di gentilezza<\/h3>\n

Sulla carta intestata personale di Lear, la nota diceva:<\/p>\n

\n

18 giugno 2015
\nCaro Albert Horstman,<\/strong>
\nSupplico tuo figlio per questo indirizzo cos\u00ec da poter ringraziarti per il dono di lui per la Festa del Pap\u00e0. Brent lavora con me da nove anni e non passa giorno in cui non benedica la sua presenza.
\nHai generato un uomo straordinario, intelligente come pochi, determinato, leale, generoso, orgoglioso e affidabile. Ti sono debitore, Signore, per il suo essere su questo pianeta, e tanto meno nella mia orbita.
\nSinceramente,<\/strong>
\nNorman Lear<\/strong><\/p>\n<\/blockquote>\n

Questa lettera mi ha permesso di chiudere un capitolo doloroso della mia vita. Non mi sono pi\u00f9 chiesto se mio padre fosse consapevole dei miei successi. La pi\u00f9 grande onorificenza che potessi ricevere \u00e8 arrivata in quattro frasi scritte da un uomo che ha trascorso 101 anni della sua vita facendo la differenza.<\/p>\n

Un insegnamento senza tempo<\/h3>\n

Norman Lear ha dimostrato che l’essere usati nel senso pi\u00f9 positivo del termine non \u00e8 semplicemente un atto di vulnerabilit\u00e0, ma un approccio alla vita che pu\u00f2 arricchire chiunque coinvolga. Questo spirito di collaborazione reciproca, che ha permeato i nostri rapporti, \u00e8 un modello di umanit\u00e0 e supporto<\/strong> da seguire. Questo approccio, lungi dall’essere transazionale, rappresenta una filosofia di interazione umana che pu\u00f2 giovare a tutti noi.<\/p>\n

Per approfondimenti, potete consultare i link ai progetti menzionati, come il reboot di One Day at a Time<\/em> e l’acclamata serie Live in Front of a Studio Audience<\/em>:<\/p>\n